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21 Ottobre 2021
16:25

Così il lupo giapponese, ormai estinto, ha aiutato a comprendere l’origine dei cani

Un nuovo studio in attesa di pubblicazione dà nuovi importanti indizi sulle origini del cane moderno. I ricercatori hanno infatti scoperto che il lupo giapponese (Canis lupus hodophilax), una sottospecie di lupo grigio estinta, è strettamente correlato ai cani attuali, soprattutto le razze orientali come l'Akita.

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Il cane con cui conviviamo oggi è frutto di un processo di domesticazione, durato migliaia di anni, che l'ha portato a differenziarsi dall'antenato selvatico da cui deriva. È ormai piuttosto accreditata la teoria per cui l'antenato selvatico del cane sia il lupo grigio (Canis lupus), ma non quello che conosciamo attualmente. Una ricerca infatti recentemente pubblicata su Science suggerisce che il cane derivi da una popolazione di lupi ormai estinta.

Ciò che ancora è invece maggiormente dibattuto è dove e quando viveva questa popolazione, di cui non ci sono più tracce. Uno studio pubblicato recentemente su Pnas, suggerisce che i cani sono stati domesticati in Siberia intorno a 23.000 anni fa quando uomo e lupo sono stati isolati a causa del forte freddo dell'ultima era glaciale. Da qui è nata la relazione tra i due che ha fatto sì che i cani accompagnassero l'uomo nelle Americhe, viaggiando con lui e seguendolo nella dispersione all'interno del continente, avvenuto circa 15.000 anni fa.

Altri studiosi invece ritengono che la popolazione che ha dato origine al cane moderno abbia invece vissuto inizialmente in Europa occidentale o in Medio Oriente. Una nuova ricerca però, in attesa di pubblicazione, sembra cominciare a mettere in ordine i pezzi e a risolvere una volta per tutte il mistero riguardo la provenienza della popolazione di lupi che ha dato origine al cane: l'Asia orientale.

I ricercatori hanno sequenziato il genoma del lupo giapponese (Canis lupus hodophilax), una sottospecie di lupo grigio che viveva nell'arcipelago giapponese e che si estinse circa 100-120 anni fa. Precisamente, hanno analizzato il genoma di nove lupi giapponesi, tra cui reperti museali e crani utilizzati come simboli di protezione sui tetti delle case. Dopodiché hanno sequenziato i genomi di 11 razze di cani giapponesi, tra cui Akita, Shiba e Kishu.

Hanno poi confrontato queste sequenze con altri cani antichi e moderni e altre specie animali come volpi, coyote, dingo e lupi. I risultati sono stati molto interessanti: hanno scoperto che il lupo giapponese è geneticamente diverso da qualsiasi altro lupo, rappresentando quindi un gruppo a sé stante. Per di più, il lupo giapponese è molto più strettamente correlato ai cani che a qualsiasi altro animale e di conseguenza il suo genoma è stato ereditato dai cani moderni. A confermare questo dato è arrivata in soccorso anche un'altra scoperta, ossia che cani e lupi giapponesi condividevano lo stesso antenato: una popolazione scomparsa di lupi grigi che viveva da qualche parte nell'Asia orientale.

Il genoma dei cani però, suggeriscono i ricercatori, non era condiviso allo stesso modo da tutte le razze: i cani orientali infatti condividevano il 5% del loro DNA con i lupi giapponesi. La stessa cosa però non avveniva con le razze occidentali come Labrador Retriever o Pastori tedeschi, la cui similarità genetica era molto minore. È probabile, suggeriscono i ricercatori, che il lupo giapponese si sia prima incrociato con i cani orientali, dopodiché questi, spostandosi, si sono reincrociati con quelli occidentali, lasciando quindi loro una forma molto più diluita del genoma del lupo.

Nelle razze giapponesi difatti è possibile trovare alcune caratteristiche simili ai lupi come ad esempio le orecchie generalmente alte e non pendule, come possiedono invece molte razze occidentali. Sono necessari comunque ulteriori studi per verificare la condivisione genetica di questa sottospecie di lupo con i cani e dell'esistenza di un antenato comune, ma questa ricerca rappresenta davvero un importante passo in avanti per la comprensione dell'origine del cane che dorme oggi sul nostro divano di casa.

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