Il rapporto che lega un cane e il proprio umano può essere talmente profondo e ricco di emozioni da travalicare persino i limiti di specie. Cani e umani sono animali sociali ed empatici, in grado di collaborare, comunicare e persino leggere gli stati emotivi dell'altro. Quando un cane si trova di fronte al pianto del suo umano, la sua reazione può essere molto significativa e rivelatrice di tutto ciò e della complessità di questa eccezionale relazione inter-specifica. I cani sono infatti animali estremamente sensibili, in grado di percepire le emozioni umane molto più di quanto si potrebbe pensare.
Numerose ricerche hanno più volte dimostrato che sono in grado di leggere le espressioni facciali e il linguaggio del corpo umano, e questo include anche la capacità di riconoscere e rispondere al pianto. Quando un cane vede il suo umano piangere, può infatti mostrare segni di preoccupazione, ansia o persino mettere in atto comportamenti di conforto verso la persona in difficoltà. La sua reazione dipende chiaramente anche dalla sua personalità e dal rapporto instaurato con la persona che piange e anche se non sapremo mai davvero cosa prova un cane alcuni studi ci offrono degli spunti molto interessanti.
Diventa triste
Gli esseri umani rispondono al pianto con un aumento dei livelli di cortisolo e con una maggiore attenzione verso le persona che sta piangendo. Questo tipo di risposta fisiologica e comportamentale di fronte a uno stato emotivo negativo, che potremmo definire triste, è una delle forme più basilari di empatia, ovvero la capacità di "mettersi nei panni dell'altro" percependo, in questo caso, la tristezza. Sorprendentemente, alcuni studi hanno dimostrato che anche i cani rispondono in maniera molto simile al pianto delle persone.
Una ricerca pubblicata su Behavioural Processes nel 2014, per esempio, ha dimostrato che anche nei cani, messi di fronte a un bambino che piange, si riscontra un aumento del cortisolo molto simile a quello degli umani. I cani, inoltre, reagiscono al pianto sia a livello fisiologico che comportamentale (aumentando i livelli di attenzione) proprio come farebbe un essere umano. Questo fenomeno è noto come contagio emotivo, e non è limitato solo agli umani e ai cani. Anche in molte altre specie, compresi i primati e altri animali domestici, è stato osservato un comportamento simile.
I cani, in particolare, sembrano però essere particolarmente inclini a mostrare segni di empatia e vicinanza verso i loro umani quando sono in difficoltà emotive. Sanno leggere le nostre espressioni, attivano le stesse aree del cervello collegate alle emozioni positive e negative e, in un certo senso, quando vedono il loro umano (o un'altra persona) piangere percepiscono il suo stato emotivo e rispondono in maniera simile. In sostanza, provano quindi un stato emotivo negativo paragonabile alla nostra tristezza, ma c'è di più.
Ti consola
Se è ormai abbastanza assodato che i cani possono leggere le nostre emozioni e provare i nostri stessi stati d'animo, esistono anche evidenze che dimostrano che possono perfino andare oltre. Chiunque abbia mai vissuto con un cane avrà avuto la sensazione, quando si è tristi o si piange, che lui cerchi in tutti modi di consolarci. In realtà è molto più che una sensazione. Uno studio condotto dall'Università di Londra ha dimostrato che i cani non solo possono dimostrare segni di empatia quando vedono un essere umano in difficoltà, ma reagiscono tentando di consolarlo.
Con un esperimento condotto con alcuni cani messi di fronte a una persona che piange e ad altre che canticchiavano o non facevano nulla, nella maggior parte dei casi i cani hanno mostrato una maggiore reattività e vicinanza verso le persone che fingevano di piangere rispetto a quelle che non lo facevano, anche se erano estranee. Questi risultati suggeriscono che i cani non solo sono in grado di percepire le emozioni umane, ma rispondono anche di conseguenza. Non si tratta solo di semplice curiosità, il comportamento sembra proprio indicare che i cani stessero cercando di fornire conforto.
Quando il cane si avvicinava anche a uno sconosciuto, lo annusava, strofinava il muso sul suo corpo e leccava. Un altro studio pubblicato invece nel 2018 su Learning & Behavior ha provato anche analizzare la velocità e la risposta con cui un cane cerca di prestare soccorso a una persona che piange. Con un altro interessante esperimento, i ricercatori hanno posizionato tra il cane e la persona che piangeva una porta di plexiglass. L'animale poteva quindi vedere e sentire l'umano in difficoltà, ma doveva impegnarsi ad aprire la porta per tentare di soccorrerlo.
Quasi tutti i cani hanno aperto la porta con il muso o le zampe per prestare soccorso e conforto e quando il loro umano mostrava segni elevati di stress l'hanno aperta ancora più rapidamente. Anche se non sapremo mai con esattezza quali siano i loro pensieri, è abbastanza evidente che i cani provino una gamma di emozioni molto simili a quelle umane, come compassione, preoccupazione o altruismo. La loro reazione dipenderà chiaramente anche dal tipo di relazione che hanno con la persona che piange e dalla loro personalità individuale.
Tuttavia, quando un cane vede il suo umano piangere, la sua risposta può essere una dimostrazione tangibile e innegabile dell'affetto e del legame profondo che condivide con quella persona e che considera non solo il suo punto di riferimento, ma un membro a tutti gli effetti del suo gruppo sociale di cui prendersi cura. Questo è un ulteriore esempio della straordinaria capacità dei cani di comprendere e rispondere alle nostre emozioni, rafforzando ancora di più il legame unico e speciale che condividiamo con i nostri amici a quattro zampe ormai da decine di migliaia di anni.