Spesso molto apprezzati per le loro caratteristiche uniche, gli incroci fra tigri (Panthera tigris) e leoni (Panthera leo) sono praticamente inesistenti in natura, anche se in passato molto probabilmente ci sarà stato qualche caso, visti gli antichi areali di queste due specie un tempo molto sovrapposti e oggi fortemente ridotti per colpa dell'uomo. Gli animali generati da questo incontro – ovvero le ligri e i tigoni, a secondo del sesso dei genitori – sono uno degli esempi classici di incroci fra due specie selvatiche diverse, simile a quanto accade per i muli e i bardotti che sono invece il frutto dell'unione fra asini e i cavalli domestici.
Ligri e tigoni dispongono di un mix di caratteristiche di entrambi i loro genitori, ma possiedono anche caratteri unici che li rendono molto interessanti agli occhi dei ricercatori. Per esempio, seppur la maggior parte dei maschi generati da questi unioni siano sterili, essendo soggetti ad azoospermia (incapacità di produrre cellule spermatiche), le femmine invece sono in grado di mettere al mondo dei figli e spesso hanno delle taglie notevolmente superiori a quelle di entrambi i genitori, risultando a conti fatti i felini più grandi al mondo.
A differenza inoltre dei loro genitori, sia le ligri che i tigoni possono avere un mix di livree e di criniere che li rendono difficilmente riconoscibili agli occhi degli inesperti. Dotati infatti di uno sguardo leggermente più dolce, per via della fusione dei tratti somatici delle due specie, questi animali sono particolarmente apprezzati dai più piccoli, un fattore che ha spinto purtroppo molti proprietari di zoo a forzare la riproduzione di questi animali in passato, nel tentativo di incrementare le visite del pubblico.
Può una tigre accoppiarsi con un leone?
Essendo la tigre e il leone due specie molto diverse seppur imparentate, come è possibile che riescano a portare avanti una gravidanza, che conduce tra l'altro spesso alla nascita di una prole fertile?
Per quanto questo fenomeno possa risultare strano, visto che siamo stati abituati a pensare che due specie differenti non possono accoppiarsi e riprodursi, è anche vero che questa regola biologica – che coincide con la definizione di specie enunciata dal grande biologo Ernst Mayr – non si esprime sempre e sussistono delle particolari eccezioni, tra cui appunto l'unione delle tigri e dei leoni.
La regola di Mayr, che afferma che ciascun individuo potrà accoppiarsi esclusivamente con un altro individuo della propria specie, è infatti un assunto generale di quello che si osserva in natura, ma ci permette di capire anche come lavora e funziona l'evoluzione.
Tigri e leoni, per quanto ormai molto distanti geneticamente, condividono fra di loro gran parte del loro codice genetico e dal punto di vista evolutivo possono essere considerate delle specie sorelle, ovvero il frutto di una speciazione da un progenitore comune..
Gli antenati di queste due specie di felini vissero infatti in quell'area oggi definita Mezzaluna fertile, che con l'espandersi del loro areale riuscirono ad occupare sia buona parte dell'Africa (spodestando altre tipologie di felini) che l'estremo oriente, andando incontro a un processo di separazione (la speciazione allopatrica) quando le distanze divennero eccessive e le due popolazioni si separarono geograficamente.
Di seguito a questa separazione, gli antenati delle tigri e dei leoni cominciarono a differenziarsi accumulando nuove mutazioni, che li portarono infine a differenziarsi sia dal punto di vista morfologico che comportamentale, tanto che oggi giorno queste due specie non amano molto interagire fra di loro.
Con la definitiva separazione geografica, nata dall'adattamento specifico per due tipologie di ambienti molto differenti (il deserto e la savana africana per il leone e la giungla indiana e la steppa siberiana per la tigre), questi animali andarono quindi incontro alla definitiva evoluzione delle loro specie, per quanto tal volta continuarono ad incrociarsi, soprattutto nell'area di confine del loro areale.
Visto però che l'origine di queste specie è da considerarsi tutto sommato recente (si parla di 2 o di 1,8 milioni di anni) e che condividono gran parte del loro codice genetico, è ancora possibile per loro incrociarsi, prova tangibile della lunga storia condivisa di questi animali.
Oggi questa tipologia di unioni sono rare e il più delle volte forzate dalla cattività. Gli esperti però assicurano che in passato anche in natura questi animali potevano dare al mondo dei figli, poiché altrimenti non si spiegherebbe come mai sia ancora resa possibile la nascita di femmine fertili dopo così tanto tempo dall'evento di separazione delle due specie. Ciò che è certo è che anticamente tigri e leoni coesistevano per esempio in Persia e Cina e che già gli antichi romani conoscevano le forme ibride.
Possiamo quindi guardare alle ligri e ai tigoni come ciò che rimane dell'antica unione in un'unica specie di questi due animali così tanto diversi appartenenti al genere Panthera. Ora però è giunto il momento di capire meglio quali sono le caratteristiche principali di questi ibridi.
Ligre e Tigone: caratteristiche e differenze
Il ligre è la tipologia d'incrocio più comune ed è il frutto dell'unione tra un leone maschio e una tigre femmina. Come detto, gli esemplari maschi nati da questo incrocio sono sterili, mentre le femmine sono fertili e possono dare al mondo dei figli. Dal punto di vista strettamente morfologico e genetico sono molto più simili alla loro madre, seppur presentano delle caratteristiche ereditate dai leoni, come la struttura scheletrica del cranio e l'eventuale presenza di una criniera.
Le ligri, avendo inoltre perso il gene inibitore della crescita al momento della fecondazione dell'ovulo, possono crescere a dismisura durante l'intero arco della loro vita. Mentre un leone mangia in media circa 5-6 kg di carne cruda al giorno e una tigre femmina tra 3 e 4, gli esemplari di ligre hanno un fabbisogno giornaliero che varia tra gli 11 e i 14 kg.
A seguito della loro costante crescita, questi animali risultano essere i felini più grossi mai esistiti insieme all'estinto Smilodon populator. I maschi infatti possono essere lunghi fino a 350 cm e pesare oltre 400 kg, mentre le femmine possono superare i 300 kg, per una lunghezza media di circa 320 cm. Crescere però così tanto ha un costo.
Gli effetti complessivi del gigantismo portano questi animali ad avere una vita generalmente più breve dei loro parenti selvatici se non vengono alimentati con cura, e in media quasi tutti gli esemplari muoiono a seguito del collasso dei loro organi. Le gravidanze delle ligri, inoltre, sono molto difficili da portare avanti ed è quasi impossibile per loro restare incinte di un eventuale leone maschio per ottenere un incrocio di seconda generazione.
Il raro incrocio fra ligre e leone porta comunque alla nascita di un animale noto come liligre, del tutto sterile e più piccolo dei genitori. I primi esemplari noti di questo incrocio sono nati ovviamente in cattività, all'interno degli zoo di Hellabrunn, in Germania, e di Novosibirsk, in Russia. Gli unici esemplari che sono però sopravvissuti a lungo sono quelli nati in territorio russo.
Le ligri, in generale, essendo frutto di unioni in cattività, possiedono inoltre un comportamento molto diverso rispetto a quello dei genitori. Sono infatti molto più propensi a farsi accudire dall'uomo. A differenza inoltre dei leoni, sono animali che amano l'acqua e possono nuotare anche per diverse ore, prima di stancarsi. Questa è la diretta conseguenza del fatto che tigri e leoni hanno due stili di vita e socialità completamente differenti e che le ligri hanno ereditato caratteristiche da entrambe le specie.
A secondo degli incroci, le ligri possono infine possedere livree che ricordano di più le tigri o più i leoni, ma in linea generale sono un perfetto mix delle loro caratteristiche morfologiche, ad eccezione della taglia e del loro sguardo più dolce. La comparsa infatti delle livree è completamente casuale ed è dovuta dalla distribuzione dei geni legati alla pigmentazione della pelliccia, che nelle due specie si trovano in porzioni differenti del DNA.
I tigoni sono invece molto più rari e sono il frutto di un incrocio tra una tigre maschio e una leonessa. Sono decisamente più piccoli: il maschio infatti può arrivare al massimo a 225 kg e a 2,95 metri, mentre la femmina può raggiungere 2,5 metri e 140 kg.
Il tigone inoltre non subisce il fenomeno del gigantismo che colpisce le ligri, visto che nel processo di fusione delle cellule sessuali al momento del concepimento, questi animali non perdono il gene legato al controllo della crescita. Anche in questa tipologia di animale i maschi sono sterili e le femmine fertili. Queste se si accoppiano con una tigre danno vita a un titigone, mentre in un singolo caso è stato ottenuto il figlio di un tigone femmina con un leone: il litigone.
Questi animali sono molto più difficili da allevare in cattività, poiché sono generalmente meno docili delle ligri. Necessitano tuttavia di molta meno carne e per questo spesso sono allevati in gruppo, soprattutto in Oriente, come sostituti degli animali esotici negli zoo e purtroppo, anche da parte di privati.
Come livrea hanno dei disegni che ricordano molto di più le tigri rispetto ai leoni, anche se il taglio delle loro orecchie ricorda sicuramente questo ultimi. Un’altra particolarità dei tigoni maschi è la criniera meno folta rispetto a quella dei leoni. Inoltre, hanno delle zampe che li fanno apparire meno possenti rispetto ai genitori.
Gli esemplari più famosi di ligri sono Hercules, che con i suoi 333 cm di lunghezza, 124 cm di altezza e 418,2 chilogrammi di peso, detiene il primato di felino più grande al mondo, Apollo, star dei social e insieme ad Hercules ospitato al Myrtle Beach Safari, nella Carolina del Sud, e Zita dello zoo di Novosibirsk, la madre certificata del primo liligre conosciuto. In Italia risultano presenti tre esemplari di ligre, precisamente all'interno di un parco faunistico in Abruzzo, a Rocca San Giovanni.
I tigoni invece non godono della stessa "fama" dei loro cugini ligri, visto che non presentano record e sono molto più simili agli animali selvatici. Sono però molto noti alla scienza gli esemplari che hanno dato alla luce i tittigoni e i litigoni, come quelli dello zoo safari a Haikou, in Cina. Questi esemplari hanno ricevuto parecchia attenzione e sono stati studiati da diversi ricercatori. I più noti fra questi sono Cubanacan e Rudrani, che vissero in cattività fra gli anni Sessanta e Settanta.