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16 Agosto 2024
13:58

Cosa succede se il gatto lecca l’antiparassitario e cosa devi fare

I gatti potrebbero ingerire l'antipulci durante il quotidiano grooming, sviluppando sintomi anche molto gravi. Ecco come comportarsi in questi casi, e come impedire che accada.

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Anche i gatti, soprattutto nella stagione più calda, possono andare incontro a infestazioni da parassiti come pulci e zecche, in particolare quelli che possono uscire liberamente. È dunque importante tutelarli applicando l’antiparassitario, facendo però attenzione a che non lo ingerisca leccandolo attraverso il grooming. Il rischio infatti è che possa intossicarsi, manifestando sintomi che vanno da un lieve abbattimento alle convulsioni. In questi casi bisogna intervenire subito, sciacquando con acqua pulito la bocca e la lingua del gatto.

Cosa succede se il gatto lecca l'antipulci

Per i gatti la toelettatura del pelo è molto importante, e il grooming è un’attività cui si dedicano con attenzione, leccando e mordicchiando il pelo per ripulirlo. Se è stato applicato l’antiparassitario, il rischio è che possa ingerirlo durante questa attività. I sintomi solitamente vanno dalla debolezza all’eccessiva salivazione passando per tic, tremori, instabilità nella postura, vomito, diarrea e, nei casi peggiori, anche a convulsioni, ipotermia e shock.

Molto dipende ovviamente dalla quantità di antiparassitario ingerito, dalla tipologia e da eventuali allergie di cui non si è al corrente. I sintomi di solito si manifestano nel giro di qualche ora, in alcuni casi ance nelle 18-24 ore successive, in modo blando.

Se il gatto lecca l'antipulci del cane: l'avvelenamento da Permetrina

Diverso è il quadro se il gatto lecca l’antipulci del cane, basato su sostanze che per i gatti sono altamente tossiche. Non è un caso che sia assolutamente sconsigliato utilizzare l’antipulci per cani sui gatti: questi prodotti sono a base di Permetrina, che agisce come neurotossina ed è molto usata largamente usata sia come insetticida sia come repellente in collari, spray e spot-on antiparassitari per cani per prevenire la leishmaniosi e la filariosi.

La tossicità della Permetrina è legata alla specie: per gli uccelli e i cani non è solamente tossica, ma su api, alcune specie acquatiche e soprattutto i gatti è letale. Questo comporta che se un antiparassitario per cani viene applicato al gatto, o se il gatto lo ingerisce leccandolo, viene avvelenato. I sintomi vanno dalle convulsioni alla diarrea, dai problemi respiratori al vomito.

Nel caso in cui il gatto abbia ingerito in qualche modo l’antipulci per cani, dunque, bisogna immediatamente correre dal veterinario, chiamandolo prima per spiegare con dovizia di particolari cosa è accaduto e farsi assistere sinché non si arriva in studio.

Come evitare che il gatto lecchi l'antiparassitario

Per essere certi che il gatto non lecchi l'antiparassitario durante e dopo l’applicazione è bene conoscere i diversi tipi di antiparassitario e prediligere formulazioni come pipette o fialette "spot-on", che possono essere applicate sulla cute, tra il pelo, in punti che il gatto non riesce a raggiungere leccandosi (solitamente dietro il collo).

L’alternativa è utilizzare antiparassitari che vanno somministrati per via orale.

Particolare attenzione va fatta in caso di applicazione dell’antiparassitario tra gatti conviventi, che si possono dunque leccare a vicenda: in questo caso, se si sceglie un antiparassitario spot-on, è bene far dormire i gatti separati per almeno 8 ore, il tempo necessario all’antiparassitario per essere assorbito.

Cosa devi fare se il gatto ha leccato l'antiparassitario

Se il gatto lecca l’antiparassitario la prima cosa da fare è sciacquargli la bocca e la lingua con acqua corrente pulita, vincendo le sue resistenze. Se i sintomi si sono già manifestati – eccessiva salivazione, tremori, difficoltà a stare in piedi – è fondamentale correre subito dal veterinario per sottoporlo a visita e adeguate terapie.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Andrea Barsanti
Giornalista
Sono nata in Liguria nel 1984, da qualche anno vivo a Roma. Giornalista dal 2012, grazie a Kodami l'amore per gli animali è diventato un lavoro attraverso cui provo a fare la differenza. A ricordarmelo anche Supplì, il gatto con cui condivido la vita. Nel tempo libero tanti libri, qualche viaggio e una continua scoperta di ciò che mi circonda.
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