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23 Gennaio 2023
18:28

Cosa ci insegnano i video virali del caracal e del cane che giocano insieme

In questi giorni sono diventati virali alcuni video con protagonisti un caracal e un cane che giocano insieme. Sebbene video come questi possano essere certamente interessanti da un punto di vista etologico, rischiano però di trasmettere messaggi ancor più pericolosi delle interazioni tra un domestico e un selvatico.

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In questi giorni, diversi video che mostrano alcune interazioni tra un caracal e un cane sono diventati particolarmente virali sui social. Su Internet vengono condivise tante immagini con protagoniste specie diverse, ma non sempre i loro comportamenti vengono correttamente interpretati, ancor meno i messaggi che questi video lasciano. Innanzitutto, chiariamo subito chi è uno dei protagonisti di queste interazione: il caracal (Caracal caracal).

Si tratta di un felide selvatico di medie dimensioni, caratterizzato da orecchie molto lunghe e sulla cui punta spiccano vistosi ciuffi di peli scuri. Ha una distribuzione molto ampia, che va dall'Africa all'Asia, passando per il Medio Oriente. È un cacciatore molto agile e adattabile, che si nutre di una gran varietà di prede e che purtroppo, in alcuni paesi, è molto diffuso anche come "animale da compagnia", proprio come l'esemplare protagonista di questi video.

«Ciò che si vede in questi video è una tipica interazione sociale tra un felide solitario, paragonabile al nostro gatto domestico, e un cane, ciascuno con le proprie modalità e i propri segnali, che contengono sì moduli tipici del gioco ma che sono molto vicini al confine con la motivazione non ludica» – spiega a Federica Pirrone, etologa e membro del comitato scientifico di Kodami. I due animali vivono infatti insieme, si conoscono bene e interagiscono spesso, come dimostrano tanti altri video che li riguardano. Giocano molto, ma la linea che separa il gioco dal non gioco è sempre molto sfumata quando abbiamo di fronte due specie così diverse.

«Capita spesso che per uno dei due, di solito il caracal, il gioco duri poco – spiega ancora Federica Pirrone – E mentre il cane mostra quasi sempre comportamenti affiliativi o di gioco, talvolta non riesce a leggere i segnali del felide e l'interazione prende una piega molto diversa: o si interrompe perché il caracal va via, oppure sfocia in una reazione aggressiva volta ad allontanare o danneggiare l'altro», che nel caso di due specie così diverse (per giunta una delle due selvatica) può anche essere anche pericolosa.

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Video con protagonisti caracal e altri grossi felidi "domestici" come questi sono infatti molto numerosi in Rete e sebbene possano essere certamente interessanti da un punto di vista etologico, rischiano però di trasmettere messaggi ancor più pericolosi delle interazioni tra un domestico e un selvatico. Per quanto docile può sembrare, un caracal non è infatti un gatto domestico, ma un animale selvatico, per di più tendenzialmente solitario. Si tratta, inoltre, di un predatore molto agile ed efficiente e in Italia è infatti illegale detenerlo proprio perché è considerata una specie pericolosa.

In alcuni Paesi, però, questi felidi sono abbastanza diffusi come “animali da compagnia”, così come lo sono purtroppo anche leopardi, tigri, leoni e persino orsi. In casi come questi, occorre  però sempre ricordare che siamo di fronte a un specie selvatica, non a un animale domestico come lo sono il cane o il gatto, che hanno condiviso con noi un percorso di coevoluzione durato migliaia di anni e che ha portato entrambi a sviluppare una relazione e un canale di comunicazione reciproco imprescindibile per una convivenza responsabile e consapevole.

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Un selvatico, invece, resterà sempre un selvatico e perciò imprevedibile. Non può essere trattato come un vero domestico e la convivenza con certe specie può essere parecchio rischiosa sia per gli umani che per gli altri animali. Renderlo "addomesticato" e spettacolarizzarlo in questo modo sui social, inoltre, fa credere a chi osserva che è possibile tenere in casa senza troppi problemi linci, carcacal, tigri e persino orsi, un messaggio molto pericoloso per il bene di queste specie che talvolta alimenta persino il mercato nero, contribuendo così ad aggiungere ulteriori minacce per lo stato di conservazione di questi animali.

I selvatici non sono domestici e il loro posto è in natura e liberi nel loro habitat, non su un divano di casa. Occorre quindi prestare molta attenzione quando condividiamo e apprezziamo video con animali selvatici "trasformati" in domestici. La nuova frontiera della crudeltà e dello sfruttamento degli animali non si trova più solamente sotto a un tendone da circo o dietro delle sbarre, ma è ormai tutti i giorni sullo schermo dei nostri smartphone. Banalizzare e umiliare la dignità e la natura degli animali selvatici in questo modo ne minaccia direttamente e indirettamente anche la conservazione.

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Salvatore Ferraro
Redattore
Naturalista e ornitologo di formazione, sin da bambino, prima ancora di imparare a leggere e scrivere, il mio più grande sogno è sempre stato quello di conoscere tutto sugli animali e il loro comportamento. Col tempo mi sono specializzato nello studio degli uccelli sul campo e, parallelamente, nell'educazione ambientale. Alla base del mio interesse per le scienze naturali, oltre a una profonda e sincera vocazione, c'è la voglia di mettere a disposizione quello che ho imparato, provando a comunicare e a trasmettere i valori in cui credo e per i quali combatto ogni giorno: la conservazione della natura e la salvaguardia del nostro Pianeta e di chiunque vi abiti.
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