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1 Luglio 2024
19:00

Cosa succede se un gatto viene punto da una zanzara

Le zanzare pungono anche i gatti e la loro puntura può trasmettere talvolta pericolosi patogeni o parassiti, come i vermi nematodi responsabili della filaria.

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Le zanzare che popolano le caldi notti estive possono pungere non solo noi, ma anche i nostri amici animali. E con le loro punture, questi insetti possono infatti trasmettere malattie e parassiti anche a cani e gatti, tra cui i vermi nematodi responsabili della filaria o filariosi. Si tratta di una grave malattia parassitaria causata dai vermi appartenenti al genere Dirofilaria, che colpiscono prevalentemente i cani, tra i loro ospiti preferiti, ma talvolta anche i mici. I vermi adulti si insediano nei vasi sanguigni polmonari e nel cuore, causando sintomi che in alcuni casi molto gravi possono essere persino fatali.

Cosa può succedere se il gatto viene punto dalle zanzare

Fortunatamente, nella maggior parte dei casi non succede nulla se un gatto viene punto dalle zanzare. Tuttavia, in alcuni rari casi e soprattutto in zone dove i nematodi del genere Dirofilaria sono molto diffusi, anche i mici possono contrarre questi pericolosi parassiti. Le aree in cui questi vermi sono particolarmente abbondanti in Italia sono le regioni del Nord e le aree intorno alla Pianura Padana e al lago di Garda. Tuttavia, la filaria è stata segnalata ormai praticamente in tutta la penisola.

Proprio per questo, è molto importante prevenire le punture di zanzare che possono trasmettere la filaria. A questo scopo si possono utilizzare numerosi prodotti antiparassitari, come le pipette o spot-on che si applicano sulla cute del micio. La durata della protezione è variabile ed importante scegliere solo prodotti appositamente progettati per i gatti e non per i cani. Alcuni antiparassitari e repellenti possono persino essere pericolosi per il micio. In aggiunta, si può anche effettuare periodicamente uno screening del sangue per valutare la presenza dei vermi parassiti.

La filaria nel gatto

Il gatto, per fortuna, non rappresenta l'ospite ideale per il ciclo vitale della filaria e di solito il sistema immunitario del felino riesce a contrastare efficacemente il parassita. Tuttavia, non sempre ciò accade e quando i vermi sopravvivono possono causare due forme diverse a seconda delle specie parassita, ovvero Dirofilaria immitis, responsabile della filariosi cardiopolmonare, e Dirofilaria repens, agente causale di una forma sottocutanea, che può colpire anche l'essere umano.

Le femmine gravide del parassita rilasciano nel sangue le larve microfilarie, quelle che poi vengono prelevate dalle zanzare durante il loro pasto di sangue. Una volta nella zanzara, le microfilarie maturano e possono essere trasmesse ad altri gatti tramite la saliva della zanzara stessa con le punture successive. I sintomi più comuni sono tosse e difficoltà respiratoria. Quando poi i vermi adulti muoiono completando il loro ciclo vitale, possono causare infiammazione polmonare e tromboembolia, che spesso portano a una lesione polmonare acuta che può essere anche fatale in alcuni casi.

Come capire se un gatto è stato punto da una zanzara

Nella maggior parte dei casi, quando un gatto viene punto da una zanzara, non ci si accorge di niente. Possiamo però stare attenti all'eventuale comparsa di sintomi della presenza di parassiti, che tuttavia si manifestano spesso solo mesi dopo aver contratto l'infezione. È questo il tempo che intercorre affinché le larve della filaria raggiungono il loro stadio adulto. A causa della presenza di vermi nei polmoni e nel cuore possono comparire disturbi respiratori, tosse, ostruzione vascolare e debolezza. Le infezioni trattate con molto ritardo possono causare talvolta anche la morte improvvisa.

Come proteggere il gatto dalle punture di zanzara

Proteggere il micio anche dalle punture di zanzara è perciò fondamentale per prevenire l'insorgenza di malattie parassitarie come la filaria. Oltre agli accorgimenti che possiamo usare in casa per tenere lontane le zanzare, come le sempre efficaci zanzariere, possiamo utilizzare anche prodotti repellenti specifici per gatti, come collari antiparassitari e soprattutto pipette spot-on. Occorre però assicurasi di scegliere solo prodotti sicuri e formulati appositamente per i felini, evitando quelli per i cani che possono essere talvolta tossici.

Alcune piante come timo, geranio, menta, lavanda, citronella e calendula, che tenute sulle finestre o in giardino hanno un effetto repellente, possono contribuire a tenere lontani questi insetti, così come esistono prodotti naturali, come gli oli essenziali di eucalipto o di neem, che possono essere utilizzati allo stesso modo. Tuttavia, è importante consultare sempre il proprio veterinario prima di spargerli in giro, poiché alcuni di questi prodotti potrebbero essere anche irritanti o tossici per i felini.

Effettuare regolarmente controlli veterinari e seguire le raccomandazioni del proprio medico per quanto riguarda la prevenzione delle malattie parassitarie, soprattutto se si vive in zone con forte presenza di zanzare e vermi della filaria, può fare la differenza. Seguendo questi semplici accorgimenti e i consigli del medico veterinario, è possibile ridurre significativamente il rischio che il micio venga punto dalle zanzare, proteggendolo così anche da potenziali malattie e pericolosi parassiti come la filaria.

Altri insetti pericolosi per i gatti

Oltre a zecche, acari e numerose specie di vermi parassiti, che non sono insetti, ci sono anche pulci e pappataci che possono essere un pericolo per i nostri gatti. Nonostante si tratti infatti di una malattia più comune nei cani, anche i mici possono sporadicamente contrarre la leishmaniosi in seguito alle punture di un pappatacio o flebotomo (Phlebotomus papatasi). Si tratta di ditteri molto simili alle zanzare, ma parecchio più piccoli e pallidi, che con le loro punture possono veicolare il protozoo parassita del genere Leishmania responsabile della malattia.

Gli studi sull'impatto e sulla risposta immunitaria dei gatti alla leishmaniosi sono ancora piuttosto ridotti, anche perché nei mici spesso è in forma asintomatica. Quanto però si sintomi sono evidenti, includono solitamente lesioni cutanee, ulcere, perdita di pelo, letargia, perdita di peso e appetito e spesso ingrossamento dei linfonodi. Anche in questo caso, fortunatamente, repellenti e antiparassitari che funzionano con le zanzare, così come controlli periodici dal veterinario, possono aiutare a ridurre significativamente anche il pericolo legato alle punture di pappataci.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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