Accarezzare un gatto è un gesto di affetto e legame che chiunque viva con un micio esegue quotidianamente. Ma cosa pensa realmente il gatto mentre lo facciamo? Questa domanda ci porta in un territorio affascinante, ma in parte ancora avvolto nel mistero, sia perché chiaramente non potremo mai leggere davvero i pensieri di un gatto ma anche perché studi sull'affiliazione e il comportamento sociale felino nei confronti degli umani sono ancora in fase embrionale, a differenza di quelli condotti invece sui cani.
Tuttavia, negli ultimi decenni, sempre più evidenze suggeriscono che anche i gatti possano provare una sensazione di benessere e sicurezza quando vengono accarezzati dal proprio umano. Percepiscono la nostra vicinanza come un segno di amore, sanno leggere le nostre emozioni e i nostri stati d'animo e ci riconoscono effettivamente come un partner sociale, proprio come farebbero con un loro simile. In questo articolo, esploreremo quindi il mondo delle emozioni feline, cercando di comprendere meglio cosa possa realmente pensare un gatto mentre viene accarezzato.
Cosa prova il gatto quando lo accarezzi
Anche se gli studi sono ancora piuttosto limitati e non potremo mai conoscere veramente cosa passa per la mente di un gatto, osservando il suo comportamento durante le coccole possiamo fare alcune ipotesi interessanti. In molti avranno sicuramente notato che i loro gatti sembrano rilassarsi e godersi le carezze, magari iniziando a fare le fusa, assumendo una postura più rilassata o porgendo la testa. Anche se non possiamo interpretare direttamente i loro pensieri, è perciò plausibile supporre che in questi momenti si sentano in un certo senso amati e protetti.
Del resto, alcuni studi suggeriscono che i gatti sono effettivamente in grado di riconoscere anche le emozioni umane e che rispondono di conseguenza, mostrando per esempio comportamenti positivi come portare in avanti le orecchie o cercare attivamente il contatto fisico. Questi segnali potrebbero indicare che il gatto apprezza la compagnia del suo compagno umano e che si sente più al sicuro e a suo agio attraverso il contatto e le interazioni con il proprio partner sociale.
È perciò possibile che provi in un certo senso affiliazione, oppure un senso di legame e appartenenza simile quello che mostrano talvolta con i proprio simili. Tuttavia, è bene ricordare che ogni gatto è diverso da un altro, e che molto nel rapporto con noi esseri umani lo fanno soprattutto l'imprinting e la socializzazione nelle prime fasi della crescita.
Ai gatti piacciono le carezze?
Studi ed evidenze hanno infatti dimostrato che, per apprezzare il contatto della mano umana, i felini hanno bisogno di farne esperienza positiva soprattutto a partire dalle prime settimane di vita. Se ciò accade, le carezze diventano un qualcosa di positivo che riconoscono e apprezzano poi anche nell'età adulta, soprattutto se noi umani impariamo a essere poco invadenti e molto attenti sul piano dei tempi. Proprio come accade nella nostra specie, anche i gatti possiedono infatti preferenze individuali quando si parla di carezze e di attenzioni.
Esistono gatti che amano stare al centro dell’attenzione, che cercano le carezze attivamente offrendo per esempio la testa o la schiena, ma ci sono anche individui particolarmente sensibili sul piano tattile e perciò più reticenti, che non amano essere toccati con insistenza o manipolati con troppo vigore da chiunque. Se il felino si avvicina spontaneamente, si strofina contro le nostre gambe o le mani, possiamo quindi facilmente intuire che ama e cerca le carezze, mentre se si allontana ed evita il contatto fisico probabilmente non apprezza molto questo tipo di interazione.
I gatti possono quindi apprezzare le carezze, ma molto dipende soprattutto dall'individualità e dalla storia relazionale che il gatto ha vissuto con la nostra specie a partire da quando era un cucciolo. Ai gatti piacciono quindi le carezze? Ad alcuni sì, ad altri no, oppure non sempre. A tutti i gatti piacciono le stesse carezze? Ovviamente no. Ad alcuni piace essere accarezzati sotto il mento, ad altri dietro e alla base delle orecchie, ad altri sulle guance. Osservando il suo comportamento, possiamo però capire quali carezze che preferisce, quando gli piace riceverle e rafforzare così il legame e la comunicazione con lui.