Gatti domestici e serpenti sono due specie che possono spesso venire in contatto, non solo quando si trovano all'interno di aree selvatiche ma anche quando qualche serpente entra nei nostri giardini. Questi animali così vengono frequentemente coinvolti in delle baruffe che possono avere esiti più o meno diversi a secondo delle specie coinvolte, delle dimensioni e della velenosità o meno del serpente.
Le ragioni per cui gatti e serpenti si scontrano sono diverse. Entrambi possono infatti attaccarsi per difesa o per ragioni legate alla predazione. I gatti possono tuttavia anche attaccare i serpenti per curiosità, soprattutto quando si trovano davanti ad esemplari di piccole dimensioni. Talvolta, strusciando nell'erba, i serpenti capitano improvvisamente dinnanzi ad un gatto che, spaventato, attacca preventivamente.
I serpenti sono tra gli animali più difficili da uccidere per i gatti. In ogni caso, in questa occasione, ribadiamo che a nessuno dei due animali può essere attribuita la colpa del loro scontro e che i serpenti sono spesso protetti dalle convenzioni internazionali. Per questo motivo non devono essere uccisi.
In Italia la maggioranza degli scontri fra questi due animali finisce con la vittoria del gatto visto che i nostri serpenti, al di fuori della vipera, non sono particolarmente pericolosi e sono di piccole dimensioni. All'estero, tuttavia, quando un gatto affronta una specie di grandi dimensioni o velenosa, la situazione si ribalta e spesso i gatti fatto una brutta fine, nel caso non si riesca a soccorrerli.
Le specie di serpenti che un gatto potrebbe incontrare
I serpenti si dividono principalmente in tre gruppi. Nel primo gruppo troviamo le specie di piccole dimensioni che non sono velenose. Spesso sono quelle che hanno la peggio quando affrontano non solo un gatto ma anche qualsiasi altro animale domestico di grandi dimensioni. Nel secondo gruppo troviamo le specie velenose mentre nel terzo le specie di grandi dimensioni. I serpenti appartenenti a questi ultimi due sono più pericolosi per noi e per i nostri gatti domestici, tanto che un eventuale scontro con loro potrebbe concludersi anche con la morte del nostro gatto.
Fortunatamente in Italia i rischi per un gatto sono abbastanza ridotti. Tranne nel caso in cui risultino particolarmente sensibili al morso dei serpenti, le uniche specie che potrebbero provocare la morte di un gatto sono le vipere. Biacchi (Hierophis viridiflavus), natrici (Natrix natrix) e colubri (Coronella austriaca) sono infatti troppo deboli fisicamente per uno scontro "ad armi pari". Loro possono solo sperare che il loro morso – meno potente di quello di altri serpenti – sia in grado di spaventare l'avversario e nel caso in cui si trovassero costretti ad affrontarlo, potrebbero persino adottare una strategia segreta, in grado di spaventarlo senza colpo ferire: la tanatosi, di cui parleremo in seguito.
All'estero invece la situazione si ribalta completamente. In Australia e in Sud America molti gatti finiscono uccisi durante gli scontri contro numerose specie velenose, come crotali (genere Crotalus) o il taipan (Oxyuranus microlepidotus). Questo tuttavia non ci deve indurre a credere che i serpenti affrontino i gatti a cuor leggero. Spesso infatti vengono feriti durante il conflitto e per loro è ugualmente non auspicabile affrontare gli animali domestici, a causa dei danni che possono loro provocare gli artigli e i loro denti affilati. Non a caso molte specie esotiche, che un tempo vivevano tranquillamente in numerose isole situate a chilometri di distanza dalle coste continentali, oggi si sono estinte per via dell'eccessiva competizione con i voraci gatti domestici, giunti insieme all'uomo.
Serpenti di grandi dimensioni come gli anaconda o il boa possono ovviamente attaccare i gatti domestici, nel caso in cui si avvicinano alle abitazioni isolate o nei pressi dei centri urbani, ma anche in questo caso l'esito può risultare imprevedibile. I gatti infatti possono percepire anzitempo l'arrivo di un grosso predatore o indurlo alla fuga, prima di mettersi in salvo. In diversi casi però questi rettili attaccano gli animali domestici mentre stanno dormendo o sono in grado di rompergli l'osso del collo con un morso, prima che possano rispondere.
Esistono diversi video che testimoniano come in alcune regioni del mondo (estremo oriente, ma anche sud America) i gatti risultano spesso vittime di questi confronti, ma è anche vero che queste morti sono un indizio del fatto di come noi esseri umani ci siamo espansi un po' troppo, rubando alle specie selvatiche territori, risorse e anche lo spazio vitale.
Le modalità di attacco e di difesa
I gatti posso fronteggiare i serpenti in diversi modi. Dopo averlo individuato, possono gettarcisi sopra, cercando di ghermirlo con la bocca in una delle sue estremità, in modo tale da impedirgli di rispondere all'attacco. Possono però anche usare gli artigli delle zampe, cosi da ferirlo e trattenerlo all'altezza del suolo.
Per prevenire un'eventuale risposta da parte del serpente, i gatti possono anche strattonarlo, rompendogli tutte le ossa, o cercare di frantumargli la testa con un morso. Dal canto suo il serpente, anche se di modeste dimensioni, non è totalmente indifeso. Può infatti attaccare preventivamente il gatto, in modo di allontanarlo grazie al dolore e allo spavento. Possono inoltre cercare di mordere a loro volta l'avversario, quando vengono attaccati. Una soluzione che risulta molto efficace nel caso in cui si stia parlando di una specie velenosa, il cui morso provoca degli effetti rapidi.
Per rendersi meno facili da catturare, i serpenti possono anche attorcigliarsi attorno alle zampe del loro aggressore o formare una spirale di difesa, sormontata dalla bocca spalancata. Soprattutto nei casi in cui il gatto affronti serpenti mediamente più lunghi e grossi, è anche possibile che il rettile cerchi di soffocare il suo avversario, attorcigliandosi sul suo collo o sul tronco. Molti serpenti infatti utilizzano questa tecnica per uccidere le loro prede, capace di spezzare le ossa anche di un uomo adulto.
Le specie più piccole di serpenti, invece, hanno dalla loro parte la tanatosi. Questo è un comportamento in cui l'animale simula di essere morto o di stare male, contorcendosi vistosamente o rimando immobile. Per quanto questo comportamento possa sembrare rischioso in un combattimento, in verità è estremamente funzionale. Esso induce infatti l'aggressore a dubitare di quello che sta facendo e soprattutto gli instilla il dubbio che il serpente sia malato o colpito da parassiti.
Dal punto di vista istintivo, infatti, la maggior parte dei predatori diffida dal mangiare il corpo degli animali morti che trovano in giro e consapevoli di questo, durante la tanatosi, alcuni serpenti come la biscia d'acqua (Natrix natrix) possono persino rilascire un liquido maleodorante dalla loro cloaca, in modo di simulare la puzza di un cadavere in putrefazione per non venire attaccati.
Solitamente le strategie di difesa dei gatti sono più semplici. Nel caso in cui si rendono conto che il loro avversario è troppo grosso o forte per loro, sfuggono dal loro controllo e si allontanano. Talvolta, però, se coabitano insieme ad altri gatti, ritornano con un gruppo di fidati alleati, per scacciare l'intruso. Durante il combattimento, cercano di tenersi lontano dalla bocca del serpente, ma come abbiamo visto prima non sempre questo obiettivo gli riesce e in queste situazioni rischiano di essere divorati o avvelenati.
Le possibili conseguenze dello scontro
Considerando esclusivamente i casi in cui gli animali coinvolti sono principalmente due, le conseguenze di questi scontri sono quasi sempre dannosi per la salute degli animali o per il mantenimento della fauna selvatica. Essendo infatti entrambi questi animali dei carnivori, avvezzi a combattere anche solo per difendersi, spesso senza l'intervento diretto dell'uomo o di agenti esterni questi scontri si concludono con la morte o il ferimento di uno dei contendenti.
Anche nel caso in cui riuscissimo infatti ad accorgerci in tempo della presenza di un serpente poco lontano dalla nostra porta di casa, se questi due animali entrano in conflitto molto difficilmente potremo separarli senza che subiscano dei morsi. Per questa ragione si consiglia sempre di allontanare i propri animali domestici, nel caso trovaste un serpente dentro casa o nel proprio giardino.
Fortunatamente esistono anche i casi in cui serpenti e gatti si dimostrano pavidi e sfuggono dallo scontro, prima di lanciarsi preventivamente contro l'avversario. Per limitare tuttavia la possibilità che il vostro gatto provochi dei danni alla fauna selvatica o cada vittima di un agguato da parte dei serpenti, esistono delle soluzioni. Per esempio, potete fare attenzione se esistono dei varchi nella vostra staccionata e potete assicurarvi che la rete di recinzione del vostro giardino sia troppo alta, affinché un gatto possa attraversarla tramite un salto, per attaccare eventuali intrusi presenti dall'altra parte.
Ricordatevi inoltre di portare il vostro micio immediatamente dal veterinario, qualora avesse affrontato uno scontro con un serpente. Anche nel caso in cui avesse subito un piccolo morso da parte di una specie non velenosa, i segni dei denti potrebbero infettarsi per altre ragioni quindi fate attenzione.