I cani possono salvarci la vita in moltissime situazioni, lo sa bene Giusppe Cerza, responsabile nazionale delle Unità Cinofile da slavina brevettate CSEN, che ha vissuto questa esperienza in prima persona quando il suo cane Sissi lo ha trovato dopo una valanga.
Giuseppe si occupa di formare sia gli escursionisti che vanno in montagna con il cane sia le squadre cinofile di soccorso. «Con l'Unità di Soccorso Tecnico-Sanitario Trentino lavoriamo attivamente nella ricerca persone scomparse in comprensori sciistici – spiega a Kodami – Nella cinofilia da soccorso spesso è sottovalutato il settore slavina che spesso coinvolge persone prive di strumenti adeguati».
La legge 363 del 2003 stabilisce che chiunque si rechi in escursione in ambienti innevati debba munirsi di appositi sistemi elettronici di segnalazione e ricerca, pala e sonda da neve, allo scopo di garantire un idoneo intervento di soccorso. Cosa che però non sempre avviene.
«Sul campo – racconta – abbiamo visto che in caso di slavina è fondamentale abbattere le tempistiche d'intervento soprattutto dove siamo sicuri che le persone non hanno gli strumenti da auto soccorso, cosa che avviene nei comprensori sciistici. Dopo 20 minuti dalla valanga la possibilità di trovare la persona dispersa ancora in vita scende al 35%, davvero molto poco».
Il 28 aprile 2024 si sono verificate due valanghe sul Gran Sasso che hanno travolto tre escursionisti: tutti erano privi dell'attrezzatura adeguata. «Il problema è la scarsa informazione, e questo vale sia quando parliamo dei rischi della montagna sia per quanto riguarda la relazione con i cani».
Per questo nella Giornata Mondiale del Bambino che cade il 25 maggio i volontari hanno organizzare una esercitazione di soccorso rivolta ai più giovani: «Enfatizzeremo la presenza di elicotteri e cani attraverso il coinvolgimento dei bambini delle scuole elementari e medie che potranno vedere da vicino gli elicotteri, parlare con gli equipaggi nonché, con i conduttori dei cani, gli educatori cinofili presenti e i veterinari. Il nostro scopo è quello di fornire nozioni sul corretto approccio al cane e alla montagna», fa sapere Giuseppe.
«Dare una mano a chi è in difficoltà insieme al proprio cane è la cosa più bella che ci sia, ma l'operazione di soccorso che non dimenticherò mai è quella che ha fatto il mio cane nei miei confronti», ricorda Giuseppe.
«Anche io sono stato travolto da una slavina mentre mi trovavo con alcuni amici. Avevo l'Artva con me ma non mi avrebbero mai trovato in tempo perché nell'agitazione invece di farlo funzionare in ricezione lo avevano messo in modalità trasmissione, vanificandone l'efficacia».
L'Artva è un localizzatore che lo sciatore e l'escursionista dovrebbero sempre indossare, si tratta di un apparecchio simile a un walkie talkie che invia un segnale a chi ha l'altro Artva, e più ci si avvicina alla persona sepolta più forte e ravvicinato è il segnale audio, indicando così il punto in cui scavare nella coltre di neve.
«Avendo impostato la modalità sbagliata, però, i miei amici non potevano trovarmi. Le condizioni psicologiche possono giocare brutti scherzi in queste situazioni, ma questa cosa non è successa alla mia Sissi, un cane di razza Langhaar che oggi non c'è più. Lei ripetendo lo schema che aveva già eseguito con me moltissime volte è riuscita a trovarmi e a salvarmi la vita».
L'appuntamento per l'esercitazione di soccorso è per sabato 25 maggio 2024 dalle ore 8.30 al Centro sportivo di Villa Lagarina, a Trento, in via Giardini. L'incontro è aperto a tutti.