Che fine farà il cane di Alain Delon dopo la sua morte? L'attore francese è morto all'età di 88 anni domenica 18 agosto. Era noto da sempre per il suo grande amore per gli animali, ma in queste ore a preoccupare i tantissimi fan dell'attore sono alcune dichiarazioni rilasciate pochi anni fa sul suo cane Loubo.
Delon nel 2018 aveva infatti detto di voler essere seppellito insieme al suo cane: «Se muoio prima di lui, chiederò al veterinario di partire insieme. Lo pungerà così che morirà tra le mie braccia. Lo preferisco piuttosto che sapere che si lascerà morire sulla mia tomba con tanta sofferenza».
Questo per fortuna, non è successo. Al contrario, per annunciare la sua morte, i familiari dell'attore hanno scelto di scrivere un comunicato congiunto in cui figura anche l'amato cane: «Alain-Fabien, Anouchka, Anthony e Loubo sono immensamente addolorati nell'annunciare la partenza del loro padre. Si è spento serenamente nella sua casa di Douchy, circondato dai suoi tre figli e dalla sua famiglia».
Delon è uno degli attori più iconici della storia del cinema. Nato nel 1935 per decenni è rimasto simbolo di fascino e bellezza senza tempo, diventando una leggenda vivente grazie a film come "Il Gattopardo" di Luchino Visconti, "Rocco e i suoi fratelli" e "La piscina". La sua carriera cinematografica è stata segnata da ruoli indimenticabili che hanno messo in luce il suo straordinario carisma, mentre nella vita privata è noto per essere un grande amante degli animali e in particolare dei cani. Nella sua vita ne ha avuti più di 50, 35 dei quali sono sepolti nella tenuta di famiglia a Douchy, nel Loiret, dove è morto.
A ricordarlo per il suo amore incondizionato nei confronti degli animali è un'altra grande celebrità francese, Brigitte Bardot, che attraverso la fondazione che porta il suo nome scrive: «Alain ha capito il legame profondo tra uomo e animale. Nel corso della sua vita, è stato circondato dai suoi fedeli compagni a quattro zampe, cani che gli hanno portato amore e conforto, e che ha amato con infinita tenerezza, come Loubo, il suo ultimo compagno che ha lasciato alle spalle».
La Fondazione 30 Millions d’Amis senza condannare le parole avventate dell'attore è quindi intervenuta in difesa del diritto alla vita del cane, un Pastore Belga di 9 anni e in buona salute: «Ci occuperemmo ovviamente di trovare una persona affidabile che ne garantisca il benessere», ha promesso Reha Hutin, presidente Fondazione. L'ipotesi della morte per eutanasia di Loubo, quindi, è ben lontana dalla verità.