Una corsa clandestina di cavalli sulla via, con tanto di partecipazione di pubblico e un premio di 50mila euro. I Carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Paternò e della stazione di Nicolosi, in Provincia di Catania, hanno posto fine ieri mattina a quest’ennesimo caso di maltrattamento. In sette sono stati denunciati per l’organizzazione della corsa. Sulla loro testa pende una denuncia perché responsabili, in concorso tra loro, dei reati di maltrattamento di animali, combattimenti, spettacoli vietati e di interruzione di pubblico servizio.
Dopo aver avuto notizia dell’organizzazione della corsa, i carabinieri si sono presentati nella frazione di Monte San Leo, a Nicolosi, e li hanno colti sul fatto, rendendosi conto che nel frattempo centinaia di persone si erano radunate a lato della strada per assistere all’evento illegale. Per evitare incidenti, in considerazione della via che nel frattempo era diventata viscida per l’umidità e per una fitta nebbia, i militari li hanno allontanati bloccando uno dei due furgoni usati per il trasporto degli animali in gara.
I carabinieri hanno identificato alcuni partecipanti che si trovavano a bordo di due auto che erano di supporto al furgone bloccato. Quella è stata l'occasione per individuare il proprietario di Divertiti, il cavallo che era stato costretto a partecipare alla corsa. Successivamente, visitato da un medico veterinario dell’azienda sanitaria di Catania, è stato giudicato in apparenti ottime condizioni di salute. Ma i medici lo hanno visitato "con riserva" in attesa dell’esito delle analisi cliniche cui è stato sottoposto per ricercare eventuali sostanze dopanti. Il cavallo è stato sequestrato e affidato in custodia giudiziale all’Istituto di incremento ippico per la Sicilia.
Le indagini sono poi andate avanti: i carabinieri hanno scoperto una stalla in via Giuseppe Missori, a Catania, all’interno della quale è stato trovato un cavallo che si trovava in apparenti buone condizioni di salute. Ma lì dentro sono stati scoperti diversi farmaci che potrebbero essere stati usati come doping. L’Asp di Catania ha sottoposto l’animale a un “blocco amministrativo”, in attesa dell’esito delle analisi biologiche e farmacologiche.
Nel corso del blitz sono state elevate sanzioni amministrative per 4.811 euro per la violazione dell’art. 9 del Codice della strada (legato alla competizione sportive sulle vie pubbliche) e per la mancanza delle documentazioni amministrative e sanitarie. Già a gennaio di quest'anno i carabinieri avevano fermato, a Paternò, un'altra corsa clandestina di cavalli.