Imbattersi in un gatto in strada, in un “randagio”, è una realtà sempre meno frequente nelle nostre città, ma può ancora capitare di incontrarne uno e che inizi a seguirci. Questo, tuttavia, non significa necessariamente che sia in uno stato di bisogno, né che ci stia chiedendo di venire con noi.
Un gatto “randagio” potrebbe iniziare a seguirci per motivi molteplici ed estremamente variabili, ad esempio per curiosità.
Curiosità
Potremmo essere alle prese con un soggetto molto curioso e molto socievole, perfettamente integrato nel suo ambiente tanto da sentirsi sicuro nell’approcciare degli estranei. Un gatto simile si avvicina con fare sereno, a coda alta, può miagolare o meno e mostrare un certo grado di tolleranza al contatto.
Desiderio di contatto
Gatti molto socievoli e ben integrati nel loro quartiere, potrebbero anche avvicinarsi semplicemente perché hanno esperienza di contatti con umani estranei che vengono visti come una fonte di momentanea compagnia. Alcuni mici, infatti, apprezzano particolarmente di stare al centro della nostra attenzione per alcuni minuti e, se sono dell’umore giusto, potrebbero decidere di dimostrarcelo venendo incontro a coda alta, strofinandosi sulle nostre gambe, accettando di buon grado le carezze, finanche mostrando il ventre.
Rituali pre-pasto
Potrebbe anche trattarsi di un individuo che frequenta una colonia nei dintorni e che ha imparato che “sedurre” gli esseri umani può portare dei benefici in termini di cibo che viene elargito. Questi tipi di gatti possono presentarsi a vari livelli di socievolezza, potrebbero non farsi toccare ma essere insistenti nel girare attorno alle gambe, questuare miagolando, dare la netta impressione di essere in attesa di qualcosa.
Controllo territoriale
Alcuni gatti potrebbero apparire socievoli con l’intenzione di conoscere meglio gli intrusi di quello che considerano il loro territorio di pertinenza. Si tratta di gatti che possono assumere anche atteggiamenti ambivalenti, mostrarsi socievoli ma non concedere nessuna forma di contatto che non venga stabilita da loro, guardinghi e reattivi, estremamente fiduciosi o, al contrario, diffidenti e schivi.
Stato di bisogno
Un gatto potrebbe anche avvicinarci perché si trova in uno stato di reale bisogno. Questa situazione è riconoscibile facendo un’analisi delle condizioni generali del gatto: se il pelo si presenta opaco e ispido, se gli occhi sono sporchi o occlusi, se il deperimento è evidente o sono presenti ferite, escoriazioni, lesioni esterne, il micio potrebbe aver bisogno di una mano concreta.
Cosa fare se un gatto randagio ci segue
Quando un gatto randagio ci segue o ci scorta per un tratto, l’ultima opzione a cui pensare dovrebbe essere quella di prelevarlo per portarlo altrove. A meno che il gatto non necessiti di cure immediate, infatti, la probabilità che il micio viva stabilmente in zona, abbia una famiglia di riferimento nei dintorni o che faccia capo ad una colonia è molto alta. Sfortunatamente, non esiste una maniera univoca per riconoscere “ad occhio” un gatto seguito da qualcuno rispetto ad uno ramingo e in stato di bisogno, se non le sue condizioni generali. Se è pasciuto, il pelo è sano, gli occhi sono puliti e il comportamento è vitale, è molto probabile che si sia semplicemente davanti ad un individuo molto socievole e seguito da qualcuno nei dintorni.
Per rasserenarci rispetto all’idea di “non poter abbandonare” il gatto a se stesso, possiamo chiedere nei dintorni se è un gatto noto, se qualcuno lo conosce e sa chi sono i suoi referenti. Ovviamente, questo non garantisce di riuscire sicuramente ad entrare in contatto con chi si occupa del micio ma è un tentativo che si può fare. In alternativa, possiamo stabilire di monitorare la zona per diversi giorni per verificare che il micio continui a star bene ed intervenire solo se le sue condizioni dovessero peggiorare.
Laddove ci fossero dubbi concreti sulla sua condizione fisica, invece, la cosa migliore è invocare l’intervento delle autorità: i vigili dovrebbero saper indirizzare verso associazioni del territorio che possano intervenire per verificare lo stato di salute del gatto oppure uffici di pertinenza come quelli per il benessere degli animali che alcuni Comuni istituiscono oppure ancora riferimenti di guardie ecozoofile, di ambulanze veterinarie e affini.
Un intervento diretto è giustificabile solo nel caso in cui il gatto richieda un aiuto tempestivo: in questo caso è possibile, a proprie spese, portare il micio in un ambulatorio veterinario della zona che possa intervenire nel più breve tempo possibile e occuparsi della sua identificazione in un secondo momento.