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16 Gennaio 2021
8:30

Come si difendono le api dai calabroni

In Vietnam è stato scoperto che le api asiatiche utilizzano gli escrementi di altri animali per tenere lontani i calabroni dai proprio alveari. Questo affascinante comportamento, mai osservato prima, potrebbe aggiungere un ulteriore tassello alla lotta per limitare l'invasione dei calabroni asiatici, eccezionali predatori di api, introdotti per sbaglio in Europa e in America.

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Quella tra api e calabroni è una battaglia senza esclusione di colpi che va avanti da milioni di anni sul nostro Pianeta. Una corsa agli armamenti evolutiva tra preda e predatore senza fine e in continuo aggiornamento. Da oggi, infatti, si è aggiunta una nuova freccia all'arco dell'ape asiatica (Apis cerana) per provare a contrastare le pericolose incursioni dei calabroni giganti (Vespa soror): questi piccoli e operosi insetti utilizzano gli escrementi di altri animali per tenerli lontani dal proprio alveare. Questo è quello che ha scoperto il team di ricercatori guidato Heather Mattila del Wellesley College del Massachusetts, che hanno pubblicato i risultati dello studio sulla rivista PLOS ONE.

Escrementi per tenere lontani i calabroni

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Un esemplare di calabrone Vespa soror, Khao Yai National Park

I calabroni Vespa soror sono predatori eccezionalmente adatti alla caccia alle api. Sono molto più grossi, hanno mandibole forti e possenti, sono dotati un pungiglione velenoso e possiedono una corazza impenetrabile in grado di difenderli dalle punture dei piccoli imenotteri. Questi spietati cacciatori alati attaccano singolarmente le colonie di api con continue incursioni falciando, individuo dopo individuo, le povere produttrici di miele oppure possono saccheggiare in gruppo le larve all'interno dell'alveare. Gli insetti sociali come le api puntano tutto sul gruppo e sulla collaborazione per difendersi dagli invasori tanto pericolosi. È noto, per esempio, lo straordinario comportamento di alcune api in grado di assalire in massa il calabrone asiatico (Vespa velutina) per poi cuocerlo e soffocarlo in una palla fatta di api.

In Vietnam e in altre zone del Sud-est asiatico gli scienziati avevano notato da un po' di tempo degli strani segni presenti all'ingresso degli alveari, ma nessuno mai aveva provato ad approfondire più nel dettaglio la vicenda. Andando ad analizzare il materiale accumulato si è scoperto che si trattava di escrementi di altri animali,che le api raccolgono e depositano con cura all'ingresso dei loro favi. La cosa sbalorditiva è stata scoprire che queste feci, principalmente di polli e altri animali d'allevamento, servivano a tenere lontani i calabroni dall'alveare. Questo curioso deterrente, mai osservato prima, è stato chiamato fecal spotting.

Come usano il "fecal spotting"  le api?

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L’ingresso di un alveare, fortemente "decorato" con le feci raccolte dalle api. Mattila et al., 2020

Analizzando centinaia di filmanti realizzati osservando gli apiari vietnamiti, gli scienziati hanno scoperto che più l'ingresso dell'alveare era ricoperto di escrementi e meno i calabroni si avvicinavano per esplorare o tentare un attacco. Ma c'è di più: le attività di raccolta e accumulo delle feci da parte delle api aumentava dopo che queste avevano subito un attacco da parte di un calabrone. Inoltre, per confermare questa ipotesi, i ricercatori hanno stimolato le api con un sostanza olfattiva estratta dai calabroni e così, quasi immediatamente, gli insetti hanno iniziato a ricoprire di escrementi l'ingresso.

Non è ancora ben chiaro perché i predatori si mantengano alla larga dalle feci e certamente serviranno ulteriori studi per approfondire la cause. Potrebbe trattarsi di un camuffamento olfattivo che tiene nascosto l'ingresso oppure, semplicemente, i calabroni preferiscono evitare di masticare un favo sporco di escrementi nel tentativo di aprirsi un varco.

Un'altro sorprendente aspetto di questa scoperta, sostengono gli autori dello studio, è che il fecal spotting rappresenta il primo caso mai documentato di utilizzo di strumenti non vegetali da parte delle api. Questi imenotteri, infatti, costruiscono i loro alveari con materiale proveniente dalle piante e sono già noti casi di utilizzo di foglie per marcare l'ingresso dei nidi, ma mai prima d'ora erano state osservate a raccogliere, manipolare e utilizzare strumenti diversi da quelli vegetali. Non tutta la comunità scientifica concorda, però, su questo punto di vista, anche perché definire cos'è uno strumento non è mai semplice ed è un tema che genera parecchie discussioni. Tra l'altro, in letteratura, sono noti tantissimi casi di utilizzo di vari materiali da parte di altri insetti.

Le feci salveranno le api?

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Api asiatiche (Apis cerana) nella giungla dello Sri Lanka

Un ulteriore risvolto, anche di tipo economico, potrebbe arrivare da questa scoperta. Da quando diversi calabroni di origine asiatica sono stati introdotti accidentalmente dall'uomo in Europa (con la Vespa velutina) e in America (con la Vespa mandarina) si sta cercando in tutti i modi di limitarne l'invasione, che potrebbe mettere a serio rischio le popolazioni di api, totalmente impreparate a difendersi da questi temibili predatori, e la produzione di miele. Scoprire in che modo le feci tengono lontani i calabroni potrebbe fornire un aiuto in più agli apicoltori per difendere le proprie api. Serviranno certamente nuovi studi ma questa affascinante seppur poco igienica scoperta ci dimostra ancora una volta quanto siano ingegnosi questi piccoli e laboriosi insetti sociali.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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