Cosa succede quando guardi il tuo cane negli occhi: lo rivela uno studio

Quando tu e il tuo cane vi guardate negli occhi siete in una profonda connessione cerebrale che coinvolge entrambi. Non si tratta di una semplice sensazione ma di vero e proprio accoppiamento dell'attività intercerebrale, ovvero la sincronizzazione mentale tra individui che rappresenta la base neurale delle interazioni sociali.

Ad affermarlo e, soprattutto, averlo dimostrato è stato un gruppo di ricercatori cinesi in uno studio pubblicato su Advanced Science.

Seppure si tratti di una scoperta che potrebbe non stupire molto chi vive con un cane, è la prima volta che in campo scientifico si dimostra che esiste un’attività neuronale sincronizzata tra due specie diverse. Finora questa capacità si era osservata tra umani che interagiscono reciprocamente ma ora, a seguito di questo studio, si può affermare che è qualcosa che si estende anche tra specie diverse e non a caso tra uomo e cane, due animali che hanno condiviso la vita sin dalla notte dei tempi.

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di Andrea Barsanti

I test a cui sono stati sottoposti i soggetti usati come campioni hanno avuto la durata di cinque giorni e lo studio ha coinvolto in particolare dieci giovani Beagle a cui sono state abbinate dieci persone sconosciute. A tutte le coppie sono stati posizionati degli elettrodi sulla testa per misurarne l’attività cerebrale. Quando agli esseri umani è stato chiesto di accarezzare i cani e di guardarli negli occhi, l'attività intercerebrale tra i due risultava più connessa rispetto a quando si limitavano solo a toccarli con le mani o solo a guardare i cani, sottolineando quindi la reciprocità anche da parte del cervello del cane nella sincronizzazione cerebrale.

Ma non solo: secondo questo studio è la parte umana a far partire l’attività neuronale accoppiata, la quale col trascorrere dei giorni e dunque del tempo trascorso insieme, aumenta sempre di più, dimostrando così l’importanza della crescita dell’affiatamento dato dalla conoscenza.

Questo studio, oltre a dimostrare l’empatia e la sintonia a cui si può arrivare con i cani, ha portato gli studiosi cinesi ad interrogarsi anche in merito allo spettro dell'autismo, chiedendosi se il deficit nella cognizione sociale palesato dalle persone affette da questa condizione potrebbe essere spiegato da una ridotta capacità di sincronizzazione mentale con gli altri individui.

Per dimostrarlo, sono stati scelti non più i cani normocomportamentali come nello studio precedente ma soggetti che mostravano caratteristiche simili all’ASD umano. Il risultato a cui si è giunti è che è stata evidenziata una minore attenzione congiunta da cui derivava una ridotta interconnessione cerebrale. Come ulteriore controprova è stata somministrata ai cani una dose di LSD (sostanza psichedelica che ha dimostrato in studi precedenti di migliorare il comportamento sociale nei topi), dimostrando che il farmaco ha migliorato la sincronizzazione tra cani e umani. Lo studio si conclude con un “invito” da parte degli autori per la continuazione e la promozione dello sviluppo di sostanze non allucinogene che al pari dell'LSD possono aiutare gli esseri umani affetti da deficit sociali causati dall’ASD.

Ritornando alla relazione col cane, dunque, la scienza ha attestato quello che milioni di pet mate hanno modo di sperimentare in maniera lampante nella vita quotidiana con un cane, ovvero quella osmosi emozionale che si traduce, in buona sostanza, in onde cerebrali che si pongono sulle stesse frequenze in uno scambio che è continuo e costante.