Sei cagnolini infreddoliti, una cassetta della frutta gialla, una rete in metallo per impedirne la fuga. Ritrovamento shock ad Alberobello in provincia di Bari: una cucciolata intera di simil Breton è stata abbandonata davanti all’Ufficio Postale di Coreggia, piccola frazione del paese dei trulli, all’interno di un piccolo contenitore. Gli animali erano schiacciati uno sull’altro senza neanche la possibilità di muoversi e la chiusura alla buona realizzata per la gabbietta improvvisata era bloccata con dello spago.
I piccoli non sono passati inosservati e una passante ha allertato Ilania e Lorita Barnaba, volontarie molto attiva in paese e referenti locali per l’associazione ANTA Onlus Alberobello e per Stop Animal Crime Italia che hanno temporaneamente aperto le porte della propria casa per ospitare anche queste povere creature, in attesa di trovare loro una sistemazione: «Questi cuccioli sono stati abbandonati – spiegano in un video – la gente purtroppo non è abituata né a sterilizzare e né a microchippare. In questa maniera ognuno fa quello che vuole. Il motivo è che qui non vengono fatti adeguati controlli e nonostante le situazioni vengano segnalate abbiamo questi risultati. Ogni volta i cani sapete dove vengono portati? A casa nostra. Ormai abbiamo quasi 50 cani e non ce la facciamo più».
Nei giorni successivi all’accaduto il Comune di Alberobello ha spiegato attraverso un post quale sia la situazione all’interno del territorio del paese, proprio con riferimento all’episodio denunciato dalle volontarie: «Da tempo dialoghiamo con la Asl per dotarci di strutture minime di accoglienza e intervento come un ambulatorio veterinario e aree di degenza temporanea – è riportato in un post sulla pagina istituzionale – è stata inoltre attivata una convenzione con l’Anta onlus per la prevenzione e la cura dei randagi, e siamo in procinto di attivare la collaborazione con le guardie ecozoofile per il necessario controllo relativo alla microchippatura obbligatoria dei cani di proprietà e alla sterilizzazione dei cani vaganti. Stiamo mettendo in campo ogni forza per sistemare una situazione complessa dopo anni di noncuranza e mancata dotazione anche di strutture minime previste per legge, ma oggi, in attesa di completare l’iter necessario, l’unica possibilità di cura e assistenza per questi cuccioli sarebbe il canile di Toritto nel quale non vogliamo più destinare i nostri cuccioli e dal quale sappiano non uscirebbero mai più. Per questo chiediamo a tutti coloro che ne hanno la possibilità di aiutarci ad evitare che ciò accada perchè queste piccole vite non hanno colpe se non essere figli della superficialità e della crudeltà delle persone».
Oggi i cuccioli hanno quasi 4 mesi e le volontarie stanno cercando per loro una casa. Qualche richiesta è arrivata, per fortuna, e il piccolo Carlos, uno dei cuccioli, è attualmente in preaffido. Gli altri, invece, aspettano ancora una famiglia. Per qualsiasi informazione è possibile contattare il numero 3393005576 o scrivere alla Pagina Facebook Stop Animal Crime Italia – Alberobello/Castellana Grotte.
Gli episodi che vengono coinvolti cuccioli sono purtroppo all’ordine del giorno, in Puglia ma anche in tutto il resto d’Italia. A Massafra solo pochi giorni fa due cucciolate sono state recuperate da un canale di scolo, per esempio. I volontari hanno dovuto chiedere aiuto ai Vigili del Fuoco per salvare ben 11 cagnolini. Del resto l’approccio al problema è tutt’altro che semplice. Una esperienza che sta facendo raccogliere buoni risultati è quella di Zero Cani in Canile, adottata proprio in alcuni comuni pugliesi, che punta a lavorare congiuntamente su sensibilizzazione, prevenzione, controlli, sterilizzazioni e microchippature, il tutto attraverso una rete virtuosa tra amministrazioni e forze dell’ordine per rendere più continui i controlli soprattutto nelle campagne. La speranza è che in qualche modo si riesca a instillare una cultura del rispetto dell’animale da parte di tutte le fasce della popolazione.