Sono bastati pochi giorni alla lupa rilasciata poco prima di Natale per tornare di nuovo alle porte della città di Potenza. L'animale era stato catturato, dotato di radiocollare e poi liberato nei pressi della Grancia di Brindisi di Montagna, ma è stato avvistato nuovamente il 28 dicembre nel quartiere di Bucaletto mentre rovistava tra i rifiuti alla ricerca di cibo.
La storia della lupa di Potenza
Le prime segnalazioni, non sempre confermate, sono arrivate ad agosto, quando gli abitanti di Potenza hanno iniziato a fotografare, sempre più spesso, quello che sembrava essere un lupo mentre girava, un po' spaesato, tra le strade della città. Col passare dei mesi, e l'avvicinarsi dell'inverno, gli avvistamenti sono diventati sempre più frequenti, e l'animale sembrava essersi abituato alla vita urbana. L'aumento delle segnalazioni, però, ha spinto il sindaco, Mario Guarente, a emanare un'ordinanza di cattura che è stata eseguita con successo e senza danni per il lupo l'8 dicembre. L'operazione, effettuata con il supporto di tecnici ISPRA e veterinari esperti, è servita a confermare attraverso l'analisi del DNA che si trattava proprio di una giovane lupa ed è stata necessaria affinché l'animale, che sembrava essere troppo confidente, non mettesse a rischio soprattutto se stessa. La lupa è stata poi munita di radiocollare e successivamente liberata, poco prima di Natale, nei pressi del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano.
Il ritorno in città in cerca di cibo
A distanza di pochi giorni dal rilascio, purtroppo, la lupa è ritornata in città. Il 28 dicembre, infatti, è stata fotografata mentre rovistava i rifiuti alla ricerca di cibo nel quartiere di Bucaletto, quartiere est di Potenza. L'animale sembra ormai troppo abituato alla vita cittadina ricca di risorse alimentari e sembra non essere più in grado di procurarsi il cibo da solo, probabilmente perché è stato alimentato artificialmente per troppo tempo.
Polemiche e riflessioni
Nel frattempo non sono mancate le polemiche, secondo Legambiente l'intervento del sindaco non ha rispettato i protocolli e le procedure e sarebbe illegittimo. Il lupo, infatti, è tutelato dalla Direttiva Habitat (92/43/CEE), che ne proibisce la cattura, l’uccisione, il disturbo, la detenzione, il trasporto, lo scambio e la commercializzazione. In Italia le catture per motivi scientifici o gestionali, devono essere tutte autorizzate, in deroga alla suddetta normativa, con provvedimento del Ministero dell’Ambiente su parere dell'ISPRA.
La vicenda, che certamente si arricchirà di nuovi capitoli, lascia però un animale, ormai probabilmente segnato a vita, non più in grado di sostenersi e che quindi necessiterà certamente di ulteriori interventi per scongiurarne incidenti e garantirne l'incolumità. È questa la vera questione su cui ci si dovrebbe concentrare. Gli animali selvatici non vanno mai alimentati, anche se in buona fede, altrimenti perdono la capacità di procacciarsi il cibo da soli, venendo così condannati a morte o a un futuro lontano dalla libertà.