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27 Settembre 2023
9:00

Cosa fa il cane quando è a casa da solo? 

Quando restano soli in casa, molti cani passano il tempo dormendo, sorvegliando gli ambienti domestici e abbaiando di tanto in tanto, oppure fanno tutte queste cose insieme. Non esiste, però, una risposta univoca e alcuni potrebbero vivere male la solitudine.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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I cani sono animali sociali, che si sentono appagati e soddisfatti quando fanno parte di un gruppo e condividono con i membri della famiglia le attività quotidiane. Ciò nonostante, è imprescindibile che vi siano momenti in cui si trovano a stare in casa senza di noi. Molti si chiedono quindi: cosa fa il mio cane quando è a casa da solo? La realtà è che non esiste alcuna risposta univoca: alcuni passano il tempo dormendo, sorvegliano gli ambienti domestici, si leccano il pelo, abbaiano di tanto in tanto, oppure fanno tutte queste cose insieme.

Altri, invece, fanno più fatica ad accettare la solitudine e si trovano quindi a proporre alcuni di questi comportamenti in maniera ossessiva e inarrestabile, fino a creare danni alla casa o a sé stessi, con atti di autolesionismo. Ogni soggetto è unico e vive la solitudine nell'ambiente domestico in maniera diversa da chiunque altro, sia dal punto di vista emozionale, che comportamentale.

Vediamo quali sono i comportamenti più frequenti tra i cani quando restano soli a casa e quali indizi ci possono aiutare a capire come vivono la solitudine.

Dormire

Soprattutto se il cane è anziano, se è stanco, oppure se la quotidianità del suo gruppo di appartenenza segue una routine regolare, che solo raramente prevede dei cambiamenti, è probabile che il cane trascorra una parte del tempo in cui si trova a casa da solo sonnecchiando e riposando qui o là.

Questa abitudine è tipica dei cani che vivono con particolare serenità i momenti di solitudine, consapevoli del fatto che i propri umani torneranno presto. I cani che, invece, vivono stati di ansia da separazione o paure legate all'ambiente in cui si trovano, difficilmente riusciranno a raggiungere la calma a tal punto da poter riposare.

Anche se si trova a proprio agio nell'ambiente domestico, ciò non significa che lo si possa obbligare a una vita di solitudine e senza opportunità di incontri all'aria aperta con i propri simili e con altri umani. Il cane, infatti, è un animale sociale, che ha un forte desiderio e bisogno di condividere la propria esistenza con i membri del gruppo e non solo.

Vigila sull'ambiente

Alcuni soggetti hanno uno spiccato interesse e propensione per le attività di vigilanza del proprio ambiente. La motivazione territoriale può essere manifestata in presenza dei propri umani, ma vi sono anche cani che propongono questo comportamento solo quando rimangono da soli, quasi a voler dire ai pet mate: «Tranquilli, quando voi non ci siete, ci penso io».

Questo ruolo si può sviluppare nell'arco della vita, se il soggetto ha l'occasione di ricoprirlo spesso, ma si tratta anche di un talento e di una passione innata.

Alcune razze in particolare, infatti, sono state selezionate proprio da noi umani con l'intento di ottenere cani abili in questo mestiere. Basti pensare ai Cani da Pastore Maremmani Abruzzesi, il cui ruolo è proprio quello di vigilare sui pascoli quando i pastori sono assenti, oppure ai Cani Corso, che fin dall'antichità facevano la guardia dei territori di proprietà degli umani. Alcuni reperti hanno dimostrato infatti che gli antenati di questi cani si dedicavano al controllo delle abitazioni fin dall'epoca dell'Impero Romano.

È possibile, quindi, che queste razze (e gli incroci che da esse derivano), abbiano una maggiore possibilità di comportarsi in questo modo, ma non dobbiamo certo credere che sia l'unica attività che desiderano svolgere: come tutti i cani, anche loro amano avere a disposizione più opportunità di scoperta e avventura con i propri umani.

Danni ai mobili e alle tappezzerie

A molti pet mate è capitato di tornare a casa e trovare la tappezzeria del divano spostata dalla sua sede originale o mordicchiata. Altri potrebbero aver visto sedie, tavoli o gambe del letto morsicchiate. Questi sono solo alcuni dei danni che potrebbe fare il cane quando è in casa da solo.

Se si tratta di un cucciolo, molto probabilmente si può ipotizzare che si tratti di una fase passeggera, legata ai primi mesi di convivenza e, forse, anche alla crescita dei denti. Ci si auspica che presto finisca questo momento e, portando pazienza, si può intervenire riducendo al minimo le superfici da morsicare. Si possono, ad esempio, ricoprire temporaneamente le gambe del letto, del tavolo e delle sedie, con uno strato di cartone e, contemporaneamente, insieme a un educatore, cercare di capire quale sia il motivo per cui il cane si comporta in questo modo.

Se il cane è adulto, è più probabile che si tratti di un disagio legato alla fatica e alla difficoltà di vivere i momenti di solitudine. Anche in questo caso è importante contattare un esperto, come un educatore o un istruttore cinofilo, per comprendere quale sia il problema alla base di questo sintomo.

Abbaia

L'abbaio è un importante strumento comunicativo per i cani. Alcuni lo utilizzano solo raramente, mentre altri scelgono di farsi sentire in questo modo piuttosto spesso. Se il cane che si trova a casa da solo abbaia di tanto in tanto, in occasione di particolari rumori o stimoli che risvegliano il suo spirito da "sentinella", non si tratta assolutamente di un problema.

Se invece il cane sente il bisogno di trascorrere il proprio tempo a casa da solo abbaiando senza sosta, insistentemente e senza riuscire a trovare la calma, come spesso accade quando un comportamento è proposto in maniera ossessiva, ci troviamo di fronte a una difficoltà.

Oltre a rischiare di disturbare i vicini, l'abbaio del cane funge da campanello d'allarme per qualcosa che non va. Può essere che si senta in ansia, che viva con difficoltà la separazione dal pet mate, oppure che vi sia qualcosa di preoccupante nell'ambiente domestico.

Una volta accertato che si tratta di un'abitudine prolungata durante l'assenza della famiglia, anche in questo caso è bene indagare con l'aiuto di un educatore o di un istruttore cinofilo, in modo da risolvere il disagio fin dalla sua radice.

Grooming

Molti cani, quando si trovano in uno stato di rilassatezza, si dedicano al grooming, ovvero la cura e la pulizia del proprio mantello o della propria pelle. Potrebbe iniziare a leccarsi le zampe, oppure annusarsi i piedi e togliere qualcosa rimasto incastrato tra i polpastrelli. I cani si comportano in questo modo regolarmente e, nel caso in cui vivano un rapporto di sintonia con i propri simili, possono farlo anche vicendevolmente.

Alcuni soggetti, però, quando si trovano in difficoltà da un punto di vista emozionale (paura, ansia, preoccupazione), potrebbero esagerare un po' e diventare più o meno ossessivi nel leccarsi e mordicchiarsi gli arti o altre parti del corpo, fino ad arrivare a lesionarsi. Anche in questo caso è indispensabile individuare l'origine del disagio per ridurne l'entità, anche a costo di cambiare alcuni nostri comportamenti.

Il comportamento ripetitivo può essere determinato anche da una stereotipia (ovvero la ripetizione di schemi motori senza che vi sia un'apparente funzione).

La stereotipia può portare il cane a mettere in atto il tail chasing (rincorrersi la coda), ma anche mordersi la parte posteriore del corpo, inseguire luci o abbaiare costantemente in maniera ritmica e compulsiva, dimostrando così uno stato di sofferenza fisica o la manifestazione di una condizione di stress.

Un po' di questo e un po' di quello

Come abbiamo visto, il cane può fare davvero molte cose quando è a casa da solo. Se vive la solitudine con disagio e difficoltà, però, alcuni di questi comportamenti potrebbero diventare un'ossessione. In generale, però, si può dire che se il cane trascorre le ore del giorno in cui non ha la compagnia dei suoi umani alternando momenti di sonno alla veglia, abbaiando nel caso in cui vi sia un rumore sospetto e, di tanto in tanto, vigilando sull'intera casa, non dobbiamo pensare stia male.

La dimostrazione della serenità del soggetto, infatti, spesso sta proprio nell'equilibrio comportamentale. Questo aspetto non riguarda solo il tempo che il cane trascorre da solo, ma più in generale anche il modo con cui occupa le sue giornate insieme ai suoi umani, riuscendo ad alternare attività diverse tra loro e adeguando anche le proprie emozioni ai contesti e alle situazioni in cui si trova.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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