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27 Giugno 2024
12:35

Cosa mangia il gatto in natura?

I gatti sono animali strettamente carnivori e in natura cacciano una gran varietà di prede, tra cui topi, uccelli, piccoli rettili e insetti.

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Validato da Sonia Campa
Membro del comitato scientifico di Kodami
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I gatti, sia domestici che selvatici, sono carnivori stretti, il che significa che la loro dieta è composta quasi esclusivamente da carne, a differenza invece dei cani, che sono in parte onnivori. In natura, i gatti sono predatori agili, elusivi e veloci e sfruttano queste caratteristiche per cacciare una vasta gamma di prede, come topi, uccelli, piccoli rettili e insetti, che forniscono loro tutti i nutrienti essenziali di cui hanno bisogno per sopravvivere.

Cosa mangerebbe un gatto in natura

In natura, un gatto caccia e consuma diverse piccole prede durante la giornata: la dieta tipica di un gatto selvatico comprende roditori come topi e ratti, che forniscono una buona fonte di proteine e grassi, uccelli, inclusi piccoli passeriformi, che rappresentano un'altra fonte importante di nutrimento, piccoli rettili come lucertole e serpenti, così come insetti, tra cui cavallette e scarafaggi, che arricchiscono ulteriormente la loro dieta.

I gatti selvatici mangiano l'intera preda, inclusi muscoli, organi, ossa e pelliccia, il che garantisce loro un apporto completo di vitamine, minerali e altri nutrienti essenziali. La tecnica di caccia tipica di questi piccoli felini è l’agguato, similmente alle grosse pantere con cui sono imparentati: il gatto punta la preda restando nascosto, poi prosegue avvicinandosi di soppiatto e attacca all'improvviso. La preda viene così afferrata, uccisa e infine divorata.

Cosa mangiano i gatti randagi

I gatti randagi, sebbene siano a tutti gli effetti animali domestici, sfruttano l’istinto predatorio ereditato dalla loro controparte selvatica per sopravvivere. La loro dieta dipende molto dall'ambiente in cui si trovano: in aree urbane, possono nutrirsi di rifiuti alimentari umani e scarti, ma preferiscono comunque cacciare piccoli animali come topi e ratti, ove disponibili. In aree rurali e di campagna, i gatti randagi hanno maggiori opportunità di cacciare prede simili a quelle dei loro cugini selvatici, inclusi piccoli mammiferi, uccelli e insetti.

La qualità della dieta di un gatto randagio può variare considerevolmente e influire sulla sua salute. A differenza dei gatti selvatici che vivono in habitat naturali, i gatti randagi possono soffrire di carenze nutrizionali a causa dell'accesso limitato a prede adeguate e di qualità, oppure trovare degli umani che portano loro cibo e diventare parzialmente dipendenti da questi.

Cosa mangiano i gatti selvatici

I gatti selvatici come Felis silvestris o Felis lybica appartengono a specie ormai diverse dal gatto domestico (Felis catus), la cui origine, tra l'altro, è ancora dibattuta. Anche se condividono molti tratti comuni tra cui, in linea generale, le abitudini alimentari, possono esserci delle piccole differenze in base all'habitat e alle risorse disponibili.

I gatti selvatici si trovano principalmente in aree boschive e praterie, dove la loro dieta è composta principalmente da piccoli mammiferi, uccelli, rettili e insetti, in maniera simile a quella dei gatti domestici che vivono in libertà. Tuttavia, i gatti selvatici tendono ad avere una dieta più costante e ricca, grazie alla minore competizione e alla maggiore disponibilità di prede naturali rispetto ai gatti randagi che vivono in ambienti urbanizzati.

Come alimentare un gatto in modo naturale

Come abbiamo detto, il gatto in natura è un animale ipercarnivoro, che si nutre di piccole prede più volte al giorno. I suoi pasti sono composti principalmente da proteine di alto valore biologico e grassi, mentre sono quasi totalmente assenti i vegetali, sia come cereali che come verdure. Dobbiamo quindi basarci su questo schema per fornire al nostro felino domestico un'alimentazione adeguata, potendo modificare solo alcune piccole cose.

Per prima cosa, dato che i gatti non amano i cambiamenti, anche quando parliamo di dieta, un buon consiglio è quello di abituare sin da subito il gattino ad una dieta casalinga e priva di alimenti industriali. Tuttavia, in alcuni casi è possibile anche far abituare un gatto adulto. La cosa migliore da fare è farsi consigliare da un esperto nella nutrizione dei gatti per le quantità e gli alimenti da proporre, facendo quindi attenzione a tutti quei cibi che possono essere tossici per i nostri amici felini.

Un punto che possiamo migliorare rispetto alla dieta naturale è quello della presenza di Omega-3: avendo una forte azione antinfiammatoria, possiamo integrarli nella dieta sotto forma di olio di pesce. Una caratteristica che invece dobbiamo mantenere è quella del numero dei pasti giornalieri: se ne diminuiamo troppo il numero, facendo mangiare il nostro gatto solo due volte al giorno come un cane, andremo molto più facilmente incontro a problemi di salute.

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Yuri Digiuseppe
Redattore
Classe '94, appassionato di animali e scienze sin da piccolissimo, sono un naturalista di formazione, specializzato in paleontologia e divulgazione. Mi è sempre venuto spontaneo spiegare agli altri le bellezze della natura e passare intere giornate ad osservare piante e animali di ogni tipo ovunque andassi, per poi tornare a casa e disegnarli. Vorrei contribuire ad avvicinare il pubblico all'ambiente ed essere parte di una ritrovata armonia uomo-natura, per il bene e la salvaguardia di ogni specie.
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