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1 Novembre 2023
14:00

Cosa significa quando un serpente ti guarda negli occhi?

I serpenti sono in grado di comunicare un senso di minaccia con un solo sguardo, ma in verità la maggior parte tende a fissarci per capire quanto siamo pericolosi.

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Quando camminiamo fra le campagne o all'interno di un bosco può capitare di incontrare casualmente dei serpenti intenti ad attraversare una strada. E può anche accadere che invece di correre velocemente lontano dal nostro cammino, in direzione di un rifugio, questi rettili comincino a sostenere e a sfidare il nostro sguardo, mentre ci osservano con i loro occhi privi di palpebre e che sembrano non esprimere emozioni.

Per quanto però questi incontri sporadici siano sempre stati letti dalla tradizione popolare come addirittura delle manifestazioni dell'occulto o un indizio in grado di svelare la sorte, in realtà non si cela nessun significato divino dietro lo sguardo paralizzato di un serpente impegnato in realtà ad analizzare il pericolo rappresentato dall'apparizione improvvisa di un essere umano. Seppur infatti i serpenti vengano considerati messaggeri degli dei da millenni – con una classificazione artificiale delle specie che indica quali specie son più potenti degli altri, (di solito il saettone occhi rossi, Zamenis longissimus, presente nel Bastone di Asclepio e nel Caduceo), questi animali di fronte agli esseri umani sono solo intenti a proteggersi da eventuali nostri attacchi e a valutare le possibilità di fuga e di difesa rispetto ad un nostro eventuale nuovo avvicinamento.

Bisogna inoltre ricordare come la vista dei serpenti è molto diversa rispetto alla nostra. Possono infatti avere dei termocettori, all'altezza del palato, che gli permettono di osservare il mondo tramite la radiazione infrarossa, emessa in media dalle superfici calde. Per amplificare poi ulteriormente le loro conoscenze, questi animali sfruttano le capacità di captazione chimica della loro lingua biforcuta per comprendere lo stato di salute e l'aggressività degli organismi che hanno a tiro. Ciò quindi spinge i serpenti a passare alcuni minuti a valutare la minaccia rappresentata dalla nostra comparsa tramite delle capacità olfattivo – visive che gli permettono di attivare la risposta istintiva di fuga.

Definire il pericolo

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La principale ragione che spinge un serpente a fermare le proprie attività quotidiane per iniziare a fissarci è dovuta al fatto che vogliono come prima cosa comprendere se risultiamo per loro una minaccia o solo uno degli incontri innocui che condividono con tante altre specie presenti sul territorio. A differenza infatti da quanto si crede, sono pochissime le specie di serpenti in grado di andare a caccia di esseri umani (trattasi principalmente di grosse specie esotiche come gli anaconda) e anche in quei casi la maggioranza delle volte non sono realmente interessati a noi ma si ritrovano solo casualmente vicino alla nostra specie, preferendo di gran lunga allontanarsi piuttosto che affrontarci. Dunque quando vi trovate di fronte ad un serpente che vi fissa ricordatevi sempre di non minacciarlo inavvertitamente con i movimenti o con il vostro stesso sguardo, in quanto sono in grado di prepararsi a qualsiasi evenienza con una semplice occhiata.

A secondo però della specie, possiamo tuttavia comprendere quanto lo sguardo sia minaccioso o preludio di un vero e proprio attacco. Se dinnanzi a noi infatti si trova una vipera o un crotalo, con i loro caratteristici occhi fessurati in grado di lanciare sguardi molto profondi, bisogna stare particolarmente attenti. Un loro sguardo minaccioso può essere considerato infatti un serio avvertimento che precede ad un attacco vero e proprio che risulta ancora più pericoloso per via dei lunghi denti veleniferi di cui dispongono queste due specie.

Nel caso in cui ad osservarci intensamente sia invece un biacco o una natrice (due specie molto più comuni in Itali, rispetto alle velenifere) possiamo essere moderatamente più tranquilli. Questi animali infatti ci osservano intensamente per capire se gli conviene la fuga, il morso o la tanatosi, un comportamento istintivo che spinge i serpenti che lo praticano a fingere di essere morti e indifesi.

Stimolare istintivamente la fuga

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L'evoluzione parallela dei rettili e dei primati ha inoltre concesso ai serpenti di sviluppare un determinato vantaggio tattico rispetto all'aggressività umana. Grazie alla lunga convivenza passata con la nostra specie, i serpenti sono infatti in grado di "accendere" velocemente i nostri segnali nervosi correlati alla fuga con un semplice movimento o sguardo, favorendo un comportamento istintivo di repulsione nella maggioranza delle persone. Possiamo così quindi anche dire che i serpenti ci fissano intensamente anche per comunicare involontariamente un senso di minaccia che spinge molti esseri umani a concedergli la precedenza o ad allontanarsi per la paura di essere morsi.

Probabilmente questo fenomeno nacque circa 2 milioni di anni fa quando i nostri antichi antenati, dopo aver passato molto tempo sulle fronde degli alberi, cominciarono a camminare in posizione eretta sulla terraferma, dovendo affrontare il pericolo rappresentato dai serpenti che era possibile incontrare all'altezza del suolo.

A seguito di diversi decessi, provocati dal veleno di questi animali, all'interno della nostra specie l'evoluzione e la competizione naturale quindi selezionò quegli esemplari maggiormente timorosi nei confronti di tutto ciò che si muoveva come un serpente. Un fenomeno che è stato sfruttato dagli stessi rettili, per avere maggiori possibilità di sopravvivere in un territorio sempre più maggiormente controllato dalla nostra specie.

Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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