Domande sull'affluenza alle urne e il racconto della propria esperienza con i cani dei canili. E' così che è trascorsa la mattinata di votazioni del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte.
Intorno alle 12 di domenica 25 settembre 2022 Conte si è recato al seggio del Liceo a Roma per esercitare il proprio diritto di voto insieme agli altri cittadini.
Proprio durante la coda al seggio, Conte si è fermato per accarezzare il cane di un'altra elettrice in fila con lui, e ha colto l'occasione per raccontare una esperienza personale: «Mio figlio voleva un Cavalier King, poi però abbiamo preso un cane dal canile».
Un invito ad adottare gli ospiti dei canili e dei rifugi, preferendo la loro esperienza di vita al pedigree dei cani d'allevamento.
Conte ha proseguito poi raccontando ai giornalisti di avere anche un gatto e un «Cane pastore un po' indisciplinato». Affermazioni che non sorprendono chi conosce l'interesse di Conte per gli animali e l'impegno che proprio a Kodami ha dichiarato di voler portare avanti nel nuovo Parlamento: «Se riceveremo una investitura di fiducia dei cittadini noi con le unghie e con i denti perseguiremo gli obiettivi di tutela degli animali. Non chiediamo un mandato in bianco e con queste idee ci presenteremo in Parlamento».
Conte, durante l'intervista della nostra direttrice Diana Letizia, aveva proseguito poi sottolineando come i temi della tutela degli animali avrebbero dovuto essere al centro dell'agenda di Governo «altrimenti noi non ci saremo». Ipotesi sfumata all'indomani degli scrutini che Conte ha già commentato in conferenza stampa e sui suoi social: «La nostra sarà un'opposizione intransigente. Saremo l'avamposto per l'agenda progressista contro le disuguaglianze, a protezione delle famiglie e delle imprese in difficoltà, a difesa dei diritti e dei valori della nostra Costituzione».
Il partito fondato da Beppe Grillo ha totalizzato il 15% dei consensi, arrivando a soli 4 punti percentuali di distanza dal Partito Democratico, e diventando così la seconda forza di opposizione al nascente governo di centrodestra.
Ora che è certo che il M5s al Governo non ci sarà, a Conte e ai suoi spetta il compito di portare avanti le istanze del partito in merito alla tutela degli animali opponendosi a provvedimenti iniqui soprattutto nei confronti dei selvatici. Sono loro, più di tutti, a rischiare con l'insediamento della destra di Giorgia Meloni, dato che per questa componente politica il futuro non è uguale per tutti gli animali.
Come abbiamo visto analizzando la ricorrenza delle parole "animali" e "biodiversità" all'interno dei programmi di tutti i maggiori partiti, per la coalizione di centrodestra gli animali non sono tutti uguali, anzi. E' netta la differenza tra ungulati e grandi carnivori "da gestire", e animali d'affezione da tutelare inasprendo le pene.
Un orizzonte moto lontano da quello tratteggiato dal Movimento 5 Stelle, che vorrebbe rivoluzionare il rapporto tra esseri umani e animali.