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11 Febbraio 2024
11:00

Cosa significa quando il cane alza la zampa anteriore

Il cane potrebbe alzare la zampa per diversi motivi, alcuni legati alla comunicazione con i propri simili, altri legati alla relazione con noi. Inoltre, potrebbe farlo perché prova un dolore mentre cammina.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Molti cani tendono ad alzare la zampa anteriore in diverse situazioni. Lo fanno con l'intento di chiedere attenzioni a chi hanno intorno, oppure per comunicare con i propri simili, ad esempio, aprendo un'interazione ludica.

Lo stesso comportamento può però anche essere legato ad un dolore, soprattutto se il cane alza la zampa mentre sta camminando.

Alcuni cani, appartenenti a specifiche razze e mix di razze, potrebbero inoltre alzare la zampa per comunicare con chiarezza la posizione delle prede. Si tratta, ad esempio, dei cani selezionati proprio per collaborare con l'uomo nelle attività venatorie. Il cane fermo, con il corpo teso in avanti, la coda rigida e una zampa anteriore alzata, infatti, indica la posizione della preda prima che essa prenda il volo. Questa postura è tipica dei setter e di tutti i cani detti "da ferma", come i Weimaraner o i Bracchi Italiani.

Un comportamento simile è quello dei cani da conduzione delle greggi, anche se in questo caso la zampa alzata è meno frequente. Razze come, ad esempio il Border Collie, potrebbero muoversi in maniera perpendicolare rispetto al gregge o alla mandria, con l'intenzione di spostarla nella direzione richiesta dal pastore.

Sguardo fisso, quindi, abbinato a rigidità muscolari e una comunicazione chiara e inequivocabile, per far capire all'animale dove deve andare. In questi momenti, talvolta, potrebbero tenere anche loro la zampa anteriore alzata.

Alcuni cani, infine, potrebbero avere l'abitudine di alzare la zampa anche semplicemente nei momenti in cui sono concentrati nell'esplorazione di un dettaglio olfattivo.

Vediamo quali sono le motivazioni che portano più spesso a proporre questo comportamento e chi sono gli individui che tendono a farlo con maggiore frequenza.

Il dolore

Prima di tutto dobbiamo considerare che il cane potrebbe alzare la zampa durante la camminata perché sente un dolore articolare, magari alla spalla o al ginocchio. Inoltre potrebbe farlo perché sente male nel momento del contatto con il suolo. Il comportamento potrebbe nascondere anche una ferita al polpastrello.

Lo stesso comportamento potrebbe anche essere causato dalla temperatura troppo alta o troppo bassa del suolo. Non dobbiamo infatti dimenticare che i cani camminano mantenendo le zampe a contatto diretto con il pavimento e ciò può portarli ad ustioni (in estate) o congelamenti (in inverno).

Oltre ad evitare di mettere il cane in questa condizione di disagio, il nostro compito è quello di verificare quale sia la fonte del dolore e, se la zampa viene tenuta alta frequentemente o per momenti lunghi, è certamente il caso di parlarne con il medico veterinario di fiducia.

Faticare nel movimento, infatti, potrebbe essere un segnale legato a patologie di diverso tipo, tra le quali potrebbe esserci anche la displasia.

Le posture utili nella caccia e nella conduzione del gregge

I cani professionisti di questa particolare postura sono soprattutto le 31 razze appartenenti all'omonima categoria dei cani "da ferma", di cui fanno parte, tra gli altri, i Weimaraner, tutti i setter e i bracchi, ma non solo.

In questo caso siamo stati noi umani, nei secoli, a selezionare il comportamento, portandoli ad avere la capacità di mantenere la postura della ferma anche per tempi molto prolungati.

È però possibile che alzino la zampa anteriore anche i cani da conduzione delle greggi, i quali sono molto talentuosi per quanto riguarda la motivazione comunicativa e la utilizzano per farsi capire con gli animali degli allevamenti.

Li fissano da lontano, indicano la direzione da prendere correndo intorno a loro e, se qualche pecora, vacca o capra si mostra più "ribelle" provando ad evitare di seguire le indicazioni, questi cani li puntano con posture molto simili a quelle dei cani da caccia, con lo sguardo fisso, il corpo rigido e, talvolta, anche con la zampa anteriore alzata. A proporre questa postura potrebbero essere ad esempio i Border Collie e i meticci che nascono da incroci di razze simili.

In generale questa postura non è legata a una condizione di rilassamento, ma piuttosto a situazioni di tensione ed elevata eccitazione. Può essere infatti proposta anche da cani pronti a reagire con rapidità a un'indicazione del proprio umano. L'arousal (ovvero lo stato di attivazione emozionale) è in questo caso molto alto e porta i cani a vivere anche stati di ansia da prestazione o frustrazione, sollevando la zampa quasi dando l'idea di voler anticipare il momento del "via". 

Una richiesta

I cani hanno la capacità di osservare attentamente i nostri movimenti e anche le reazioni che proponiamo in risposta ai loro comportamenti. Questa grande abilità fa in modo che, con il passare del tempo, imparino a comprendere quali siano i gesti che offrono la possibilità di ottenere ciò che desiderano. 

Si tratta quindi di un processo di apprendimento per tentativi, durante il quale il cane potrebbe provare in diversi modi a ricevere un oggetto, un bocconcino o anche solo le nostre attenzioni. Potrebbe usare la bocca, l'abbaio, o appunto proprio la zampa alzata e, magari, poggiata sulla nostra gamba.

Anche senza accorgercene, potremmo rispondere con un positività a questo gesto, portando il cane a sceglierlo più spesso anche in futuro, magari anche per chiedere di uscire a fare una passeggiata, oppure per iniziare un momento di gioco insieme.

Lo stesso gesto può essere proposto anche nei confronti dei propri simili. Il cane, infatti, potrebbe alzare la zampa e usarla per toccare un altro cane con l'intenzione di dare inizio ad un'interazione ludica, oppure per chiedere più spazio, per manifestare la propria contrarietà a un'azione altrui o, semplicemente, per testare la risposta dell'interlocutore.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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