Le guardie zoofile dell’Oipa di Palermo stanno effettuando, in queste settimane, numerose operazioni finalizzate a controllare e gestire il fenomeno del randagismo che in Sicilia continua ad allarmare cittadini, istituzioni e associazioni di volontariato.
Recentemente le guardie dell’Oipa di Palermo, durante dei controlli sul territorio mirati a prevenire e o segnalare situazioni di maltrattamento a danno degli animali, erano intervenuti nelle zone di Brancaccio e dello Sperone, mettendo in salvo Astrid e Nico, due cani recuperati da una situazione di degrado, costretti a vivere dentro un minuscolo box, abbandonati a sé stessi.
Non solo controlli e indagini sul territorio, finalizzati a verificare la messa in regola degli animali da parte dei petmate, ma gli operatori dell’Oipa, nell’ultimo periodo, stanno portando avanti un vero e proprio programma di gestione del fenomeno del randagismo che, così come ha dichiarato il coordinatore Francesco Vassallo a Kodami: «comprende interventi di diversa natura, finalizzati a tutelare i cani randagi del territorio, prevenendo le nascite incontrollate».
L’importante operazione eseguita dalle guardie zoofile dell'Oipa, in servizio congiunto con l’Ufficio della Polizia Municipale Giudiziaria Benessere animale ed il canile municipale, è scaturita in seguito ad una comunicazione arrivata agli uffici da parte di alcuni escursionisti che segnalavano un gruppo di 16 cani liberi nei pressi di una grotta ai piedi del Santuario del Monte Pellegrino di Palermo.
In seguito alla segnalazione, i volontari dell’Oipa si sono immediatamente attivati individuando la zona di riferimento dei cani, la quale è stata sottoposta a diversi sopralluoghi e controlli al fine di conoscere i membri del branco, le loro condizioni di salute e abitudini di vita, prima di intervenire con il prelievo e il temporaneo trasferimento in canile.
«I cani non resteranno in canile per sempre – spiega a Kodami il coordinatore Francesco – la degenza presso la struttura è prevista solo per il periodo di tempo che sarà necessario ad effettuare le operazioni di microchippatura e sterilizzazione, a seguito delle quali i cani verranno rilasciati nel proprio habitat».
Una reimmissione in territorio, prevista e disciplinata dall'art 15 commi 6 e 7 della legge 15/2000 della regione Sicilia, che si rivela essere un’importante e vitale soluzione per tutti gli animali nati e vissuti in libertà, individui che non vogliono e non possono soggiornare dentro un canile a tempo indeterminato, né tantomeno essere costretti ad un’adozione e a un contesto di vita diverso da quello da sempre conosciuto.
Non solo, la reimmissione in territorio, ovviamente solo di cani le cui condizioni salutari e comportamentali permettono tale previsione, si rivela essere un importante strumento che agevola lo svuotamento dei canili, strutture spesso sovraffollate e di precarietà sanitaria.
Gli animali prelevati dalla zona di Monte Pellegrino, tutti di diversa età e diverso sesso, venivano monitorati da una persona che si occupava di dar loro il cibo e le cure di cui necessitavano, ma non essendo sterilizzati e regolarmente iscritti all'anagrafe canina di riferimento, sfuggivano ad ogni tipo di controllo e si moltiplicavano ad ogni calore, incrementando il proprio gruppo. Adesso invece, grazie all’importante operato delle Guardie Zoofile, gli animali saranno sottoposti alle visite di controllo da parte dell’Asl veterinaria e, dopo un breve periodo di convalescenza, potranno riacquistare la libertà sul territorio, stavolta in piena regola e a tutela del loro benessere.
Il recupero, e di conseguenza l’accertamento del benessere degli animali in questione, si è reso possibile grazie ad un lavoro di sinergia tra vari enti: Polizia Municipale, personale del canile, volontari Oipa che, ognuno con le proprie competenze, contribuiscono ad una sempre più efficiente e corretta gestione del fenomeno del randagismo.
«Purtroppo – conclude Francesco Vassallo – l’abbandono indiscriminato di animali e le nascite incontrollate contribuiscono al problema del randagismo, una piaga sempre più in crescita nel nostro territorio. L’intervento di recupero del gruppo di cani di Monte Pellegrino è stato svolto dopo aver accertato che tutte le procedure operative salvaguardassero la sicurezza ed il benessere degli animali stessi; invitiamo le persone a segnalare tutti i casi simili».