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31 Agosto 2023
18:55

Crudeltà sugli animali durante i Riti Arborei in Basilicata: «Buoi percossi e marchiati a fuoco»

I buoi durante le tradizionali feste dei Riti Arborei vengono percossi con verghe di legno e pungolati con sbarre di ferro. Una lettrice di Kodami ha segnalato il maltrattamento subito dagli animali da maggio a settembre.

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carri buoi

«I buoi durante le tradizionali feste dei Riti Arborei vengono percossi con verghe di legno e pungolati con sbarre di ferro, queste ultime spesso vengono arroventate così da marchiarli a fuoco», è la segnalazione giunta a Kodami da una cittadina di Accettura, in provincia di Matera, uno dei sette Comuni lucani in cui ogni anno si svolgono i Riti Arborei.

I Riti Arborei sono un retaggio di antiche feste pagane che si tengono ogni anno da maggio a settembre in occasione delle feste patronali. Un misto di sacro e profano che coinvolge sette Comuni della Basilicata sparsi sul territorio del Parco regionale di Gallipoli Cognato Piccole Dolomiti Lucane.

«È un brutto spettacolo, e proprio oggi, spostandomi da un Comune all’altro, ho immortalato il proprietario che "fa le prove", con tanto di verga alla mano, in vista dell’ultima data della stagione», racconta la nostra segnalatrice, che per il momento ha deciso di restare anonima.

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«Quella dei Riti arborei è una tradizione molto sentita per la nostra comunità. Ci sono turisti in questo periodo che spesso vengo proprio per i Riti e molte amministrazioni locali non sono disposte a mollare un business turistico redditizio», ci spiega.

Durante il rito propiziatorio, viene reciso un albero, accordo con l'Ufficio foreste del Dipartimento regionale, che viene poi trainato dai buoi fino al paese e lì innestato in un altro albero. Durante la traversata con il tronco, però l'animale viene battuto e colpito con bastoni di legno o mazze di ferro, nel pieno della frenesia della festa.

«Non riesco ad essere indifferente davanti a questa situazione, soprattutto dopo che per diversi anni in alcuni Comuni i buoi sono stati sostituiti da mezzi meccanici – aggiunge – Gli allevatori hanno infatti smesso di prestare i loro animali per i Riti e le amministrazioni hanno quindi ripiegato su alternative non cruente. Gli animali sono tornati grazie ad alcune persone che stanno allevando gli animali a questo scopo, prestandoli alle feste nei vari paesi».

E infine lancia l'appello a Kodami: «Chiedo il vostro aiuto per sensibilizzare le persone riguardo a questo tema, con l’obiettivo di vietare di sottoporre questi splendidi e fieri animali all’inutile sforzo del traino dietro violenza per il diletto e divertimento delle persone».

Giornalista per formazione e attivista per indole. Lavoro da sempre nella comunicazione digitale con incursioni nel mondo della carta stampata, dove mi sono occupata regolarmente di salute ambientale e innovazione. Leggo molto, possibilmente all’aria aperta, e appena posso mi cimento in percorsi di trekking nella natura. Nella filosofia di Kodami ho ritrovato i miei valori e un approccio consapevole ma agile ai problemi del mondo.
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