Un incontro tra un mamba nero (Dendroaspis polylepis) e un leone (Panthera leo) potrebbe essere molto pericoloso per entrambi gli animali, ma le probabilità di sopravvivenza dipendono da diversi fattori.
Il mamba nero è noto per il suo veleno altamente tossico: se riuscisse a mordere il leone con successo e iniettare una quantità sufficiente di veleno, potrebbe essere letale per il grande felino. Dall’altro lato i leoni sono predatori dotati di una grande forza fisica e una struttura robusta, quindi un esemplare sufficientemente agile potrebbe colpire il serpente con le zampe, senza lasciargli scampo.
Il mamba nero è noto per la sua velocità, ma anche i leoni hanno tempi di reazione incredibilmente rapidi: la velocità dei due animali può cambiare da individuo a individuo ed è determinante per il risultato dello scontro. In generale, questo potrebbe essere estremamente pericoloso per entrambi gli animali, con anche esiti fatali.
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Il mamba nero può uccidere un leone?
Un mamba nero è assolutamente in grado di uccidere un leone con il suo veleno. Questo serpente è noto per essere uno dei più pericolosi di tutta l’Africa e, sebbene come tutti i serpenti sia schivo e cerchi di evitare il confronto diretto, una sua reazione di difesa potrebbe essere fatale. Se spaventati o innervositi, infatti, diventano estremamente reattivi e non esitano ad attaccare qualsiasi cosa si avvicini a loro. In più, sono tra i serpenti più veloci della Terra e la loro rapidità li rende ancora più pericolosi.
Per misurare la velenosità di un serpente è possibile utilizzare la LD50 (Lethal Dose 50), ovvero un indicatore che permette di stabilire quale sia la quantità di veleno necessaria per uccidere, in un’unica somministrazione, il 50% (cioè la metà) delle cavie coinvolte in un test di laboratorio. La LD50 del veleno del black mamba è pari a 0,32-0,33 mg/kg. Possiamo per semplicità supporre che la LD sia simile nella maggior parte dei mammiferi, leoni compresi, ad eccezione di alcune specie come le manguste che hanno un'immunità parziale al veleno degli elapidi.
Una leonessa in media pesa circa 130 kg, mentre i maschi possono arrivare anche a 190 kg, quindi ci vorrebbero circa 41 mg di veleno per uccidere il 50% di un ipotetico gruppo di leoni di taglia media. Dato che i mamba neri in genere iniettano circa 110 mg di veleno per morso (quasi 3 volte la dose necessaria) e normalmente colpiscono più volte in rapida successione, è assolutamente plausibile che possano uccidere un leone adulto.
Quali animali può uccidere il leone?
Il leone è invece uno dei predatori più iconici e forti non solo dell'Africa ma di tutto il mondo: potenzialmente potrebbe abbattere quasi tutte le specie animali attualmente esistenti, fatta eccezioni per le prede di taglia troppo grossa come elefanti, rinoceronti, ippopotami, anche se è noto che possono attaccare con successo esemplari giovani o deboli anche di queste specie. La sua abilità nella caccia è facilitata dalla forza del branco e dalla sua possente struttura fisica.
È invece difficile speculare su scontri con grossi animali marini come balene o squali, dato che lo scontro sarebbe impossibile per questioni fisiche, o anche contro grossi predatori come gli orsi, che abitano habitat diversi, dato che verosimilmente questi animali non si incontreranno mai durante le loro vite.
Tra le prede più comuni dei leoni ci sono diverse specie di antilopi africane, tra cui gazzelle, impala, kudu e gnu, ma anche le zebre sono cacciate frequentemente, specialmente durante le migrazioni durante le quali si spostano in grandi branchi. I leoni possono anche cacciare e uccidere carnivori più piccoli come iene, sciacalli e ghepardi, in particolare se questi animali si avventurano troppo vicino al loro territorio o se c'è una disputa per una preda già morta.
Tra le prede più grandi dei leoni ci sono i bufali, che possono essere difficili da abbattere per un solo leone, ma che i branchi riescono ad atterrare grazie alla cooperazione di tutti. Solitamente sono le leonesse ad occuparsi della caccia ma in alcuni casi possono intervenire anche i maschi. Meno comunemente possono essere attaccati anche gli individui più giovani, anziani o malati di giraffe, elefanti, rinoceronti o ippopotami, ma queste prede sono molto più pericolose e difficili da abbattere.
