C’è una Cuba che fibrilla. É la Cuba dell’attivismo animalista che dal 26 febbraio è in attesa di conoscere i contenuti della legge appena approvata che finalmente regolamenta i diritti degli animali. Una legge molto attesa da tutti coloro che sull’isola si battono da anni contro le violenze che si continuano a perpetrare contro i più indifesi.
Animali a Cuba: una situazione drammatica
Cuba, infatti, oltre ad essere caratterizzata da un randagismo endemico, è anche la terra dove i combattimenti clandestini tra galli, cani e altri animali sono ancora molto diffusi e dove l’uccisione sacrificale di animali per i riti animisti continua ad essere praticata. La religione popolare più diffusa, la Santeria approvata anche dal regime castrista, tradizionalmente utilizza polli e capretti che vengono sacrificati agli dei, i cosiddetti Orisha. I combattimenti clandestini tra galli, la Pelea de gallos, sono illegali dal 1968, ma molto amati dalla popolazione e ben tollerati anche dalle forze dell’ordine. Avvengono nei cortili di zone poco centrali e grazie al passaparola sono affollatissimi, oltre che seguitissimi per il giro di scommesse clandestine che li accompagna e che li rende molto appetibili alla malavita locale. Esattamente come i combattimenti clandestini tra cani, altra pratica molto diffusa tra i cubani.
I randagi continuano ad essere considerati il problema più grande e più diffuso. Nel 2005, ben 2600 cani sono sterminati al ritmo di 700 al giorno, per combattere violentemente il fenomeno. Seleccion Natural, un documentario del 2016, realizzato dalla giovanissima studentessa Cynthia Cazanas Garin, ha provato a raccontare la sorte dei randagi sull’isola.
Il movimento animalista a Cuba
L’approvazione della legge rimane comunque un enorme passo in avanti invocato da anni da chiunque avesse a cuore la sorte degli animali e, anche se difficilmente potrà sradicare abitudini culturali così forti, per ora l’entusiasmo per il primo obiettivo raggiunto rimane. Il paese ha un gruppo di salvataggio degli animali ufficialmente riconosciuto, Aniplant, e almeno una dozzina di altre piccole organizzazioni non statali a L'Avana e in altre grandi città. Tra queste Cuban Paws – Animal Rescue Group che attraverso la sua pagina Facebook sta chiedendo commenti e proposte di variazioni alla legge appena approvata, e CeDA Cubanos en defensa de los animales un progetto di volontariato con sede a L'Avana che si concentra sul salvataggio, sulla promozione dell'adozione, sulla sterilizzazione precoce di femmine e maschi, sulla sverminazione. E anche sull'educazione della società al fine di ridurre la violenza nei confronti degli animali, che è forse il passo più importante da compiere per la società civile cubana.
La storica manifestazione in difesa degli animali dell’aprile 2019
Proprio all’intervento diretto di CeDA Cubanos en defensa de Los animales si deve la prima manifestazione libera organizzata a Cuba che, il 7 aprile 2019, è riuscita a portare per le strade de L'Avana un corteo non autorizzato di 400 manifestanti. Una giornata considerata storica dagli attivisti. Negli ultimi anni i gruppi hanno raccolto migliaia di firme per chiedere una legge che proteggesse gli animali, fino ad oggi senza successo. Il movimento si è ulteriormente rafforzato nel 2018 grazie alla liberalizzazione dell’accesso a Internet che, anche se contingentato, ha dato nuove opportunità di collegamento e comunicazione. Sono decine infatti i gruppi su Facebook che raggruppano migliaia di persone attive soprattutto contro il randagismo e a sostegno delle adozioni. Sono sintomi importanti di un cambiamento di mentalità nei confronti degli animali fondamentale per il futuro.
La legge appena approvata
Sui contenuti della legge ci sono ancora molti interrogativi perché il testo definitivo si potrà leggere solo dopo la pubblicazione sulla Gazzetta. Sembra, da quanto hanno diffuso diverse testate giornalistiche cubane, che tra i punti fondamentali ci siano, per la prima volta, obblighi ben definiti per le persone che condividono la vita con un animale da compagnia, di cui sono obbligati ad assicurarne il benessere. L’obbligo però non riguarderebbe solo i "pet" ma sarebbe valido anche per gli animali allevati o utilizzati per il lavoro nei campi. Altro elemento fondamentale della legge sarebbe poi il contrasto al randagismo che dovrebbe essere gestito direttamente dallo Stato, per esempio con la creazione di canili municipale, praticamente inesistenti in questo momento sull’isola. Altri punti riguarderebbero uso di animali nelle attività sportive, mostre e spettacoli, nonché le modalità di vita negli zoo, acquari, delfinari. Infine la professione veterinaria dovrebbe essere maggiormente regolarizzata.
Per gli animalisti della legge si sa ancora troppo poco
Tutti i commenti sull’argomento arrivati dalle varie associazioni lamentano un’effettiva mancanza di conoscenza della legge stessa e attendono con impazienza la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. «Ad oggi – risponde il CeDa da Cuba – non possiamo ancora dare un parere sul decreto legge recentemente approvato perché il suo contenuto non è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale di Cuba». Mentre gli attivisti di Cuban Paws, dalla loro pagina facebook, invitano «a leggere bene la legge, sperando che sia un decreto abbastanza completo e tenendo presente che ci sono 90 giorni, a partire dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta prima che diventi ufficiale». Novanta giorni che potrebbero essere decisivi per le critiche e le controproposte.