Quando un cane si sente trascurato dal suo umano può manifestare una serie di comportamenti che possono essere indicativi dello stato di disagio o malessere. Questi comportamenti possono variare a seconda del motivo per cui il cane si sente trascurato e bisogna considerare che può accadere sia dal punto di vista sanitario che, sopratutto, relazionale. Convivere con un cane va infatti ben oltre il semplice fornire da mangiare o portarlo a fare i suoi bisogni ogni giorno.
Per rendere davvero appagante e stimolante la vita del cane è infatti fondamentale instaurare e mantenere una relazione sana, bidirezionale ed empatica con lui, dedicandogli tempo e attenzioni. In questo articolo, esploreremo alcuni dei principali comportamenti che un cane può manifestare quando si sente trascurato, come stereotipie, ansia e aggressività, sia dal punto di vista dei suoi desideri e dei suoi bisogni che della relazione con il suo umano.
Comportamenti eliminatori
Vengono definiti disturbi eliminatori tutti quei comportamenti che riguardano l’abitudine di ricorrere ai bisogni fisiologici per manifestare il proprio disagio. Si tratta di una strategia comunicativa che può avere alla base diversi fattori scatenanti. Se si dovesse notare che il proprio cane manifesta comportamenti anomali riguardo l'urina o le feci, bisogna prima di tutto verificare con il veterinario che ciò non sia un problema di salute o legate all'età, se per esempio il cane è un cucciolo o un individuo molto anziano.
Una volta escluse le variabili legate a questi aspetti, occorre rivolgersi a un medico veterinario esperto in comportamento, insieme al quale scoprire quali sono le difficoltà che spingono il cane a manifestare questi sintomi. I disturbi eliminatori, infatti, non vanno considerati come un vero e proprio problema comportamentale, ma sono piuttosto sintomi di altre patologie comportamentali, oppure di una carenza educativa e relazionale.
Comportamenti ripetitivi e ossessivi
I comportamenti ripetitivi e stereotipati dei cani possono riguardare azioni come rincorrersi in maniera ossessiva la coda (tail chasing), mordersi le zampe e la parte posteriore del corpo, ma anche fissare le ombre, inseguire i riflessi di una luce o abbaiare in maniera ritmica e compulsiva. Il comportamento ripetitivo può essere causato da una stereotipia (ripetizione di schemi motori senza apparente scopo o funzione), oppure da un comportamento compulsivo (ripetizioni di un comportamento inappropriato con l'obiettivo di raggiungere un risultato).
Talvolta, si tratta della manifestazione di disagi causati dal dolore generato da altre patologie fisiche o da una selezione genetica svantaggiosa e disfunzionale fatta per alcune razze. Tuttavia, possono essere anche manifestazioni di stati di ansia dettati da stress irrisolvibili e problemi relazionali da cui il cane non riesce più ad uscire. Uno studio recente condotto dall'Università di Helsinki, ha dimostrato che questi comportamenti sono più diffusi per esempio tra i cani che vivono in piccoli appartamenti, tra alcune razze, ma anche tra quelli fanno poco movimento o chi vivono in famiglie numerose e che hanno poca esperienza con i cani.
Comportamenti di autolesionismo
Quando un cane manifesta comportamenti di autolesionismo, come leccarsi e mordere eccessivamente alcune parti del corpo, grattarsi in modo compulsivo da provocarsi ferite, può essere un segnale di disagio emotivo o fisico. Questi comportamenti possono essere sintomo di ansia, stress e mancanza di appagamento e problemi relazionali con l'ambiente in cui vive e con le persone intorno a lui. talvolta, se un cane che si sente trascurato dal punto di vista emotivo può sviluppare comportamenti di autolesionismo per dare sfogo alle sue ansie e alle sue frustrazioni.
Allo stesso tempo, anche problemi di salute, come allergie, parassiti della pelle o dolore cronico, possono scatenare comportamenti di questo tipo. In ogni caso, è importante quindi consultare un veterinario per escludere eventuali problematiche di salute e lavorare con un educatore cinofilo o un veterinario esperto in comportamento per individuare e affrontare le cause emotive e comportamentali dietro a questo problema.
Frustrazione motivazionale
La frustrazione motivazionale del cane è un fenomeno molto importante da comprendere per garantire il suo benessere psicologico e comportamentale. Come esseri sociali e collaborativi, i cani hanno una serie di motivazioni innate, come per esempio quella sociale, collaborativa e affiliativa, che li spingono a interagire e comunicare con gli altri, inclusi gli esseri umani e i loro simili. Quando queste motivazioni non vengono soddisfatte, il cane può sperimentare una sensazione di frustrazione, che genera disagio psicologico e si manifesta anche con comportamenti esagerati, agitati e prolungati.
La frustrazione può derivare da diverse situazioni, come per esempio la mancanza di socializzazione, di gioco o di esercizio fisico, oppure dalla restrizione di libertà di movimento o di espressione naturale dei propri comportamenti. Per esempio, un cane tenuto per troppo tempo in casa senza la possibilità di interagire con altri cani o di esplorare l'ambiente esterno, potrebbe manifestare segni di frustrazione attraverso comportamenti eccessivi, come abbaiare in modo incessante, distruggere oggetti o mostrare segni di iperattività.
Comportamenti legati all'ansia
L'ansia nel cane si può dimostrare attraverso comportamenti anche molto diversi, come l'aumento della respirazione e del battito cardiaco, ma anche con tremori, salivazione eccessiva, abbai, guaiti, midriasi (dilatazione delle pupille). In generale, è bene sottolineare che la maggior parte dei comportamenti abbinabili a un disagio potrebbe avere come base uno stato di ansia. Un cane potrebbe anche semplicemente sbadigliare spesso, mostrare un'importante rigidità e tensione muscolare o aumentare la sudorazione dei polpastrelli.
Nei casi più avanzati, poi, potrebbe manifestare comportamenti stereotipati, come leccamenti o autotraumatismi già citati. Potrebbe, inoltre, leccare i pavimenti o mordere i muri, rincorrersi la coda, leccarsi il fianco o camminare continuamente avanti e indietro seguendo sempre stesso percorso. L'unica cosa da fare in questi casi è rivolgersi a un veterinario esperto in comportamento capace di individuare la causa alla base dei sintomi senza dimenticare che, affinché il soggetto possa finalmente trovarsi in uno stato di benessere mentale, bisognerà capire se siamo stati in grado di rendere la sua vita davvero appagante.
Comportamenti aggressivi
Il comportamento aggressivo nei cani può essere causato da una varietà di fattori tra cui paura, ansia, frustrazione, possessività, territorialità, dolore e altre motivazioni. Quella sulla paura si manifesta tipicamente quando un cane percepisce una minaccia o sente di trovarsi in una situazione scomoda o quando è vittima di dolore, soprattutto se cronico. Quando il movente è l’ansia, il comportamento aggressivo è correlato all'incapacità di un cane di far fronte allo stress, all'incertezza e alla frustrazione quando si sente trascurato, trattenuto, ostacolato o quando è incapace di raggiungere i propri obiettivi.
Quando un cane si sente trascurato e le sue necessità fondamentali non vengono soddisfatte, può sviluppare comportamenti aggressivi come mezzo per comunicare il proprio disagio e la propria frustrazione. L'aggressività eccessiva può emergere, per esempio, quando il cane perde fiducia nel suo umano come punto di riferimento e non si sente più al sicuro nel suo ambiente fisico e sociale. È indispensabile riconoscere i segnali di disagio e agire prontamente per soddisfare le necessità del cane e ristabilire una relazione di fiducia e rispetto reciproco. Lavorare con un educatore cinofilo o un veterinario esperto in comportamento può essere utile per comprendere e affrontare le cause sottostanti e sviluppare strategie efficaci per gestirlo in modo sicuro ed efficace.