Cinque cuccioli di simil Pitbull. Quattro maschi e una femmina di tre mesi circa. Abbandonati a Carbonara di Bari, ex frazione del capoluogo pugliese, sono stati consegnati al Canile Sanitario cittadino i cui volontari adesso dovranno trovare una sistemazione anche per loro.
«Noi molliamo, siamo arrivati al capolinea». E' lo sfogo postato su Facebook dai responsabili della struttura. I social si sono rivelati per loro un utile strumento per incentivare le adozioni ma purtroppo, inevitabilmente, anche per far emergere le tante criticità.
Una su tutte proprio quella dei Pitbull e dei mix di questa tipologia di cani, ovvero di Terrier di tipo Bull, che solo nel Canile di Bari sono oltre 40. Un fenomeno che non è limitato alla Puglia: «Questa emergenza riguarda l’Italia intera», riferisce a Kodami la responsabile della struttura. E spesso su Kodami abbiamo raccontare storie che hanno come protagonisti i cani di questa tipologia e soprattutto l'incapacità da parte di chi gli è accanto di conoscerli, rispettarli e instaurare con loro la relazione profonda di cui hanno bisogno.
In Italia abbiamo un problema molto serio: i canili sono pieni di cani come i Pitbull che nessuno vuole più. Le cose stanno così: li compriamo dagli allevamenti, li portiamo in giro come “trofei” per mostrare il cane “palestrato” ai nostri amici, poi iniziamo a dire “No ma questo cane è troppo pericoloso, non lo posso tenere più”, quindi ce ne liberiamo lasciandolo a “marcire” in canile. Come se la colpa fosse solo dei cani e non nostra.
Alcune volte vengono abbandonati da cuccioli, come in questa o in altre occasioni. Altre volte non si è in grado di educarli e vengono lasciati nei canili soprattutto a causa delle condizioni in cui sono stati cresciuti. Per non parlare di quei soggetti allevati per i combattimenti.
I volontari del canile fanno enormi sforzi per riabilitare questi animali e metterli nelle condizioni di essere adottati da famiglie responsabili. O quantomeno di potersi riavvicinare ai propri simili: «Oramai però non abbiamo più il tempo di sopravvivere – continua affranta la responsabile – La situazione è durissima per noi. Poi fra Covid e altri problemi diventa tutto più complicato».
E viene un dolore al cuore attraversando i box del canile, mentre i cani scodinzolano dall’altra parte delle gabbie a dispetto della fama di "animali feroci" che li contraddistingue. Anche per questo occorre un’attenta opera di sensibilizzazione sulle persone perché conoscano davvero, e questo vale per qualsiasi cane, chi è il soggetto che hanno di fronte e che stanno decidendo di adottare o, peggio, comprare magari da una cucciolata casalinga, cosa molto frequente proprio nel mondo di chi alleva a scopo commerciale Pitbull e Terrier di tipo bull in generale.
Coltivare una relazione sana con un cane significa anche saper conoscere e gestire le motivazioni di quell’animale. Farlo crescere facendogli sviluppare solo alcune predisposizioni e non alimentando le altre non farà bene né al cane né al suo pet mate e porterà puntualmente ad altri abbandoni.
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L'estate è la stagione in cui aumentano gli abbandoni, ma questo è proprio il periodo migliore per adottare un cane. Perché abbiamo più tempo da dedicare al nuovo arrivato e la prima avventura che vivremo insieme può essere quella di una vacanza. Scopri e partecipa alla campagna di Kodami contro gli abbandoni per vivere una "Vacanza bestiale".