L’idratazione è molto importante per la salute dei gatti, che come tutti gli essere viventi devono assumere una quantità d’acqua quotidiana proporzionale al peso e alle necessità per evitare di incorrere in problemi di salute. È importante monitorare la quantità di acqua che il gatto assume e registrare eventuali variazioni nel caso in cui beva troppo, o troppo poco. In particolare, se il gatto beve molto, potrebbero esserci cause di natura medica.
La polidipsia, cioè l'aumento immotivato della sete, può essere infatti sintomo di diabete, insufficienza renale e altre patologie. Per capire se accade, oltre a monitorare il livello della ciotola, si può tenere d’occhio la lettiera: mediamente ci sono dalle due alle quattro pipi più o meno abbondanti nella lettiera, se la quantità aumenta e la lettiera va pulita più di frequente perché umida, è probabile che il gatto stia bevendo più del solito. Ma cosa fare se il gatto beve molto?
Quanto deve bere normalmente un gatto?
La prima cosa da tenere a mente è che i gatti dovrebbero bere in media tra i 30 e i 60 ml al giorno di acqua a seconda del peso. Per un gatto adulto che pesa tra i 3 e i 4 kg, per esempio, va considerata metà bottiglietta da mezzo litro, o un bicchiere di acqua pieno. Nel conto dell’assunzione di acqua va però incluso anche il cibo umido, che ne contiene tra il 60 e l’80%. È probabile dunque che un gatto che si alimenta anche con cibo umido beva meno rispetto a un gatto che mangia prevalentemente crocchette, e dunque cibo secco.
Se l’apporto di acqua non varia di molto tra gatto adulto e gatto anziano – che in linea di massima tende a bere leggermente meno – differente è il discorso per i cuccioli, che vengono alimentati con latte, mousse, paté e cibo della consistenza dell’omogeneizzato: è da qui che prendono l’acqua in via prioritaria, ed è dunque normale che un gattino non ricorra spesso alla ciotola dell’acqua.
Il gatto beve molto, quali sono le cause?
Le cause di un aumento della sete nel gatto possono essere comportamentali o patologiche. Nel primo caso è possibile che l’apporto di acqua sia sufficiente per lo stile di vita del gatto, che magari si idrata come detto in precedenza anche attraverso il cibo umido, oppure che il gatto beva di più perché fa molto caldo, o per la presenza di una fonte di acqua corrente che lo stimola.
Sul fronte patologie, invece, il capitolo è molto più ampio. Il gatto potrebbe bere di più per insufficienza renale, perché i reni non riescono a filtrare adeguatamente le scorie e il gatto prova a “autodisintossicarsi” bevendo di più: in questo caso è probabile che il gatto beva molto e urini di più, così come in caso di diabete e di altre malattie metaboliche.
Il diabete mellito, in particolare, è una malattia di cui molti gatti soffrono e a cui hanno in realtà una grande resistenza, non manifestando sintomi neppure a stadi molto avanzati. Anche l'ipertensione, altra patologia di cui molti gatti soffrono, può causare un aumento del consumo di acqua o, meno frequente, l'ipertiroidismo. In quest’ultimo caso è possibile che il gatto dimagrisca, ma che beva di più urinando però meno e che mangi di più senza ingrassare.
Il gatto tende a bere molto e urinare molto anche in casi di avvelenamento, in particolare da topicida, mentre può succedere che beva molto ma urini meno, principalmente in presenza di casi conclamati di insufficienza renale o dopo episodi di vomito o diarrea che hanno causato disidratazione. L'apporto di acqua in questi casi viene utilizzato per idratarsi e l'acqua viene assorbita.
Può capitare inoltre che beva molto per un dolore alla bocca, magari dovuto a una lesione o a una ferita, che prova a lenire con l’acqua, o che la sete aumentata sia da imputare a un dolore di stomaco o una gastrite.
Quando andare dal veterinario?
In linea generale, se il gatto beve molto e dimagrisce è bene prenotare immediatamente una visita dal veterinario perché rappresenta un campanello di allarme. Stessa cosa se si notano altri sintomi come apatia, vomito, o eccessiva aggressività. Superati i 7 anni di età inoltre è importante sottoporlo a check-up più frequenti e approfonditi che coinvolgano anche l’esame delle urine e del sangue.
Dalle urine per esempio si può controllare il livello del glucosio per diagnosticare un eventuale diabete, e ancora controllare il funzionamento dei reni per individuare eventuali cisti (il rene policistico è una condizione di cui soffrono alcune razze di gatti in particolare in quanto patologia ereditaria) e ipertensione. Soltanto con esami approfonditi, infatti, è possibile rilevare nel gatto particolari patologie che spesso tende a sopportare senza manifestare sintomi particolari, e di conseguenza prevenire un aggravamento soprattutto ai reni e alle vie urinarie.