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12 Ottobre 2022
11:39

Corsi “Cane buon cittadino”, l’educatore cinofilo: «Il cane è un amico, ma va ascoltato e rispettato»

I Corsi “Cane buon cittadino”, sono promossi dal Comune Flero, in provincia di Brescia, e coordinati da Aldo Taietti, della scuola cinofili Madonna della strada di Pontevico.

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«Preparare il conduttore ed educare il cane, con il fine di creare un rapporto equilibrato di reciproca fiducia e collaborazione». È questo l’obiettivo dei Corsi “Cane buon cittadino”, promossi dal Comune Flero, in provincia di Brescia, e coordinati da Aldo Taietti, della scuola cinofili Madonna della strada di Pontevico, che si tengono il sabato e la domenica mattina al parco Barbaglio.

«La socializzazione tra cani e tra cani e uomini è uno degli insegnamenti basilari e fondamentali per iniziare», spiega Taietti, educatore cinofilo da più di 40 anni. «La passeggiata di gruppo, le sessioni collettive, permettono al cane di relazionarsi in modo corretto con i suoi simili e al suo compagno umano di conoscere meglio il proprio amico, acquisendo i "fondamentali", indispensabili quando sarà a casa o in presenza di altre persone o cani».

Arruolato nell’Arma dei Carabinieri nel 1975, specializzato in cinofilia, Taietti ha approfondito con studi in vari paesi esteri la sua competenza in materia di cani antisisma e nel linguaggio gestuale-olfattivo. Quando nel 1990 si congeda dall’Arma, fonda la prima Scuola di Cinofilia in Italia per il soccorso in superficie.

«Capire come ragiona il cane, i suoi reali bisogni e il suo vero linguaggio aiutano in modo sorprendente a potenziare la relazione tra cane e pet mate. Da questo principio parte il corso “Cane buon cittadino”».

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Perché il cane è sì un amico, ma va ascoltato e rispettato: «Non sono semplici passeggiate nel verde quelle che facciamo. Il lavoro è quello di preparare ed educare sia il conduttore che il cane a superare le possibili difficoltà che si possono presentare in questa relazione. Spesso mi chiamano dicendo "il mio cane è aggressivo". Una frase che è la dimostrazione della mancanza di conoscenza di quello che è realmente il cane».

«Dire che l'animale è aggressivo non ha molto senso, se non si comprendono le motivazioni.  Anche perché non esiste un'unico genere di comportamento aggressivo: io mi sono specializzato sul tema e di generi ce ne sono almeno una trentina. Per fare solo qualche esempio, c’è quello da cibo, quello delle femmine che difendono i cuccioli e quello re-diretto, che è forse il più insidioso, perché è quello meno compreso. Si tratta di quel fenomeno per cui l’animale fa ricadere su un terzo incolpevole il comportamento aggressivo che non può destinare su chi lo ha provocato. Tutto questo per dire che l’educazione va fatta principalmente all'umano».

I posti non sono illimitati: «Sono una cinquantina, tanti quanti i miei istruttori cinofili che aiutano chiunque senta il bisogno di conoscere meglio il proprio amico animale. Sono assolutamente gratuiti e questo lo sottolineo perché noi facciamo volontariato puro. Ciò che facciamo e che mettiamo a disposizione è solo per passione».

L’iniziativa è cominciata circa due anni fa, dopo un evento spiacevole che ha visto protagonista un bambino aggredito da due cani: «Da allora tutti gli anni facciamo due sessioni, una in primavera e una in autunno ai quali partecipano anche i Comuni intorno. Chiunque voglia venire è il benvenuto. Noi indichiamo due ore di sessione ma poi possono anche essere di più: non badiamo al tempo perché l’apprendimento è diverso per ciascuno».

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Simona Sirianni
Giornalista
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