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23 Luglio 2023
8:55

Cosa significa quando un cane ci annusa

L'olfatto è per un cane il senso più importante per esplorare e conoscere il mondo, i propri simili, gli estranei e i familiari, anche umani.

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Parlare dell’uso dei sensi negli altri animali è argomento sempre molto interessante perché consente di capire che vi sono modi incredibilmente diversi di percepire il mondo che possono assumere significati molto diversi.

Naturalmente i nostri cani non possono raccontarci come percepiscono la realtà e quali sono le cose che per loro hanno più importanza ma per capire quanto sia per loro importante l'olfatto, possiamo fare un esempio: quando si avvicinano a noi  non si focalizzano principalmente sui dettagli visivi e, se potessero descriverci, probabilmente ci rivelerebbero particolari inaspettati sui nostri odori.

Dobbiamo infatti pensare che, esattamente come noi riconosciamo una particolare persona semplicemente osservandola anche a distanza e addirittura anche da una foto, con la stessa identica precisione un cane può riconoscere la differenza di odore di una particolare persona rispetto a tutte le altre anche soltanto da un suo indumento. Insomma: un calzino usato può avere per un cane lo stesso valore che per noi può avere una fototessera.

Ma non soltanto. Perché anche per riconoscere cose meno superficiali, come ad esempio qual è lo stato d’animo del proprio interlocutore, mentre noi umani ci basiamo principalmente sulla vista, percependo anche minime variazioni delle espressioni del volto (come un sorriso o il corrugarsi degli occhi), i cani con ogni probabilità sono in grado di percepire anche lievi variazioni dei nostri odori come quelle dovute alla produzione di ormoni associati allo stress o al benessere.

Questa specie è inoltre dotata di un particolare organo, detto "organo vomero nasale", che è presente anche in noi umani ma che si atrofizza poco dopo la nascita. Attraverso questo organo situato dietro il naso, i cani sono in grado di percepire anche altre particolari sostanze, dette feromoni, che sono prodotte da moltissimi mammiferi e sono strettamente collegate con i loro particolari stati emozionali.

Insomma, come noi osservando un paesaggio in foto siamo in grado di distinguere minimi dettagli visivi e ancor di più se usiamo una lente di ingrandimento, così un cane da una prima ricognizione col suo naso sui nostri vestiti può farsi un’idea su tutto ciò che abbiamo toccato (cani, persone, oggetti…).

Tutto ciò che viene secreto dal nostro corpo ha un odore che per un cane è facilmente identificabile e se al variare dei nostri stati d’animo varia anche il tipo di sostanze prodotte dal nostro organismo, possiamo essere sicuri che un cane è in grado di percepirlo. Addirittura si è visto che questi animali sono in grado di identificare perfino molte patologie semplicemente dalle molecole di odore che esse rilasciano ad esempio nel nostro respiro o nelle urine.

Questo è il motivo principale per cui è importante lasciare ai nostri amici il tempo di annusarci quando li incontriamo. Per loro ha esattamente la stessa importanza che ha per noi poter osservare la persona con cui parliamo. Così come noi potremmo capire, osservando un sorriso, se è vero o di cortesia, oppure dal colorito della pelle o dalle occhiaie se qualcuno è stanco o malaticcio, allo stesso modo un cane potrebbe percepire queste stesse informazioni interpretando i nostri odori.

Una volta chiarito quale importanza riveste questo senso per i cani, possiamo cercare di capire perché potrebbero annusarci in diverse situazioni e quali informazioni potrebbero per loro essere più o meno interessanti.

Quando ci annusa un cane sconosciuto

Una situazione tipo in cui un cane può annusarci è quella di un primo incontro. In questi casi, se non c’è ancora confidenza, sarà meglio, anche prima di provare a toccarlo, lasciare al cane tutto il tempo che desidera per annusarci. Da questa prima ricognizione, magari non troppo ravvicinata, il nostro amico potrebbe prendere già una serie di informazioni più superficiali, ma comunque importanti.

Potrebbe ad esempio ricavare diverse informazioni dai nostri vestiti, come se abbiamo toccato altri cani, o altre persone, magari conosciute. Se ci siamo seduti su un prato, o su una panchina alla stazione sicuramente ciò darà al cane qualche informazione che starà a lui poi interpretare. E così se i nostri vestiti puzzano di smog dopo una giornata in città, oppure di terra e erba dopo una in campagna, anche queste sono informazioni che un cane può percepire. Un cane potrebbe sapere anche cosa abbiamo mangiato, se abbiamo cucinato col vestito che indossiamo, o se siamo stati al ristorante. Quelle fragranze infatti che noi umani siamo in grado di sentire soltanto quando ci mettono il piatto caldo sotto il naso sono costituite da particelle volatili, che poi vanno a depositarsi anche sui nostri vestiti e che sono facilmente distinguibili ad un "naso attento e sviluppato".

Probabilmente le informazioni che interesseranno ad un cane durante un primo incontro con un estraneo saranno volte a capire quanto si può fidare. Se ad esempio riconoscesse addosso a noi l’odore di una persona familiare questo potrebbe fargli pensare che abbiamo amici in comune; lo stesso può valere se l’odore è di un cane. Se portiamo addosso odore di bosco ciò potrebbe suscitare in lui emozioni particolari e lo stesso se "puzziamo" di kebab…

Così come per noi umani le prime informazioni che si scambiano in un dialogo sono sempre più generali, per capire chi abbiamo d’avanti (ad esempio sul tipo di lavoro, se abbiamo conoscenze in comune, o cosa ci piace fare…), anche per i cani potrebbe essere esattamente lo stesso. Sembra strano, ma gli odori di quasi tutto ciò che facciamo sono sui nostri vestiti e quando un cane ci annusa potrebbe starci semplicemente chiedendo molte delle cose che noi stessi chiederemmo a un’altra persona la prima volta che la vediamo.

E tuttavia, se anche i vestiti potrebbero essere una prima importante fonte di informazioni, vi è sempre una zona particolare che sarà tra le prime ad essere ispezionate. Questa è quella delle nostre parti intime. La cosa può alle volte imbarazzarci, ma dobbiamo sapere che annusarsi nelle zone intime è per i cani un rituale di saluto simile al nostro stringerci la mano e presentarci. Sembra sciocco, ma in questo modo un cane acquisisce una serie di informazioni di base che sono così ovvie per noi che a volte non gli diamo la giusta importanza. In quel momento un cane può capire se sono uomo o donna, se adulto, bambino o anziano, ma anche se sono nervoso o tranquillo…

Insomma queste prime annusate possono avere il senso che per noi può avere la prima volta che, nel conoscere qualcuno, lo squadriamo attentamente e ci facciamo una prima idea. Se uomo o donna, come è fatto fisicamente, se è curato, se è sportivo o elegante…

Certo per poi approfondire la conoscenza ci sarà bisogno di molte altre informazioni e in questo rientreranno poi anche tutti gli altri sensi, così come per noi non è sufficiente la vista per conoscere qualcuno, ma dovremo anche parlarci. Però possiamo dire che la stessa importanza che noi diamo al poter osservare il nostro interlocutore, il cane la dà al poterlo annusare e che altrettanto importanti saranno le informazioni ricevute.

Quando incontriamo un amico

Un’altra situazione tipo potrebbe essere quella dell’incontro con un cane con cui siamo amici. Ciò può avvenire o dopo che il primo incontro ha portato a un interessamento reciproco, oppure se vi è un rapporto già consolidato nel tempo. In questi casi il fatto di riconoscerci reciprocamente fa sì che vi sia un vero e proprio rituale di saluto in cui saranno coinvolti anche altri sensi come la voce o il tatto, attraverso il contatto fisico. Ad ogni modo, così come per noi sarà importante osservare alcuni dettagli, come ad esempio il suo muso e la sua espressione, ma anche i fianchi per vedere se è più in carne o dimagrito, anche il cane nel ridurre le distanze probabilmente comincerà a prendere molte informazioni col suo naso sul nostro conto.

La riduzione delle distanze e il rapporto di confidenza consentono infatti di poter accedere più facilmente non solo agli odori più superficiali che passano dai nostri vestiti, ma anche a quelli corporei.

Ma vi sono zone del nostro corpo che il cane preferisce annusare? Per rispondere a questa domanda è necessaria una piccola premessa: anche se noi umani non lo possiamo vedere il nostro corpo è cosparso di decine di piccole ghiandole che producono diverse sostanze chimiche. Alcune di esse, dette endocrine, immettono tali sostanze nel flusso sanguigno mentre altre, dette esocrine, le espellono direttamente all’esterno. La nostra pelle è cosparsa di moltissime ghiandole esocrine, come quelle che producono sudore o sebo, ma vi sono punti del nostro corpo che sono particolari sia per la concentrazione di molte ghiandole diverse, sia anche per la quantità di sostanze prodotte. Partendo dal basso sicuramente dobbiamo cominciare dai piedi che, anche per il fatto che in genere portiamo scarpe e calzini, trattengono molti odori; superando poi le parti intime, di cui abbiamo già accennato, vi è la zona delle ascelle; vi sono poi le nostre mani, con le quali inoltre tocchiamo molte cose e dunque possono essere cariche di odori; vi è infine la zona del collo e della testa dove oltretutto si concentrano naso, bocca, orecchie e barba o capelli.

Tutte queste zone hanno in comune il fatto di essere cosparse di molte ghiandole o orifizi che, espellendo sostanze provenienti dall’interno del nostro corpo, possono dare diverse informazioni, ma possono anche far percepire numerosi cambiamenti. Probabilmente tali informazioni serviranno al nostro amico per costruirsi un’idea sempre più precisa e dettagliata di noi, un po’ come facciamo noi attraverso il nostro senso prediletto, la vista. Così come noi, tanto più entriamo in confidenza con qualcuno, tanti più saranno i dettagli visivi che coglieremo di lui (come la presenza di un neo o una piccola cicatrice, delle imperfezioni cutanee o dei dettagli delle sue mani) e così come saremo poi in grado di riconoscerlo anche in situazioni diverse, come se lo vediamo di spalle, o in mezzo a una folla di persone, così un cane, in un generico odore di essere umano, coglierà particolari specifici che gli faranno riconoscere sempre meglio quella particolare persona con cui è amico, anche in mezzo a molte altre o anche solo da un dettaglio.

Gli odori diventeranno parte del bagaglio di conoscenze che potranno poi servire in tante altre situazioni. Essi verranno poi sommati e confrontati con tutti i dati provenienti dagli altri sensi e consentiranno al cane di capire qual è il modo migliore di comportarsi o di stare con qualcuno o in una certa situazione.

Vi è poi un ulteriore aspetto che va considerato. I cani attraverso l’olfatto possono percepire non soltanto gli odori degli altri, ma anche i propri. Quando vi è un rapporto di amicizia e dunque un contatto fisico anche il loro odore si mischierà al nostro e diventerà un ulteriore segno distintivo. Per fare un paragone, è un po’ come per noi vedere un amico che indossa qualcosa che gli abbiamo regalato, ad esempio un ciondolo. Il vedere che ha addosso qualcosa di nostro può avere diversi valori: può essere un ulteriore segno di riconoscimento, ma può anche servire per segnalare qualcosa agli altri, come per esempio: questa persona mi ritiene importante, oppure lo è per me.

Quando il cane fa parte della famiglia

Un ultimo caso, infine, è quando il cane è membro della nostra famiglia. In questo caso, esattamente come noi amiamo anche osservare i nostri familiari, anche solo per il piacere di farlo, così sarà per il cane nel poterci annusare. I nostri amici dunque non solo saranno felici di annusarci quando rientriamo in casa, per capire dai nostri vestiti chi abbiamo visto e dove siamo stati, ma gli piacerà farlo in tante diverse situazioni. Probabilmente l’odore che abbiamo quando giochiamo assieme, o durante una bella passeggiata, sarà diverso da quello che abbiamo dopo una lunga giornata di lavoro. Probabilmente, dunque, sentire il nostro odore in tante diverse situazioni può aiutarlo a capire come stiamo, qual è il nostro umore o magari se faremo qualcosa assieme. Probabilmente esattamente come noi già da una prima occhiata capiamo, attraverso le sue espressioni facciali, se un nostro familiare che rientra in casa è sereno e rilassato, oppure nervoso, se è del suo solito umore o ha un’espressione strana, così un cane avrà nel suo cervello delle particolari impronte olfattive che gli consentono di percepire delle differenze nel nostro umore e che dunque influiranno anche sul suo stato emotivo. Così come spesso siamo in grado di percepire anche minimi cambiamenti nelle persone a noi più vicine, altrettanto sono in grado di fare i cani; e così come molto spesso noi ci baseremo su dei dettagli visivi per ipotizzare questi cambiamenti, altrettanto un cane potrebbe fare attraverso dettagli olfattivi che sicuramente cambiano in diverse situazioni.

Insomma, così come la vista per noi umani, l’olfatto è il senso principale per i cani per ricevere informazioni del mondo. Le loro mappe mentali saranno sicuramente fatte più di odori che di immagini. Ma questo non deve indurci a pensare che le informazioni che noi e i nostri amici cerchiamo, nel guardare o nell’annusare qualcun altro, siano poi troppo diverse. Conoscere l’altro è la strada per costruire rapporti d’intesa profondi e duraturi e così come per noi la strada della conoscenza dell’altro passa anche da tutto il tempo che trascorriamo a guardarlo, così è nei cani per il poterci annusare.

Questo dovrebbe consentirci di comprendere che anche la nostra visuale, come esseri umani, è estremamente parziale e condizionata dal come i nostri organi percepiscono la realtà. Dobbiamo infatti comprendere che, per quanto i nostri sensi possano essere sviluppati, vi sono animali con capacità ben maggiori delle nostre, o vi sono addirittura degli apparati sensoriali, come ad esempio quelli che consentono una geolocalizzazione attraverso la percezione di ultrasuoni o onde magnetiche, che sono presenti solo in alcuni animali e non in altri e che dunque ci sono completamente sconosciuti. Questi consentono a diverse specie di uccelli, ma anche a molte creature marine di muoversi su lunghissime distanze con una tale precisione che noi umani abbiamo potuto raggiungere solo dopo l’introduzione di sofisticati strumenti come bussole e carte geografiche (basti solo pensare ad una rondine che è in grado di ritrovare, partendo dall’Africa, un piccolo nido grande pochi centimetri costruito un anno prima in Europa).

Ogni modo di percepire il mondo assomiglia a una particolare finestra sulla realtà, dalla quale alcuni aspetti risalteranno maggiormente come se fossero in primo piano, altri richiameranno meno l’attenzione e saranno percepiti in modo più indistinto, altri ancora non saranno neanche visibili. Sarà in base a questi che si delineerà un particolare panorama e che ci si farà un’idea di ciò che c’è intorno, ma da finestre diverse saranno diversi i panorami che sarà possibile osservare.

Questo è un aspetto fondamentale che dobbiamo tenere presente anche nella relazione con i nostri cani. Sebbene infatti le nostre specie condividano degli apparati sensoriali simili, come vista, udito, olfatto… non possiamo dimenticare le enormi differenze nel come essi si sono evoluti e diversificati durante i millenni.

Se ad esempio per spiegare a dei lettori umani le differenze tra modi diversi di percepire la realtà abbiamo usato, poche righe più sopra, un paragone come quello della finestra e di quel che si vede fuori, ciò è perché per la nostra specie il senso più utilizzato nel dare un significato alle cose esterne è la vista. E così, solo per fare alcuni esempi, tendiamo a memorizzare principalmente dei dettagli visivi per riconoscere persone diverse, come il colore e la lunghezza dei capelli, l’altezza, o alcuni dettagli fisici. Allo stesso modo useremo dettagli visivi per distinguere due posti diversi ed anche se dobbiamo descrivere a qualcun altro una persona o un luogo.

Invece possiamo ragionevolmente affermare che, se anche i cani potessero parlare, non userebbero mai un paragone come quello più sopra riportato per spiegarci qualcosa. Semplicemente, molto probabilmente, userebbero un paragone basato non su ciò che è possibile vedere, ma su ciò che è possibile percepire con l’olfatto.

In conclusione possiamo dire che il nostro amico potrebbe conoscere dei dettagli sui nostri odori che ci rivelerebbero cose assolutamente inaspettate e che le informazioni che in generale un cane può ricavare semplicemente annusando una persona possono essere estremamente complesse e dettagliate.

Naturalmente esattamente come noi, seppur dotati di una buona vista, non trascorriamo tutto il tempo a fissare particolari dettagli di ogni cosa, anche il cane non sarà sempre impegnato ad annusare in profondità tutto ciò che gli capita attorno. Ci saranno momenti in cui si impegna maggiormente e altri in cui è meno attento. Ma ciò che sappiamo è che quando vorrà impegnarsi sarà in grado di percepire non soltanto quelle particelle di odore che sono poggiate sul nostro corpo, ma potrà andare molto più in profondità, esattamente come è in grado di scoprire un panetto di droga nascosto all'interno di un container.

Forse dovremmo essere abbastanza felici del fatto che i cani non possano parlare, perché se potessero farlo probabilmente ci descriverebbero in base agli odori che facciamo e non come appariamo alla vista. Probabilmente questo sarebbe grande fonte di imbarazzo.

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Francesco Cerquetti
Esperto in etologia applicata e benessere animale
Laureato in Filosofia a partire dal 2005 ho cominciato ad appassionarmi di cinofilia approcciando il mondo dei canili. Ho conseguito il Master in Etologia Applicata e Benessere animale, il titolo di Educatore Cinofilo e negli IAA.
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