Il cioccolato è sicuramente uno dei nostri alimenti preferiti e alcuni studi dimostrano che ha anche benefici per la nostra salute. Purtroppo, non vale lo stesso per i cani, anzi: il cioccolato è tossico per loro, anche se la sintomatologia dipende dalla quantità ingerita.
L'ingestione di cioccolato può avere effetti sul cuore e sull'apparato circolatorio, per questo motivo se sappiamo che il cane ha mangiato cioccolato o lo sospettiamo, è fondamentale intervenire subito.
Come capire se il cane ha mangiato cioccolato?
La prima cosa importante è capire se il cane ha realmente mangiato del cioccolato, prima di creare falsi allarmi. A volte è evidente, perché ad esempio scompare del cioccolato lasciato sul tavolino del salone o sul tavolo della cucina, ma se avete dubbi controllategli la bocca per vedere se ci sono tracce di cioccolato sui denti.
Non è infatti una buona idea attendere che compaiano i classici sintomi di avvelenamento da cioccolato, che sono:
- vomito e/o diarrea,
- respirazione rapida,
- agitazione (a volte anche estrema),
- tremori,
- instabilità nel camminare (legata ad aritmie),
- aritmie cardiache (ovvero battito cardiaco irregolare)
- convulsioni e, nei casi estremi, morte.
I sintomi appaiono in genere qualche ora dopo l’ingestione del cioccolato (da 1 a 4 ore) e in quel momento sarà già troppo tardi per poter intervenire in modo davvero efficace sull’avvelenamento, anche per il vostro medico veterinario. Quindi non aspettate i sintomi!
Cosa succede se il cane mangia un pezzo di cioccolato
Come diceva Paracelso: è la dose che fa il veleno, e questo vale anche per il cioccolato per il cane. Sia la quantità che il tipo di cioccolato fanno infatti una grande differenza negli effetti clinici. Allo stesso modo la medesima dose sarà maggiormente tossica per un cane di taglia piccola, rispetto ad un cane di taglia grande.
In generale, è il seme del cacao a essere tossico, perché contiene teobromine e caffeina, sostanze della medesima famiglia che attivano il sistema cardiocircolatorio.
Più il cioccolato è amaro, senza zucchero o altri ingredienti aggiunti, più la concentrazione di queste sostanze è alta e quindi maggiore è la sua tossicità. Il più tossico di tutti è quindi il cioccolato fondente, seguito dal cioccolato al latte e infine da quello bianco.
Vi faccio qualche esempio:
- Per un cane di taglia piccola (sotto i 10kg) una mezza tavoletta di cioccolato fondente (circa 40g) rappresenta un grave rischio per la salute, mentre non avrà probabilmente alcun sintomo se mangia la stessa quantità di cioccolato bianco.
- Per un cane di taglia media (circa 20kg), una dose di 100g di cioccolato fondente (una tavoletta media) rappresenta un rischio molto alto, mentre come nel caso precedente potrebbe non avere conseguenze in caso fosse cioccolato bianco.
- Per un cane di taglia grande (circa 40kg), la dose tossica è di 150-200g di cioccolato fondente (2 tavolette di cioccolato o una e mezza).
Su VetsNow trovate un calcolatore per stimare la dose tossica in base al peso del vostro cane e il tipo di cioccolato (in inglese), ma prendetelo solo come un indicatore ovviamente!
Come disintossicare un cane dal cioccolato
Ma cosa bisogna fare quindi se il cane ha mangiato cioccolato? Prima di tutto, contattate il vostro medico veterinario di fiducia. Se è trascorso poco tempo (30-60 minuti massimo), probabilmente vi consiglierà di farlo vomitare, utilizzando della semplice acqua ossigenata (no sale, mi raccomando!). Con l’acqua ossigenata, l’induzione del vomito avviene in generale nel giro di 5-10 minuti, ma potrebbe non essere efficace se il vostro cane avesse la pancia piena (es. ha mangiato cioccolato dopo il suo pasto abituale). In quel caso, l’induzione del vomito deve essere fatta in ambulatorio con un apposito farmaco.
Se invece è passato molto tempo dall’ingestione, se sospettate che abbia ingerito una dose tossica importante o comunque se il cane comincia a mostrare sintomi di avvelenamento, dovete portarlo immediatamente dal medico veterinario o in clinica. In questa sede verrà effettuata probabilmente una lavanda gastrica (se possibile come tempistica), e poi verrà tenuto in osservazione con fluidi ed eventuale altro supporto farmacologico fino a termine della sintomatologia. Non esiste infatti un antidoto al cioccolato e la terapia è solamente di supporto, ovvero a base di fluidi per disintossicare e farmaci necessari per regolare la situazione sintomatologica. Una brutta esperienza senza dubbio, ma se siete rapidi ad agire potrebbe essere presto solo un aneddoto da raccontare. Non esitate, portatelo in clinica!