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7 Agosto 2023
10:23

Cosa significa quando il tuo cane “ti porta un regalo”?

Quando il cane ci viene incontro con un qualcosa in bocca, potremmo pensare che ci stia portando un regalo, ma non è sempre così e questo comportamento può avere diverse spiegazioni.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Uno dei comportamenti più noti messi in atto dal cane è l'abitudine di trotterellare con qualcosa in bocca, dando l'impressione di "portare un regalo" al proprio umano. Le motivazioni che possono spingere il cane a comportarsi così sono numerose, ma principalmente lo fa perché ha il desiderio di portare al sicuro qualcosa o spostarlo verso un luogo opportuno (motivazione sillegica), oppure perché vuole mostrare a chi ha intorno di possedere un determinato oggetto (motivazione possessiva). In alcune situazioni, inoltre, potrebbe passare davanti ai propri umani mostrando il "regalo" che ha in bocca per invitarli al gioco e iniziare, ad esempio, un tira e molla, mettendo in atto la sua motivazione competitiva.

In nessuno di questi casi quindi il cane sta davvero offrendo un regalo all'umano, ma sta piuttosto proponendo comportamenti che sono in linea con i suoi desideri e i suoi bisogni etologici. Vediamo quindi quali sono i motivi per cui il cane si comporta così e come rispondere a questo gesto.

Il gioco e il riporto

L'immagine più classica legata a questo tema è quella del Labrador Retriever che corre incontro al suo umano con la pallina in bocca e poi la deposita al suolo per farsela rilanciare. Questo comportamento, in realtà, è condizionato da molte variabili, ma non si può non fare riferimento all'appartenenza di questa razza alla categoria dei retriever, ovvero i cani specialisti proprio del riporto e della motivazione sillegica (desiderio e bisogno di trasportare un oggetto considerato di valore e/o portarlo al sicuro), a cui è abbinato.

Avendo questo talento, i Labrador, ma anche i Golden Retriever, i Flat Coated e tanti altri cani di razza e meticci, si divertono a portare a spasso gli oggetti e, se intendono coinvolgerci in questo loro passatempo, saremo proprio noi i destinatari del "dono".

Attenzione, però, perché nel farlo, il cane può avere molte intenzioni diverse. In alcuni casi, infatti, il soggetto prova gioia quando porta in bocca qualcosa, ma è anche vero il contrario: quando prova gioia, decide di prendere qualcosa in bocca. Per questo è importante sottolineare che non sempre si tratta di “un dono”, ma potrebbe anche trasportarlo proprio con l'intento di tenerlo per sé.

Questa motivazione è stata selezionata dagli umani che avevano bisogno di cani capaci di riportare a terra le reti nei freddi mari del Nord del Canada, ma veniva sfruttata anche per riportare i volatili abbattuti durante le attività venatorie. Tra i professionisti di questa motivazione, infatti, vi sono anche altri cani da caccia, come i Cocker Spaniel Inglesi.

Se il vostro cane ha questa abitudine, non ignoratelo, ma giocate insieme a lui divertendovi a rendere più complesse le attività di riporto nascondendo gli oggetti, oppure rendendone più difficile l'individuazione.

Dimostrate di essere davvero felici di poter collaborare con lui in questo compito (che prende molto seriamente) e si sentirà profondamente appagato e compreso.

Comportarvi in questo modo aumenterà la possibilità che il comportamento venga riproposto anche in futuro e che sia proprio la strategia scelta dal soggetto per invitarvi al gioco. In questo caso la motivazione sillegica viene utilizzata come stratagemma per attirare la vostra attenzione, collaborare con voi e dedicare qualche istante alla relazione che vi unisce.

Il possesso di un oggetto

Un altro comportamento tipico dei cani è quello di passare davanti ai propri umani con un oggetto in bocca, senza sognarsi minimamente di lasciarlo a terra o concederlo a qualcun altro. Se si prova a prenderlo, nel migliore dei casi il cane scappa via, ma potrebbe anche ringhiare e sentirsi minacciato. Ciò accade perché, in realtà, i cani potrebbero anche fare una sorta di "parata" proprio per dimostrare di essere i fortunati possessori di ciò che hanno in bocca.

In questo caso il cane sta esprimendo la sua motivazione possessiva, che lo porta a sentire il desiderio o il bisogno di mantenere il possesso di qualcosa. Per renderlo davvero felice, provate quindi a fargli i complimenti e mostrargli il vostro orgoglio per ciò che possiede, evitando di rubarglielo (perché non è ciò che desidera in questo caso). Così facendo, forse, si mostrerà inizialmente stupito per la vostra attitudine, ma poi ve ne sarà grato e riconoscerà che siete delle persone capaci di comprendere il suo intento più profondo.

La possessività, anche se spesso viene considerata come un aspetto negativo della personalità, è una motivazione come le altre e, se è sviluppata in maniera equilibrata e manifestata senza eccessi e ossessioni, non rappresenta un problema. Se il vostro cane ha sviluppato invece una vera e propria deriva, che lo porta ad avere l'intenzione di possedere ogni cosa, è meglio condividere la vostra preoccupazione con un educatore cinofilo, il quale vi guiderà in un percorso che darà spazio anche ad altre motivazioni, in modo da fornire al cane anche talenti che non hanno a che fare con il possesso, come ad esempio la motivazione collaborativa, perlustrativa, cinestesica o quella di ricerca.

Bisogna inoltre considerare che anche la motivazione sillegica, in alcuni casi, può entrare in conflitto con quella possessiva. Anche se possono sembrare completamente diverse, infatti, hanno alcune similitudini e tratti espressivi simili. La questione è piuttosto complessa, ma possiamo pensare che, se sentiamo il desiderio o il bisogno di trasportare qualcosa, non è da escludere che quell'oggetto assuma un valore per il quale mi sentirò di doverlo possedere e proteggere.

Ovviamente si tratta di argomenti strettamente legati alla personalità unica e irripetibile di ogni cane, ma possiamo dire che, se l’emozione sottostante è gioia, allora tutto rientra nella dimensione ludica.

La competizione

Anche la motivazione competitiva potrebbe essere alla base dell'abitudine del cane di andare a portare un gioco ai suoi umani. Di fatto, si potrebbe manifestare in maniera simile a quando il cane vuole riportare il gioco ma, se invece vuole interagire con voi per competere, nel momento in cui vi avvicinate per afferrare ciò che tiene in bocca, inizierà a tirare nell'altra direzione e, così facendo, avrà inizio la gara tra voi per chi mollerà per primo.

La stessa motivazione potrebbe anche essere messa in atto dopo aver depositato a terra il "regalo". L'umano ingenuo, in questo caso, potrebbe pensare che il cane voglia che glielo lanciamo. Invece no! La sua intenzione è quella di farci cadere nel suo tranello e mentre proviamo ad afferrare l'oggetto che ha ai sui piedi, ci si fionda sopra e lo riprende.

Ora stiamo immaginando la scena come se ad interagire con il cane fosse un umano, ma non dimentichiamo che le stesse dinamiche che stiamo descrivendo potrebbero avvenire anche tra cani.

Se il vostro cane ha una motivazione competitiva piuttosto sviluppata, divertitevi a giocare con lui in questo modo, ma provate anche ad abbinare altre attività, in modo da evitare che gli venga il desiderio di competere sempre e per tutto ciò che gli capita a tiro. Potrà inoltre tornarvi utile scegliere alcuni target specifici da utilizzare nei giochi competitivi escludendo gli altri. In questo modo gli oggetti che non riguardano la competizione non verranno strattonati qui e là.

Come tutte le motivazioni, anche quella competitiva ha bisogno di essere espressa, quindi non illudetevi di poter togliere tutti i giochi al cane. Un interesse così profondo troverà il modo di venire fuori e il compito del compagno umano è proprio quello di dirigerlo nel modo più adeguato e permettere al cane di trovare la strada per divertirsi senza vivere un disagio o mettervi in difficoltà.

Le emozioni

Un elemento molto importante nell'analisi di questo comportamento è dettato dalle emozioni. Non dimentichiamo infatti che, nei momenti in cui i cani vivono emozioni particolarmente forti, tendono a proporre gli atteggiamenti che gli vengono più facili e, spesso, questi sono proprio legati alle motivazioni più prorompenti e radicate nella personalità.

Prendiamo ad esempio un cane da caccia con una forte motivazione perlustrativa: di fronte a momenti di grande emotività, abbinati ad un arousal (eccitazione) elevato, potrebbe essere che, nell'intento di gestire le emozioni, decida di andarsi a fare una scampagnata, dedicandosi al suo grande talento per la mappatura del territorio. Un cane dalla forte motivazione competitiva, invece, potrebbe farsi guidare dal desiderio di mettersi in competizione con chi ha di fronte. Un cane possessivo potrebbe invece provare a tenere per sé tutto ciò che ha intorno.

Lo stesso accade anche ai soggetti che hanno una motivazione sillegica piuttosto spiccata, ed ecco perché quando torniamo a casa dopo una giornata di lavoro, i nostri cani ci corrono incontro con un "regalo in bocca": è un ottimo modo per gestire la gioia di poterci rivedere. Magari, però, come abbiamo visto, non ce lo vorrà dare, perché gli serve e fa parte della coreografia legata a quel momento.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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