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13 Agosto 2021
9:05

Cosa fare se un cane mangia un boccone avvelenato?

L'ingestione di bocconi avvelenati è un pericolo concreto per molti cani. Esistono tanti tipi di sostane tossiche molto pericolose, ognuna con dei sintomi e dei trattamenti specifici. Non sempre indurre il vomito al cane è la soluzione migliore e dipende dalle situazioni. Vediamo quindi come riconoscere e come affrontare un reale avvelenamento.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Che il cane mangi un boccone avvelenato è il terrore di tutti i petmate, soprattutto se si vedono sintomi come bava, tremori, o peggio convulsioni. Ma come riconoscere un reale avvelenamento? E, soprattutto, come possiamo intervenire? Non sempre farlo vomitare è una buona idea e dipende tanto dalle situazioni in cui vi potreste ritrovare e da cosa hanno ingerito. Se ad esempio sospettate che possa aver deglutito una sostanza caustica o dei chiodi bisogna far attenzione nell’indurre il vomito, perché risalendo per l’esofago durante il rigurgito entrambe le cose potrebbero creare un ulteriore danno. A volte invece capita che vi siate immediatamente accorti che il cane sta per ingoiare un’esca avvelenata ma, nonostante siate stati veloci nel dire il classico “sputa!” lui, purtroppo, l’ha inghiottita invece ancora più velocemente. Ecco, in questo caso anche se avete dato vita a una lotta con lui pur di aprirgli la bocca che manco “Eracle che lotta con il leone” ce l’avrebbe mai fatta, ricordatevi semplicemente che non c’è altro da fare che indurgli il vomito e correre dal primo veterinario disponibile.

I veleni più comuni e i sintomi che inducono

I sintomi di un avvelenamento del cane sono alle volte molto banali e talora impercettibili: non immaginate che ogni avvelenamento o intossicazione debba per forza avere manifestazioni eclatanti. È questo è il motivo per cui il mio invito alle persone che vivono con un animale domestico è di porre sempre molta attenzione anche a cose “banali” come l’abbattimento, l’inappetenza, la riluttanza ad uscire, soprattutto se conoscendo il vostro cane mai e poi mai rifiuterebbe una cosa golosa da mangiare o l’invito ad una passeggiata. I sintomi oltre ad essere spesso difficili da riconoscere, possono variare anche molto a seconda del tossico ingerito. Vediamo insieme i più comuni e le varie sintomatologie.

Metaldeide o Lumachicida

È uno dei più frequenti. Non sempre si tratta di bocconi avvelenati, spesso l’avvelenamento è causato dalle persone senza volerlo, semplicemente mettendo il lumachicida nelle aiuole o nell’orto e non ponendosi il problema che il cane (ma anche il gatto) ne sarà ghiotto. È un molluschicida che in commercio si trova come polvere o granuli ed ha un'azione neurotossica: la sua assunzione provocherà sintomi neurologici gravi in basi alla stazza dell’animale e alla quantità ingerita. L’assorbimento è rapido e i sintomi, che possono iniziare anche un’ora dopo l’ingestione, sono:

  • vomito, per via della forte irritazione gastrica;
  • scialorrea (bava);
  • rigidità muscolare;
  • incoordinazione e perdita della stazione quadrupedale;
  • tremori muscolari;
  • abbattimento;
  • rialzo della temperatura per le convulsioni con insufficienza d’organo;
  • opistotono (irrigidimento con iperestensione del capo e della colonna).

Stricnina

In passato era un veleno molto usato contro volpi e talpe oltre ad essere usato per abbattere gli animali da pelliccia. La stricnina è un tossico letale anche per l’uomo e ad oggi è vietata in Europa. I sintomi clinici possono insorgere nel giro di pochi minuti e l’esito è spesso fatale:

  • tremori con convulsioni e spasmi muscolari;
  • contrazione dei muscoli facciali e dilatazione delle pupille (midriasi);
  • sovreccitazione agli stimoli luminosi e sonori;
  • rigidità a “cavalletto” ovvero tutti e 4 gli arti iperestesi e rigidi;
  • insufficienza respiratoria per la paralisi muscolare.

Rodenticidi o veleno per topi

Il veleno per topi è quello che spesso agisce in modo più subdolo ed è tra gli avvelenamenti casalinghi più frequenti. Le esche per topi sono disponibili in diversi formati: bustine (fucsia, verdi, blu o marroni), grano avvelenato, pellet, rettangoli. I rodenticidi possono contenere: anticoagulanti o brometalina (sostanza neurotossica), o colecalciferolo (analogo della vitamina D); a seconda del contenuto possono essere più o meno letali.

I rodenticidi che hanno all’interno anticoagulanti si dividono in sostanze di prima generazione come il warfarin con durata più breve rispetto a quelli di seconda generazione (bramadiolone) che sono letali anche a piccole dosi. I sintomi per i rodenticidi a base di anticoagulanti sono dose dipendente e possono passare anche diversi giorni (2-7) dall’ingestione prima che si evidenzino:

  • sanguinamento da bocca o naso;
  • urine con sangue;
  • melena;
  • abbattimento e inappetenza;
  • mucose pallide;
  • difficoltà respiratorie per l’emorragia polmonare.

La brometalina altra sostanza che può essere presente nei rodenticidi, agisce come una neurotossina invece provocando:

  • tremori e convulsioni;
  • sindrome paralitica più o meno grave in base alla dose assunta.

Il colecalciferolo altra sostanza ancora contenuta nei veleni per topi, invece causa l’aumento del fosforo e del calcio nel siero ematico provocando insufficienza renale acuta e mineralizzazione in diversi organi. Avremo dopo 2-3 giorni dall’ingestione:

  • debolezza e perdita dell’appetito;
  • alito uremico.

Bocconi con chiodi o vetro

In questo caso all’interno di polpette, würstel o pezzi di lardo vengono nascosti oggetti che possano provocare lesioni all’esofago e allo stomaco con emorragie interne gravi. Come sintomi potremo notare:

  • abbattimento e inappetenza;
  • vomito spesso con sangue;
  • forte dolorabilità addominale.

Caustici e antigelo

L’ingestione di caustici (candeggina, acidi, detersivi) o il liquido antigelo usato per le auto rientrano negli avvelenamenti casalinghi e quasi mai dolosi. I sintomi da ingestione di caustici sono:

  • scialorrea (bava) e vomito;
  • dolore alla deglutizione con difficoltà a cibarsi;
  • diarrea;
  • dolore addominale;
  • ulcere all’interno del cavo orale e sulla lingua.

L’ingestione del glicol etilenico o antigelo è invece più aspecifica, poiché provoca insufficienza renale acuta e dunque i sintomi che si verificano sono:

  • abbattimento e letargia;
  • atassia;
  • anuria.

Come intervenire se il cane ingerisce un boccone avvelenato

Nel caso di un boccone sospetto appena ingerito, stando attenti a non incorrere in un morso accidentale, bisogna provare a toglierlo dalla bocca del cane.

Nel caso il boccone sia stato deglutito e avete il sospetto che sia un elemento tossico (rodenticida o lumachicida) provate ad indurre subito il vomito, o facendo ingerire dell’acqua ossigenata, quella comune che abbiamo a casa, con questo dosaggio: 5-10 ml per un cane di piccola taglia. In alternativa si possono dare al cane delle manciate di sale fino da cucina direttamente in bocca. In entrambi i casi dovrebbero iniziare dei conati di vomito nel giro di qualche minuto ma se così non fosse ripetete l’operazione e nel frattempo contattate il vostro veterinario.

Se non siete riusciti a far vomitare il cane, non attendete troppo per andare dal veterinario: riuscirà lui a indurlo al vomito e a praticare poi l’eventuale fluidoterapia e terapia di sostegno a seconda del tossico ingerito.

Se invece notate già i sintomi probabilmente indurre il vomito è inutile, poiché il tossico è stato già assorbito. È il caso in cui occorre andare subito dal veterinario che in base all’anamnesi, alla sintomatologia e dunque al sospetto di avvelenamento appronterà le terapie specifiche. Purtroppo l’antidoto esiste solo per i rodenticidi a meno che la situazione non sia già troppo grave. Per i restanti tossici, le terapie prevedono il trattamento dei sintomi, il sostegno delle funzioni vitali e la decontaminazione gastrica (adsorbenti o lavanda gastrica) a seconda della situazione. Se infine il cane ha leccato un caustico, occorre lavare con acqua abbondante la bocca, non somministrare nulla per bocca e… contattate il veterinario! Sempre.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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