Il Puppy Yoga, cioè lo yoga che prevede l'impiego di cuccioli di cane durante la pratica, è sempre più popolare soprattutto grazie ai social media. Tuttavia questa attività che dovrebbe coniugare amore per gli animali e meditazione cela un lato oscuro di sfruttamento dei cani coinvolti. Per questo la LNDC Animal Protection ha deciso di sporgere denuncia contro ignoti.
La moda è esplosa in Nord America e ben presto è arrivata anche in Italia, portando con sé una grande quantità di interrogativi e perplessità circa il trattamento riservato ai piccoli.
L'associazione si è rivolta alla Procura di Milano dopo il servizio di "Striscia La Notizia" andato in onda il 27 marzo 2024, in cui si vedono all'interno di alcuni centri cuccioli di appena 40 giorni. Le immagini mandate in onda hanno mostrato i cuccioli manipolati e usati come se fossero attrezzi da ginnastica, trasportati in cassette o sacchi di plastica, messi a disposizione dei clienti per lunghe ore dovendo coprire più corsi di gruppo, senza acqua e cibo per evitare che i cagnolini facessero i bisogni nella palestra.
Inoltre, particolare che rende il tutto ancora più grave, è che i cuccioli hanno solo 42 giorni di vita, come dichiarato dalle stesse persone che li stavano scaricando dall’auto per metterli “al lavoro”. Data l’età, è altamente probabile che questi cuccioli non abbiano nemmeno completato la profilassi vaccinale.
Quello dell'età dei cani strappati precocemente alle madri è stato sottolineato su Kodami dalla veterinaria esperta in benessere animale Laura Arena, membro del comitato scientifico di Kodami: «I cuccioli utilizzati sono molto giovani, di poche settimane d’età, fase in cui dovrebbero ancora stare con le loro madri e i loro fratelli. Nell’ambito dell’etologia sappiamo ormai chiaramente che in questo periodo la precoce separazione da madre e fratelli e la deprivazione di stimoli, arreca negli adolescenti e negli adulti tutta una serie di problemi emotivi e comportamentali».
A ciò si aggiunge che nel Puppy Yoga i cuccioli sono tenuti in stanze chiuse, senza accesso a cibo, acqua e riposo in attesa dell'arrivo dei e delle clienti. Così le fasi alternate di deprivazione e iperstimolazione dovuto all’ambiente movimentato e da persone sconosciute possono influire negativamente sul loro benessere.
«Ci troviamo di fronte a un vero e proprio sfruttamento a fini commerciali che non tiene in alcun conto il benessere e la salute psicofisica di creature ancora troppo fragili per essere trattate in questo modo – spiega Piera Rosati, presidente LNDC Animal Protection – A quell’età, i cuccioli non dovrebbero affrontare viaggi e stress, ma stare in un ambiente tranquillo e protetto sotto la guida e le cure della loro mamma che può insegnare loro a socializzare in maniera corretta e ad affrontare il mondo esterno con sicurezza, oltre a fornire loro il nutrimento adeguato alla loro crescita. Farli manipolare da decine di sconosciuti, per lunghe ore, può invece esporli non solo a problemi sanitari ma soprattutto a traumi psicologici che in futuro potranno evolversi in problemi comportamentali anche gravi».
Una situazione di abuso degli animali che molte persone ignorano. «Lo yoga, almeno in linea teorica, non dovrebbe essere solo una pratica di esercizio fisico ma anche spirituale alla ricerca dell’armonia con l’universo, ma questa armonia e questo benessere non sono concessi ai cuccioli che vengono usati come oggetti per fare business», conclude Rosati.