Ogni mattina si reca alla fermata dell’autobus in attesa che arrivi il suo amico per fargli compagnia o per rilassarsi un po’ tra le sue braccia prima della partenza. Inizia così la storia dell’amicizia tra Corchito e Lucas, un cane randagio e un autista di autobus di La Plata, in Argentina.
I due si sono conosciuti a gennaio del 2022 tra la 161sima e la 520sima strada della città. Lucas, pronto per iniziare una nuova giornata, era appena salito sul suo autobus e si stava preparando per prendere servizio, quando all’improvviso ha visto arrivare Corchito. Il cane ha iniziato ad abbaiare e così l’autista, in attesa della partenza, lo ha fatto salire sull’autobus senza sapere che quel semplice gesto sarebbe stato l’inizio di una grande amicizia. «È salito sul bus e si è seduto vicino a me – ricorda Lucas – Quando è arrivata l’ora della partenza, ci siamo salutati ed è sceso dal bus».
La mattina seguente si è ripetuta la stessa scena e così per i giorni successivi. Pian piano quell’incontro casuale è diventato un vero e proprio appuntamento fisso per i due. Sin da subito, Lucas ha cercato di raccogliere quante più informazioni sul suo nuovo amico, per capire se si trattasse di un cane randagio o se invece si fosse allontanato dalla sua famiglia. Postando alcuni video sui social, Lucas è venuto a sapere che in passato il cane aveva avuto due famiglie: dalla prima, quella che lo aveva accolto quando era un cucciolo, si era separato ormai da tempo, e così anche dalla seconda, dove si era accasato dopo aver vissuto per un periodo in strada.
Dopo queste esperienze, Corchito era diventato a tutti gli effetti un cane libero. Quando ha conosciuto Lucas, infatti, abitava a pochi passi dalla “fermata che effettuava alle 6.15” in un sorta di cuccia fatta di bancali, materassi e vecchie lenzuola che usava per ripararsi dal freddo. Dopo quegli incontri, Lucas e Corchito sono diventati inseparabili nel nome di un’amicizia che ha stupito tutti grazie ai social, mostrando ancora una volta che dai gesti più semplici e spontanei possono nascere i legami più intensi e sinceri. «In molti mi suggeriscono di adottarlo e di portarlo con me – conclude – Ma non sarò io a portarlo via. A casa starebbe spesso da solo. Lui ha scelto di essere libero e di vivere nella sua cuccia. Continuerò prendermi cura di lui tutte le mattine».