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10 Settembre 2023
14:00

Cosa dare da mangiare a un merlo caduto dal nido

Spesso capita di imbattersi in merli caduti dal nido, anche in città. Capiamo quando, se e come bisogna intervenire e soprattutto cosa dare da mangiare a un merlo caduto dal nido nei casi più estremi.

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In primavera e in estate può capitare di imbattersi in uccelli a terra rimasti feriti, in piccoli caduti dal nido oppure apparentemente abbandonati dai loro genitori e in difficoltà, anche in città dove molto spesso si tratta di merli, tra le specie più comuni e meglio adattate all'ambiente urbano. Ma cosa possiamo dare da mangiare a un piccolo merlo caduto dal suo nido?

Conoscere la specie e sapere come comportarsi a seconda delle situazioni è fondamentale se vogliamo soccorrere un uccello con successo e nel modo giusto, ma bisogna prestare molta attenzione, non sempre infatti un giovane esemplare a terra ha bisogno del nostro aiuto, soprattutto quando si tratta di merli.

Ci sono infatti alcuni casi in cui possiamo intervenire e altri in cui è sicuramente meglio non farlo. I piccoli merli, infatti, trascorrono quasi sempre una fase della loro vita a terra, anche se non sanno ancora volare. Proprio per questo, spesso non vanno soccorsi se non in alcuni particolari casi che vedremo insieme. Quando questo accade, la prima cosa da fare è metterlo al caldo e al sicuro e consegnarlo quanto prima a un Centro di Recupero per Animali Selvatici.

In generale, è comunque sempre sconsigliato dar da mangiare in casa a uccelli selvatici, per farlo bisogna essere assolutamente sicuri della specie che si sta trattando. Si possono però tenere idratati e vitali somministrando acqua tiepida con zucchero o miele. Se invece non si ha proprio la possibilità di consegnarlo a un CRAS in tempi brevi, in casi di assoluta emergenza si può chiedere comunque a loro che tipo di cibo dargli, e nel caso dei merli che sono prevalentemente insettivori vedremo in generale cosa possiamo fare.

Cosa fare se si trova un merlo caduto dal nido?

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La prima cosa da fare se si trova un giovane merlo non ancora in grado di volare è capire se ha davvero bisogno del nostro aiuto. Se non ha le piume e non si regge in piedi da solo e non è in grado di saltellare o camminare, allora va raccolto. Successivamente, la cosa migliore da fare è quella di provare a rimetterlo nel suo nido, che nel caso di pulli molto giovani non dovrebbe essere molto distante e si trova tra i cespugli o gli alberi nelle vicinanze.

Se il nido è inaccessibile, va allora tenuto al caldo e sistemato in una scatola di cartone forata (per esempio quella delle scarpe): il buio lo aiuterà a restare più tranquillo e a stressarsi meno. Appena messo in sicurezza, va poi immediatamente consegnato al CRAS più vicino. I pulli implumi sono estremamente delicati e ogni minuto può esser prezioso per salvargli la vita e un CRAS è l'unico centro autorizzato e in grado di assicurargli un futuro.

Come anticipato all'inizio dell'articolo, non sempre un merlo a terra ha bisogno del nostro aiuto, anche se non è in grado di volare. Molto spesso se si interviene per eccesso di generosità si rischia solo di peggiorare le cose. È molto importate quindi sapere riconoscere le circostanze in cui non bisogna assolutamente intervenire, oppure è bene farlo solo in parte.

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I giovani merli, durante la loro crescita, attraversano sempre un periodo a terra prima di imparare a volare, con i genitori che continueranno a nutrirli e a seguirli incessantemente. Se ci troviamo quindi di fronte a un pullo con piumaggio completamente sviluppato, che si regge saldamente in piedi sulle proprie zampe e che cammina o saltella in modo vivace dobbiamo lasciarlo dov'è. Saranno mamma e papà ad accudirlo finché sarà necessario, a meno che non ci troviamo di fronte a una situazione di evidentemente pericolosità.

Se però l'uccellino si trova nei pressi di una strada trafficata, in un'area frequentata da predatori come cani o gatti, o in generale in una situazione in cui difficilmente può sopravvivere a terra, allora possiamo intervenire semplicemente spostandolo in un nascondiglio più sicuro. Basta ricollocarlo in un altro giardino vicino ricco di vegetazione o in luogo dove ci sono siepi e cespugli, facendo però attenzione a non allontanarsi troppo. Una distanza massima di circa 50 m dal punto del ritrovamento può andare bene, i genitori non impiegheranno molto per ritrovarlo e continueranno ad accudirlo fino al momento del primo volo.

Se necessitate di confrontarvi con un esperto per valutare al meglio la situazione e chiedere consiglio, contattate un Centro recupero o rivolgetevi alla sezione LIPU più vicina a voi. In ogni caso, non bisogna mai dimenticare che tutti gli uccelli, anche quelli nati in città e nel nostro giardino, sono protetti per legge. Detenerli in casa per più di 24 ore o addirittura allevarli è vietato, rivolgiamoci quindi sempre a professionisti esperti che si occupano di soccorso e tutela della fauna: i CRAS e i Carabinieri Forestali.

Cosa dare da mangiare a un piccolo di merlo?

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Come già detto, è sempre sconsigliato dar da mangiare a un uccellino in difficoltà raccolto a terra. Ma in casi davvero estremi in cui non abbiamo la possibilità di consegnarlo a un CRAS o entrare in contatto con un esperto per tempi molto prolungati, possiamo provare a nutrirlo, con l'obiettivo di consegnarlo comunque quanto prima a un Centro di Recupero.

I merli sono prevalentemente insettivori, soprattutto nelle prime fasi di vita. Nei negozi di animali sono in vendita pastoncini specifici per insettivori che possono essere utili a tenerli in vita fino all'arrivo in un CRAS. In aggiunta, possono essere acquistati grilli, larve di camole della farina o del miele o possiamo somministrargli piccolissime porzioni di carne macinata.

Occorre però ribadirlo, nutrire un piccolo di merlo – o di qualsiasi altro uccello selvatico – deve essere l'ultima delle opzioni, solo quando siete costretti a tenere con voi l'animale per parecchie ore prima di consegnarlo al CRAS. La quantità di cibo, infine, varia a seconda dell'età, ma generalmente bastano due o tre piccoli bocconi più o meno ogni ora e solo nelle ore di luce a partire dall'alba. Dopo il tramonto i merli dormono e anche i piccoli non hanno bisogno di cibo e vanno perciò tenuti al buio in luogo tranquillo.

Cosa dare da mangiare a un merlo adulto

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Nel caso in cui siete stati costretti a raccogliere invece un merlo adulto ferito o in difficoltà le cose cambiano. Gli adulti, a differenza dei piccoli, possono resistere molto di più senza mangiare. Per di più difficilmente si lasciano imbeccare se non forzati. In questo caso, quindi, basterà idratarli facendo scorrere lungo il bordo del becco acqua tiepida con zucchero o miele.

Successivamente, come già spiegato in precedenza, va sistemato in una scatola di cartone forata e consegnato al CRAS quanto prima. Le indicazioni che vi abbiamo appena fornito sono ovviamente di carattere generale e relative esclusivamente al primo soccorso. È assolutamente vietato in Italia detenere in casa o allevare uccelli selvatici, per cui il nostro obiettivo deve sempre essere quello di soccorrerlo per lasciarlo libero oppure per affidarlo alle mani esperte di un CRAS, il Centro di Recupero per Animali Selvatici.

Mettete sempre da parte il fai da te o i consigli di persone che non sono veterinari o operatori dei centri di recupero. Le attività di soccorso e recupero della fauna selvatica spetterebbero esclusivamente alle Regioni e agli organi incaricati. Tuttavia, sappiamo purtroppo che non sempre si riesce a intervenire per mancanza di fondi, personale o altro. Questo fa sì che le responsabilità ricadano spesso sui cittadini e soprattutto sui volontari e le associazioni, come la LIPU.

A tal proposito, proprio la Lega Italiana Protezione Uccelli ha realizzato una webapp che vi aiuterà a capire passo dopo passo cosa fare e cosa no, e soprattutto chi chiamare quando siete di fronte a un animale ferito o in difficoltà.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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