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12 Febbraio 2024
16:44

Cosa vuol dire cane brachicefalo

Bulldog inglese, Bouledogue francese, Carlino, Mastino napoletano, Cavalier King: questa sono alcune delle razze di cani brachicefali più note, caratterizzate da una forma del muso particolarmente schiacciata. Questa caratteristica nasce dalla manipolazione genetica operata dall'uomo e causa loro numerosi problemi di salute.

brachicefalo

I cani brachicefali appartengono a razze (o mix di razze) che mostrano la forma della testa schiacciata, ovvero più larga che lunga come il Bouldogue Francese, il Bulldog Inglese o il Cavalier King Charles Spaniel. Ciò che salta immediatamente all'occhio è quindi il cranio rotondo, con occhi grandi, muso corto e, talvolta, pieghe della pelle che formano rughe più o meno profonde. Questi particolari, che conferiscono ai brachicefali un aspetto così unico da attirare subito la nostra attenzione, nascondono però alcuni seri problemi che mettono a repentaglio la loro qualità della vita.

Quasi tutte queste razza soffrono infatti di sindrome brachicefalica che viene chiamata anche BOAS (Brachycephalic Airway Obstruction Syndrome), oppure "sindrome ostruttiva delle vie aeree superiori". La sua causa è da cercarsi nella struttura ossea del cranio rotondo, abbinata alle narici strette, al palato molle ispessito, allo schiacciamento della trachea e al collasso laringeo.

I cani brachicefali sono molto diffusi nelle nostre case e negli ultimi decenni sono stati anche vittime di mode. Ormai siamo abituati a sentirli respirare rumorosamente e soffrire di tosse, li vediamo affaticarsi rapidamente e risentire pesantemente delle alte temperature, ma dobbiamo tenere a mente che si tratta di sintomi di una vera e propria sofferenza.

Prima di scegliere questi cani è quindi molto importante conoscere i rischi a cui vanno incontro durante la loro vita e, nel momento dell'acquisto presso un allevamento, bisogna soprattutto evitare di rivolgersi a chi spinge su soggetti con il muso particolarmente corto, selezionando individui con questi caratteri portati ancora più all'eccesso.

Cosa significa cane brachicefalo

I cani possono venire divisi in tre diverse categorie sulla base della forma del loro cranio. Le razze e i mix di razze caratterizzati dalla testa molto lunga, come i levrieri, vengono chiamati dolicocefali, mentre i cani che presentano un cranio con una forma equilibrata sono i cosiddetti mesocefali. A questa categoria appartengono ad esempio i Golden Retriever e i Labrador. I brachicefali sono invece quelli che hanno la testa schiacciata e a dimostrarlo è il nome stesso. Brachicefalo, infatti, deriva dall'unione di due termini greci, ovvero brachy (corto) e cefalo (testa).

Quando parliamo di questa categoria di cani, dobbiamo sempre ricordare che si tratta di un carattere nato da un'esagerazione nella spinta selettiva operata dagli esseri umani. In alcuni casi possiamo parlare di vero e proprio maltrattamento genetico causato dalla scelta di privilegiare alcuni tratti morfologici potenzialmente dannosi, mettendo in secondo piano la funzionalità e la salute del cane.

Non bisogna però confondere il termine "brachicefalo" con "brachimorfo". Quest'ultimo infatti non descrive la forma del cranio ma quella del corpo e definisce quindi i cani che hanno una corporatura muscolosa, con arti particolarmente brevi e forme massicce. Appartenere alla categoria dei cani brachicefali non significa obbligatoriamente essere anche brachimorfi e l'esempio più noto è forse quello del Mastino Napoletano che, pur essendo brachicefalo, ha il corpo mesomorfo (ovvero con proporzioni equilibrate).

Le razze di cani brachicefali

Tra i cani brachicefali ve ne sono alcuni molto noti e altri che sono invece più rari. Alcune razze sono di taglia piccola, mentre altri sono grandi o addirittura giganti. Vediamo quali sono le razze più note e cosa li contraddistingue.

Bouledogue Francese

Bouledogue francese

Il Bouledogue francese è uno dei più noti cani da compagnia al mondo. È di piccola taglia è il suo aspetto viene considerato buffo da molte persone, perché ricorda quello di un mini molossoide e, infatti, nasconde una personalità fortemente affiliativa e giocherellona.

Alcuni sostengono che sia un discendente del più grande Dogue de Bordeaux (anch'esso brachicefalo) e che sia nato dall'incrocio con il piccolo Terrier boule o Ratier, che un tempo veniva utilizzato per cacciare i ratti.

Queste origini grintose hanno fatto di lui un cane che, pur amando condividere il tempo con i propri umani, non dimentica di gradire anche i momenti di competizione, in cui mostrare anche i suoi lati più combattivi. Non sottovalutatelo, quindi, perché oltre ad essere simpatico, sa essere sicuro di sé.

Bulldog Inglese

English Bulldogs
Bulldog inglese

Talvolta il Bulldog Inglese viene confuso con il Bouledogue Francese, ma in realtà sono due razze completamente diverse, che hanno origini e caratteristiche differenti, ma condividono l'appartenenza alla categoria dei brachicefali.

Il Bulldog è di taglia media, con il corpo massiccio e tarchiato. Le sue origini sono molto antiche e risalgono addirittura all'epoca romana, quando i primi mastini si diffusero in gran parte dell'Europa. Venivano utilizzati come cani da difesa e da guardia, ma anche come cani da combattimento durante le guerre e nei circuiti di scommesse, particolarmente in voga in Inghilterra fino al 1830.

Nei secoli, però, l'uomo ha selezionato sempre più spesso caratteristiche comportamentali legate all'affiliazione e alla pacatezza, rendendolo un cane addirittura pigro. Non dimentica però il suo carattere ricco di personalità e anche lui, come il Bouledogue, non va certo sottovalutato.

Boxer

boxer dog

Il Boxer è un molossoide di taglia media dalla corporatura muscolosa e potente. È nato in Germania, dove la selezione della razza che conosciamo oggi ha avuto inizio verso la fine dell’Ottocento. Nasce dall'incrocio trai Bullenbeisser (cani da caccia e difesa) e i Bulldog Inglesi, di cui il Boxer porta con sé ancora alcuni tratti caratteristici.

Anche lui ha una forte motivazione affiliativa che lo porta ad avere un profondo amore per la sua famiglia, a cui si lega in maniera indissolubile. A questa caratteristica vanno abbinate anche la motivazione territoriale, quella competitiva e un forte desiderio e bisogno di correre e muoversi (motivazione cinestesica).

Cavalier King Charles Spaniel

Immagine
Godzilla

È un cane di taglia piccola, con gli occhi grandi e un aspetto che ricorda quello dei cani da caccia inglese, pur appartenente alla categoria dei cani da compagnia. Conserva la sua passione per il movimento (motivazione cinestesica), che abbina a un grande desiderio di collaborazione con i suoi umani.

Il Cavalier King Charles Spaniel è forse uno dei cani brachicefali che soffre più spesso di diverse patologie determinate dal processo di selezione avvenuto per mano dell'uomo. In questo caso, però, non parliamo solo della forma schiacciata del muso, ma anche del fatto che il volume cerebrale è maggiore rispetto alla capacità della scatola cranica. Questo può causare l’erniazione di una parte del cervelletto, provocando una patologia chiamata siringomielia,

Può inoltre soffrire di Prolasso della valvola mitralica (MVD), ossia una malformazione che causa insufficienze cardiache e si manifesta in soggetti anche molto giovani, rappresentando la principale causa di morte del Cavalier.

Un discorso molto simile si può fare anche per l'altra razza appartenente alla sezione 7 (Spaniel inglesi da compagnia) del gruppo 9 (Cani da compagnia) della catalogazione ufficiale di Enci e Fci, ovvero il King Charles Spaniel.

Mastino Napoletano

cane mastino napoletano

Il Mastino Napoletano è un cane molossoide di grande taglia. Un tempo era considerato un cane da guardia degli accampamenti romani e veniva utilizzato anche per la caccia della grande selvaggina. Quando gli spagnoli conquistarono l’Italia meridionale, questo grande cane venne incrociato con i cosiddetti "perros da presa” della Penisola Iberica, da cui hanno ereditato il soprannome “cane ‘e presa”.

La guardia e la protezione perpetuata nei secoli lo hanno portato a sviluppare una sorta di diffidenza verso gli estranei, ma con la sua famiglia è davvero affiliativo e lo dimostra attraverso il desiderio di condivisione di tempo e spazio. Purtroppo alcuni allevatori prediligono la selezione di soggetti di taglia ancora più grande, rischiando di mettere a repentaglio la salute delle articolazioni di questi cani.

Shih Tzu

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Lo Shih Tzu è un cane da compagnia di origine tibetana, il cui nome deriva dal termine "shīziquǎn", che significa “cane figlio del leone” e rimanda alla forma del suo muso. Nei secoli ha guadagnato anche altri soprannomi, tra cui “cane leone occidentale” o “cane leone tibetano”. In Inghilterra, viene chiamato anche Chrysantemum Dog (cane crisantemo), per via del pelo rizzato verso l’esterno intorno alla testa.

Nonostante le piccole dimensioni è un cane dall'attitudine sicura ed è dotato di un grande coraggio. Accompagna volentieri i suoi umani durante le attività quotidiane e mantiene anche un altro desiderio molto antico, ovvero quello di restare a stretto contatto con le figure di riferimento anche durante la notte. La sua motivazione affiliativa è infatti molto forte, anche perché in passato veniva considerato un ottimo compagno nelle serate invernali, quando veniva usati come scaldaletto.

I problemi di salute dei cani brachicefali

Come abbiamo visto, queste razze sono particolarmente soggette ad alcuni problemi di salute, legati sia alla respirazione che agli occhi e non solo. Vi sono infatti spesso anche problemi durante il momento del parto, per via della dimensione e la forma del cranio dei cuccioli.

La sindrome brachicefalica

Quasi tutte le razze brachicefale di piccola taglia soffrono di sindrome brachicefalica, che viene comunemente chiamata BOAS (Brachycephalic Airway Obstruction Syndrome). Si tratta di una condizione caratterizzata da diverse patologie, come le narici stenotiche (ovvero più ristrette), l'ostruzione del flusso d'aria attraverso le vie aeree superiori (che causa difficoltà respiratorie) la dispnea e altri problemi a ciò correlati, come un'intolleranza all'esercizio. Può esservi un'iperplasia del palato molle e della mucosa nasofaringea. Può inoltre esservi un collasso bronchiale, che è presente soprattutto nei cani che presentano anche un grave collasso bronchiale.

La sindrome brachicefalica richiede spesso intervento medico, e in alcuni casi, può essere indispensabile un intervento chirurgico, con l'obiettivo di migliorare la qualità della respirazione. È quindi importante che i proprietari di cani brachicefali riconoscano i sintomi caratteristici della sindrome brachicefalica e lavorino in stretta collaborazione con il veterinario per gestire questa condizione in modo appropriato.

Per favorire il benessere del soggetto, è importante verificare quali siano le patologie presenti e a quale stadio siano. In questo modo il veterinario potrà intervenire chirurgicamente una sola volta affrontando tutto ciò che è necessario. 

I sintomi più evidenti, oltre alle difficoltà respiratorie, riguardano la respirazione rumorosa, la dispnea, la respirazione con la bocca aperta, il russamento costante e anche possibili apnee notturne. Può inoltre manifestarsi tosse cronica, vomito, stanchezza costante, forte intolleranza al caldo o all'esercizio fisico.

I problemi oculari

Molti cani brachicefali mostrano anche una forma dell'occhio particolarmente rotonda e sporgente. Le razze che più spesso mostrano questa caratteristica sono i Carlini, ma anche i Bouledogue Francesi, i Boston Terrier, i Cavalier King Charles Spaniel e molti altri. È inoltre presente anche in altre razze e mix di razze e porta a soffrire con maggiore frequenza rispetto ad altri cani di infiammazioni e lesioni della congiuntiva e della cornea. La distichiasi (presenza di una o più file aggiuntive di ciglia) e trichiasi (deviazione delle ciglia) possono inoltre causare irritazione e lacrimazione fuori dalla norma. La conformazione del cranio può anche influenzare il normale drenaggio delle lacrime, portando a una secchezza oculare cronica, che può causare danni alla superficie dell'occhio. Queste razze sono infatti particolarmente soggette a una particolare congiuntivite, chiamata cheratocongiuntivite secca.

I problemi dermatologici

Le pieghe della pelle, intorno al viso e al collo possono essere difficili da pulire, creando così una condizione ideale per la proliferazione di batteri, che possono portare a irritazioni, arrossamenti, infezioni cutanee e dermatiti.

La pelle in eccesso tipica di alcune razze, come ad esempio il Mastino Napoletano, può contribuire a sua volta all'irritazione degli occhi. È importante quindi mantenere pulite queste zone del corpo, effettuando controlli regolari per prevenire questi problemi. Se si notano segni di irritazione o infezione, è consigliabile consultare un veterinario per comprendere quale sia il trattamento appropriato.

I problemi digestivi

I cani brachicefali rischiano di incorrere nel rischio di malattie gastrointestinali, tra cui potrebbe esservi l'ernia iatale, ma anche una tempistica superiore alla media per quanto riguarda il transito del cibo nell'esofago. Tutto ciò è più frequente nei cani che soffrono di BOAS, in quanto vi è una correlazione tra le difficoltà respiratorie tipiche dei brachicefali e le patologie gastrointestinali. Ciò è dovuto agli sforzi respiratori che questi cani devono compiere per mangiare.

I problemi di comunicazione con i propri simili

Il muso schiacciato può anche portare a diverse complessità dal punto di vista comunicativo con i propri simili, che non riescono a rilevare segnali comprensibili per via del muso eccessivamente schiacciato. La bocca con una forma così allargata e piatta, infatti, mette in difficoltà la motivazione comunicativa, che tende ad essere ridotta, almeno per quanto riguarda la comunicazione visiva attraverso le espressioni del muso.

Il parto

Molte razze di brachicefali di piccola taglia e, in particolare il Bulldog e il Bouledogue, hanno molte difficoltà nel momento del parto, in quanto la forma del cranio dei cuccioli è troppo grande. Proprio per questo motivo, spesso, viene pianificato il parto cesareo, in modo da evitare inutili sofferenze alla madre.

Come prendersi cura dei cani brachicefali

Per tutti questi motivi, in molti paesi stanno nascendo movimenti atti a ridurre gli acquisti di cani brachicefali. In Norvegia, ad esempio, nel 2022, il Tribunale di Oslo ha definito come «non etico» l'allevamento di Bulldog Inglesi e Cavalier King Charles Spaniel, mentre in Inghilterra un gruppo di veterinari ha promosso la campagna #BreedToBreathe, con l'obiettivo di fare informazione a riguardo, coinvolgendo non solo i medici, ma chiunque graviti intorno all’allevamento, al commercio e alla diffusione di immagini di questi cani.

Il singolo pet mate, quindi, se vuole davvero prendersi cura della salute dei brachicefali può prima di tutto scegliere di non acquistare un cucciolo ma rivolgersi invece ad una associazione rescue che si occupi di trovare nuove vite per cani di questa categoria vittime di abbandono o maltrattamento.

Se invece si desidera proprio acquistare un cane presso un allevamento, è davvero indispensabile verificare che le figure responsabili della selezione non prediligano forme particolarmente schiacciate del muso e che il benessere del cane venga messo sempre al primo posto.

Anche chi vive già con un cane brachicefalo può fare qualcosa per prendersi cura della sua salute, frequentando regolarmente il proprio medico veterinario di fiducia. Durante la propria routine quotidiana, inoltre, bisogna evitare di affaticarlo eccessivamente. Infine bisogna sempre avere con sé sufficiente acqua, soprattutto durante le giornate calde ed è indispensabile offrirgli l'opportunità di riposare al fresco.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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