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16 Maggio 2022
16:43

Cosa c’è dietro il traffico di cuccioli dall’Est Europa

La tratta dei cuccioli è uno dei malaffari che garantisce ottimi profitti ottenuti con rischi bassi dalle organizzazioni criminali che lo gestiscono.

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La tratta dei cuccioli è uno degli affari, anzi dei malaffari, che garantisce ottimi profitti ottenuti con rischi bassi dalle organizzazioni criminali che lo gestiscono. Facendo confluire nelle loro tasche un fiume di euro, grazie a acquirenti poco attenti, che spesso vedono i cani di famiglia come uno status symbol, senza preoccuparsi troppo di capire cosa si nasconda dietro un mercato che ogni anno fa transitare milioni di cuccioli sulle strade della vecchia Europa.

Causando maltrattamenti, sofferenza, ma anche rischi sanitari collegati in particolare alla rabbia, una zoonosi mortale per l’uomo, ma anche per l’arrivo di nuove forme di patologie virali quasi sconfitte, come il cimurro, che colpiscono i cani con ceppi diversi da quelli sino ad ora conosciuti in Italia. Ma se questo ancora non bastasse per convincere chi desidera acquistare un cane, dimenticando che i nostri canili sono pieni di animali che aspettano solo di essere adottati, bisogna sottolineare che i compratori sono spesso vittime poco consapevoli, ma non per questo incolpevoli di alimentare un mercato vergognoso, di truffe che sono insite nella vendita di cani che non sono davvero di razza, ma solo assomiglianti. Spesso pagati a carissimo prezzo, anche quando chi compra è convinto di fare un affare, e corredati di documenti che possono essere falsi, un po’ come tutto il resto: falsa la razza, falsa l’età e spesso anche la provenienza.

Il mercato dei cani somiglianti a quelli di razza, dove nulla è come appare

Questo è un mercato dove molto spesso nulla è come appare, nel quale quello che sembrava essere un "ottimo affare" si rivela presto un disastro, anche solo considerando le spese veterinarie che dovranno essere affrontare dai nuovi pet mate. Con il rischio che molti di questi cuccioli, strappati alle madri troppo giovani per avere buone difese immunitarie e una corretta socializzazione, muoiano a seguito di malattie o risultino avere seri problemi fisici, causati da accoppiamenti fra consanguinei, senza rispetto degli standard. Cani destinati a passare una vita di fatiche, come avviene per le razze brachicefale, quelle che hanno il muso schiacciato come i bulldog, che i veterinari di mezza Europa vorrebbero far estinguere dolcemente.

Iniziamo a dire che un cane, per venir definito di razza e venduto come tale, deve essere il frutto di una cucciolata nata da riproduttori iscritti all’ENCI o ad altro ente europeo che certifichi il rispetto degli standard di razza, dando certezza di questi requisiti con un pedigree. Tutti gli animali sprovvisti di questo certificato per la legge italiana non possono essere considerati di razza. Sono meticci che possono assomigliare, più o meno a seconda della selezione, alle razze di cani più blasonate. Ma quando vengono venduti come tali si concretizzano violazioni amministrative e reati penali, come la frode in commercio e la truffa, senza trascurare altri reati che vanno dal falso al maltrattamento di animali. Detto in sintesi, sotto il profilo economico, solo il venditore realizza quell' "ottimo affare", mentre chi compra lo pensa soltanto sino a quando i fatti non arrivano a dimostrargli l’esatto contrario.

Diffidate da chi dice di allevare tante razze: gli allevatori seri sono specializzati

Questi cani vengono in parte allevati in canili assimilabili agli allevamenti italiani, che rappresentano spesso la facciata rispettabile di questo commercio e, in gran parte, presso strutture senza controllo gestite da privati, che arrotondano le entrate allevando cani, spesso in condizioni di maltrattamento. Questi cuccioli vengono presi dai cosiddetti “raccoglitori”, in età molto giovane, quasi sempre sotto i sessanta giorni, per poi essere consegnati ai commercianti che li fanno arrivare nei paesi come l’Italia. Per essere ceduti a negozi o consegnati direttamente agli acquirenti, quando la vendita è stata fatta attraverso Internet. La rete rappresenta una piazza di spaccio di animali illegali e non fanno eccezione nemmeno i cuccioli di cane. Per questo è della massima importanza non comprare mai animali su internet.

Non aiutare chi maltratta gli animali e espone noi e loro a pericoli sanitari anche gravi non è difficile: basta interessarsi prima di acquistare, fare qualche ricerca in Rete e rivolgersi, se proprio si vuole un cane di razza, solo ad allevatori italiani in grado di far vedere i genitori. Anche nel mondo di chi si professa allevatore le truffe sono dietro l’angolo e bisogna non alimentare, anche in questo caso, quei soggetti che si fingono allevatori ma che in realtà vendono cuccioli della tratta. Quindi alla fine… "bastardo è bello!" e il rifugio si rivela il posto migliore dove trovare un compagno di vita.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Ermanno Giudici
Esperto in diritti degli animali
Mi occupo di animali da sempre, ricoprendo per oltre trent’anni diversi ruoli direttivi in ENPA a livello locale e nazionale, conducendo e collaborando a importanti indagini. Autore, formatore per le Forze di Polizia sui temi dei diritti degli animali e sulla normativa che li tutela, collaboro con giornali, televisioni e organizzazioni anche internazionali.
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