La comparsa del primo calore in una gatta è un momento molto importante, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Con la comparsa del primo calore una gatta entra ufficialmente nell’età adulta: si sancisce così la sua possibilità di procreare e di diventare mamma. Inoltre è in questo momento della vita di una gatto che noi pet mate ci troviamo di fronte alla prima scelta importante: sterilizzazione si o no?
Quando vanno in calore le gatte?
Il gatto femmina è un animale poliestrale stagionale. Questo significa che i calori nella gatta sono ricorrenti e si manifestano in un arco ben definito dell’anno, nello specifico tra i mesi di gennaio e settembre. Ogni ciclo estrale (ovvero ogni calore) ha una durata compresa tra i 15 e i 21 giorni circa.
Le gatte hanno il ciclo?
Se il ciclo nell’apparato riproduttivo femminile umano è il chiaro ed inequivocabile segno di una mancata gravidanza, nella femmina del gatto indica invece l’apertura alla loro finestra riproduttiva.
I primi 2-3 giorni del calore vengono definiti proestro e si manifestano principalmente con un edema vulvare molto pronunciato.
La fase successiva si chiama estro, durante la quale osserviamo una discreta variabilità di sintomi tra cui, mancanza di appetito, marcature urinarie, vocalizzi ed una serie di posture tipiche e ben riconoscibili come quella della coda laterale, dell’inarcatura della schiena e della posizione “a rana” (la gatta si posiziona con la pancia schiacciata a terra).
L’estro ha una durata di 2-4 giorni se avviene l’accoppiamento, altrimenti può durare anche fino a 10 giorni, durante i quali la gatta può manifestare sintomi psicologici come irrequietezza ed ansia.
La fase successiva viene definita diestro ed è caratterizzata da una condizione di inattività dal punto di vista sessuale fino ovviamente alla comparsa del ciclo successivo.
Si definisce invece anestro il periodo di 3-4 mesi in cui vi è una totale inattività dal punto di vista riproduttivo.
Cosa fare quando una gatta è in calore
Durante il calore la nostra presenza, discreta ma accogliente, è molto importante: in questo periodo infatti le gatte possono mostrare uno stato psicologico molto particolare, con il quale occorre mostrare pazienza ed empatia.
L’irrequietezza dovuta alla condizione riproduttiva può sommarsi infatti ad eventuali condizioni ambientali, come ad esempio la necessità di tenere la gatta separata da altri gatti maschi con la quale coabita oppure di non farla uscire per non incorrere nel rischio di un accoppiamento.
Tutto ciò rende lo stato complessivo delle gatte femmine particolarmente doloroso e complicato: esistono dei farmaci sintomatici che possono aiutare la gatta a superare questo stato fisiologico ma ne è sconsigliabile l’uso sistematico per eventuali effetti collaterali che si possono presentare a lungo termine. Si consiglia sempre di parlare con il proprio medico veterinario e mai procedere con iniziative personali.
Un’altra opzione da valutare può essere la sterilizzazione.
Evitare che la gatta resti incinta? Sterilizzazione sì o no?
La sterilizzazione è un intervento chirurgico che permette sia di evitare che la gatta rimanga incinta sia di eliminare la comparsa del calore.
La valutazione per una sterilizzazione deve essere effettuata insieme al proprio medico veterinario, che si accerterà delle condizioni di salute generale della gatta.
La convinzione che occorra necessariamente attendere la comparsa del primo calore prima di effettuare la sterilizzazione è attualmente molto dibattuta: sempre più medici veterinari indicano come preferibile procedere alla sterilizzazione addirittura prima della comparsa del primo estro.
Anche le pratiche chirurgiche si sono molto evolute negli anni, tanto da permettere questi stessi interventi attraverso il metodo laparoscopico, che consente un post operatorio molto meno doloroso.