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31 Dicembre 2022
7:31

Cosa accade quando viviamo un’esperienza traumatica con un animale?

A volte anche esperienze che dall’esterno sembrano banali possono segnarci a livello profondo e influenzare in maniera determinante il rapporto che abbiamo con gli animali, anche nei casi in cui si sviluppa una vera e propria fobia. Vediamo insieme cosa accade quando viviamo un’esperienze traumatica con gli animali e come superare la paura che si prova nei loro confronti.

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Articolo a cura di Giorgia Inferrera
Psicologa
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Le esperienze che viviamo in compagnia degli animali giocano un ruolo fondamentale nel definire il tipo di relazione che stabiliamo con loro, oltre che a influenzare i sentimenti che nutriamo nei loro confronti. In alcuni casi, è proprio il fatto di essere cresciuti in compagnia di un animale domestico a cui eravamo particolarmente legati, o comunque aver avuto svariate esperienze positive con cani e gatti, che fa sì che sentiamo che l’amore per gli animali costituisce una caratteristica saliente della nostra identità.

Sono proprio le nostre esperienze, positive o negative che siano, a contribuire in maniera pregnante alla costituzione del concetto di Sé e a determinare gli aspetti che sentiamo far parte di noi stessi e quelli che, al contrario, non ci appartengono.

Esperienze traumatiche e fobie animali

Le esperienze traumatiche vissute in relazione ad un particolare animale assumono particolare rilievo, specialmente se teniamo in considerazione che generalmente rappresentano una delle principali cause per cui si sviluppa una vera e propria fobia animale. L’evento traumatico non deve per forza essere qualcosa di estremo: a volte anche esperienze che dall’esterno sembrano banali possono segnarci a livello profondo e questo perché ciò che conta è il significato che soggettivamente attribuiamo alla situazione.

Spesso, infatti, è il nostro mondo interno a condizionarci molto più della realtà esterna. Inoltre l’evento non deve neanche essere necessariamente capitato a noi in prima persona ma potrebbe anche essere occorso ad un familiare, un amico o anche un passante. Se, ad esempio, vedessimo un cane che, improvvisamente, dà un morso al nostro partner, il nostro giudizio nei confronti di quel particolare animale potrebbe cambiare drasticamente.

Tali esperienze negative, infatti, non determinano in ogni caso lo sviluppo di una fobia ma si potrebbe anche iniziare a provare una sorta di antipatia nei confronti di quell’animale o, ancora, quel cane o quel gatto potrebbe semplicemente smettere di piacerci.

A volte il giudizio negativo riguarda soltanto quel particolare animale coinvolto nell’evento. In altri casi, invece, si estende all’intera categoria (ad esempio i cani in generale) o addirittura a tutto il mondo animale. Inoltre, l’esperienza non deve necessariamente coinvolgere l’animale in questione. In alcuni casi sono gli eventi spiacevoli vissuti in presenza di un determinato animale a determinare l’antipatia, o addirittura l’odio, nei loro confronti. Ciò accade poiché involontariamente associamo i due elementi, ovvero l’animale e la situazione traumatica e di conseguenza temiamo i cani o i gatti perché ci riportano alla mente quel particolare evento. Ad esempio, è particolarmente comune sviluppare una fobia se l’animale in questione era presente nel momento in cui si stava vivendo un momento di ansia intensa, come ad esempio un attacco di panico.

Esperienze traumatiche e bambini

I bambini, a volte, con il loro comportamento involontariamente provocano gli animali. Ricordiamo, infatti, che spesso le esperienze negative, come ad esempio un morso da parte di un cane o un gatto, non succedono per caso o perché l’animale è aggressivo ma perché siamo noi che in maniera consapevole o meno causiamo quella determinata reazione. Con i bambini è più probabile che ciò accada perché potrebbero inavvertitamente spaventare l’animale, anche semplicemente a causa della troppa gioia che deriva dal poter interagire con un cane o un gatto, magari per la prima volta.

I più piccoli, infatti, spesso non sanno come interagire con gli animali e il loro primo istinto può essere quello di trattare un cane o un gatto come si trattano i pupazzi e questo non perché vogliano far loro del male, ma semplicemente perché nessuno ha mai insegnato al bambino come relazionarsi. Al contrario, gli incontri tra bambini e animali, specialmente i primi, dovrebbero sempre avvenire in presenza di adulti che, svolgendo il ruolo di mediatori, possono evitare che i bambini vivano esperienze traumatiche e sviluppino fobie.

Come superare la paura per gli animali?

Nel caso in cui l’esperienza traumatica vissuta con un particolare animale abbia causato lo sviluppo di una fobia, ci si può rivolgere ad uno uno psicologo o psicoterapeuta. Ciascun modello teorico ha il proprio approccio per il trattamento delle fobie e le tecniche utilizzate dipenderanno dall’orientamento del professionista a cui si sceglie di affidarsi.

Una possibile soluzione è quella di utilizzare le tecniche comportamentali: nel loro insieme si parla di trattamento di esposizione perché gli individui vengono esposti all’oggetto fobico (l’animale) fino a quando non riescono a superare la loro fobia. Alla fine del trattamento sarà possibile entrare in contatto con l’animale senza provare ansia, o almeno arrivando a riuscire a tenerla sotto controllo.

Per quanto riguarda, invece, le psicoterapie a orientamento psicoanalitico, le fobie animali possono essere comprese e superate attraverso la possibilità di rivivere e riconoscere i conflitti all’interno della relazione con il terapeuta, grazie all’analisi dei sentimenti inconsci che il paziente prova verso di lui, ovvero il transfert.

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Giorgia Inferrera
Psicologa
Laureata in Psicologia e appassionata fin da piccola di tutto ciò che riguarda il regno animale. Attraverso Kodami ho l'opportunità di scrivere sul modo in cui questi due universi dialogano.
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