Gli orsi decisamente non sono gatti o cani e la loro dieta differisce molto nonostante felidi, canidi e ursidi facciano parte tutti e tre dell'ordine dei carnivori. Un nuovo studio ha esaminato il panda gigante (Ailuropoda melanoleuca) e l'orso labiato (Melursus ursinus), aggiungendo nuove prove che suggeriscono come in realtà la famiglia degli ursidi non sia strettamente carnivora.
Lo studio pubblicato su Scientific Reports e condotto dai ricercatori della Washington State University, negli Stati Uniti, subito ci fa volare in Asia. Più in particolare in Cina e in India ci sono due animali che, nonostante siano strettamente imparentati fra loro, differiscono notevolmente per abitudini alimentari. Che la famiglia degli ursidi abbia al loro interno il panda gigante, animale che notoriamente si nutre principalmente di bambù, e l'orso labiato, la cui dieta si basa principalmente su formiche e termiti, è un mistero biologico che forse oggi trova una soluzione.
Cosa mangia il panda gigante
Se ci trovassimo in una delle foreste delle regioni montuose cinesi del Sichuan e da lontano sentissimo il poderoso suono di mascelle che sgranocchiano non avremmo dubbi sull'origine del suono: è sicuramente un panda gigante. La sua abilità unica nel maneggiare il bambù evidenzia una naturale agilità, nonostante all'apparenza possa sembrare goffo e impacciato.
La sua dieta è essenzialmente quella di un erbivoro e si nutre quasi esclusivamente di bambù. In una giornata una panda adulto può divorare fino a 40 chili di questa pianta che, fortunatamente per lei, ha un ritmo di crescita piuttosto elevato. Tecnicamente, però, è un animale onnivoro e sebbene non si veda spesso nei diversi filmati che girano su internet, accompagna le abbuffate di bambù con uova, insetti e occasionalmente carogne.
Il motivo di questa sua "svolta vegetariana" si deve principalmente al gene T1R1 che circa 4,2 milioni di anni fa è mutato, facendogli perdere la capacità di percepire il sapore umami, uno dei cinque gusti fondamentali insieme al dolce, salato, amaro e aspro. L'umami dà il sapore alla carne e non potendolo più percepire i panda hanno iniziato nel corso dei millenni a variare la propria dieta considerevolmente.
Cosa mangia l'orso labiato
Un altro orso con una dieta estremamente varia e protagonista dello studio è l'orso labiato, misterioso abitante delle foreste di bassopiano di India, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka. La sua anatomia è perfettamente adattata per procacciarsi il cibo: le zampe molto ampie e con lunghi artigli falciformi gli consentono di scavare a fondo nei nidi di formiche e termiti, mentre il muso allungato ed estremamente flessibile gli permette di inserirsi nei cavi degli alberi alla ricerca di miele e frutta.
Inoltre le labbra estremamente mobili e la spaziosa fessura tra gli incisivi superiori consentono all'orso labiato di risucchiare gli insetti nelle fessure dove si nascondono, mentre le zampe prive di peluria nella parte inferiore sono inarcate verso l'interno per arrampicarsi agilmente sugli alberi.
Ogni volta che si osserva un orso labiato all'opera bisogna ricordarsi che stiamo ammirando una "macchina caccia-insetti" perfezionata in milioni di anni. L'animale si risveglia al tramonto ed esce in cercare cibo. Quando fiutando un termitaio nelle vicinanze, si avvicina e comincia a scavare con i potenti artigli. Una volta raggiunta una certa profondità, arriccia le labbra e soffia potentemente per evitare di aspirare polvere e terriccio. In fine, inizia a risucchiare con la bocca per nutrirsi dell'agognato pasto, sempre chiudendo le narici per evitare di inalare corpi estranei.
Lo studio
Dunque, entrambi gli animali appartengono alla famiglia degli ursidi, fieri rappresentanti dell'ordine dei carnivori, anche se di carnivoro nella loro dieta c'è poco. A tal proposito i ricercatori hanno voluto scoprire se la complessa alimentazione di questi animali riservasse altri segreti, escogitando un esperimento per osservare quali fossero le preferenze di cibo e nutrienti che naturalmente gli animali sceglierebbero in natura.
Gli studiosi hanno quindi esaminato la dieta di diversi animali tenuti in cattività partecipi di programmi di conservazione e hanno fornito loro diversi tipi di cibo con contenuti nutrizionali differenti. Ai panda giganti è stato offerto due tipi di pasto: uno costituito da bambù con steli legnosi ricchi di carboidrati e l'altro pieno di foglie ricche di proteine, scoprendo una netta preferenza dei panda per i bambù con gli steli legnosi.
Agli orsi labiati, invece, sono stati offerti 5 pasti differenti a base di avocado, patate al forno, siero di latte e mele. In questo caso la scelta degli orsi è ricaduta principalmente sull'avocado ricco di grassi, mangiando parzialmente le patate al forno e ignorando completamente le mele e il latte.
A sorprendere i ricercatori è la fedeltà con cui la scelta della dieta in cattività imita quella in natura: entrambe le specie sono solite nutrirsi proprio di alimenti ad alto contenuto di carboidrati, per i panda, e ad alto contenuto proteico per l'orso labiato. Una scoperta simile, dunque, dovrebbe quantomeno far riconsiderare a tutti i programmi di conservazione il tipo di alimentazione offerta a questi animali in cattività e, probabilmente, a tutti gli ursidi.
È proprio una dieta bilanciata il segreto per garantire il benessere degli animali che, proprio perché all'interno di programmi volti a garantire la sopravvivenza della specie, dovrebbe essere particolarmente attenta alle necessità dell'animale. Riuscire a mantenere in salute gli animali prima di una eventuale reintroduzione dovrebbe essere la priorità per poter garantire il miglior risultato possibile del progetto.