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5 Maggio 2022
15:54

Concerto di Vasco vicino al Casteller. La consigliera provinciale: «Proteggiamo l’orso M49 con una blanda sedazione»

Trento aspetta l'arrivo di Vasco per il concerto del 20 maggio. La consigliera dei Verdi si preoccupa per la vicinanza al Casteller dove è rinchiuso M49, anche detto Papillon.

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Il 20 maggio a Trento si svolgerà un concerto di Vasco Rossi e si prevede l'arrivo di circa 120 mila persone: una cifra impressionante che supera quella degli abitanti stessi del capoluogo. Per riuscire a gestire queste presenze, la Provincia ha deciso di costruire un'apposita struttura in località San Vincenzo di Mattarello, una frazione leggermente defilata dal centro che si trova, però, a ridosso della collina del Casteller, dove ancora oggi è rinchiuso l'orso M49 – Papillon, rimasto solo dopo i trasferimenti di DJ3 in Germania e di M57 in Ungheria.

La scelta della location non è passata inosservata alle associazioni animaliste locali e la consigliera provinciale dei Verdi Lucia Coppola ha presentato un'interrogazione rivolta al Presidente della Provincia Maurizio Fugatti. La consigliera chiede di valutare se è necessario coinvolgere i veterinari che si occupano dell'orso per ridurre i potenziali danni causati dal forte rumore, come l'utilizzo di blandi sedativi che tutelino la salute del plantigrado durante la serata dell'evento.

«I suoni forti ed improvvisi ad un volume elevato come quello di un concerto rock di questa entità spaventeranno enormemente M49 – spiega a Kodami Coppola – I danni causati da questa terribile esperienza si potranno manifestare poi sia dal punto di vista fisiologico che comportamentale dell'individuo».

Il concerto di Vasco può effettivamente disturbare M49

La risposta all'interrogazione di Coppola non arriverà prima di martedì 10 maggio e non si conosce quindi ancora l'opinione della Giunta a riguardo ma una conferma della potenziale pericolosità di questo evento per l'orso, che sarà partecipe involontario al concerto, arriva anche da Federica Pirrone, esperta di Etologia Veterinaria e Benessere Animale e membro del comitato scientifico di Kodami: «L'inquinamento acustico è uno dei principali fattori in grado di alterare l'ecologia comportamentale degli animali selvatici – conferma Pirrone – I disturbi di questo tipo possono causare effettivamente una modifica nel comportamento degli animali che potenzialmente svilupperanno anche il desiderio di allontanarsi dal disturbo sonoro».

Non sarà solo M49, quindi, a soffrire durante le ore del concerto, ma tutti gli animali selvatici che si muovono nelle numerose aree naturali che circondano il capoluogo del Trentino, sulle pendici del Monte Bondone e verso la vicina Marzola. Per loro sarà come un altro Capodanno, quando nella notte: ogni anno del resto i nostri festeggiamenti li costringono alla fuga per via dei fuochi d'artificio e dei petardi che generano rumori assordanti e altrettanto imprevedibili ed incomprensibili per chi non appartenga alla nostra specie.

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La cartina mostra l’effettiva distanza tra il recinto del Casteller (in basso a destra) e la Trentino Music Arena (in alto)

A differenza degli altri animali, però, anche se avrà il desiderio di allontanarsi M49 non potrà farlo perché intorno a lui, ormai da anni, ci sono barriere alte più di quattro metri e venerdì 20 maggio sarà quindi obbligato ad ascoltare l'intero evento senza alcuna via di scampo, da un minuscolo recinto sulla collina.

La storia di M49, evaso e poi rinchiuso nuovamente

M49 è arrivato al Casteller per la prima volta nel 2019, colpevole di aver predato degli animali da allevamento, ma la sua prima reclusione non è durata a lungo. Il 15 luglio, infatti, è fuggito dal recinto guadagnandosi il soprannome Papillonlo stesso nomignolo di Steve McQueen che, ironia della sorte, è il detenuto fuggiasco citato proprio da Vasco Rossi nella famosa hit "Vita Spericolata".

Venne poi recuperato e rinchiuso nuovamente al Casteller, da cui scappò una seconda volta prima di venire definitivamente catturato a settembre 2020 sul Lagorai, in località Socede, nei pressi di Castel Tesino.

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Il recinto del Casteller ©Archivio Lav

Il 14 settembre del 2020, quando M49 condivideva ancora gli spazi con M57 e DJ3, le numerose perplessità sulle condizioni di vita degli orsi rinchiusi al Casteller sono state confermate anche da Massimiliano Conti, comandante del Cites, e Piero Genovesi, responsabile del coordinamento fauna selvatica di Ispra, i quali hanno svolto un sopralluogo all'interno della struttura e compilato un report a riguardo. «Tutti e tre gli animali versavano in condizioni di stress psicofisico molto severo – si legge nel documento – Dovuto in primis dalla forzata e stretta convivenza dei tre esemplari e dalle ridotte dimensioni degli spazi a disposizione».

Nello stesso periodo nasceva il movimento #Stopcasteller che, nei mesi seguenti, avrebbe iniziato a organizzare manifestazioni e denunciare la scelta della captivazione dei plantigradi con l'obiettivo di spingere la Provincia Autonoma di Trento a modificare la propria gestione faunistica.

Nel 2021 poi, Dj3 ed M57 sono stati trasferiti rispettivamente in Germania e in Ungheria e M49 è rimasto l'unico orso del recinto. Ma le preoccupazioni per la sua salute mentale e fisica rimangono ancora oggi. Preoccupazioni che non riguardano però solo il prossimo 20 di maggio, bensì ogni giorno di questa vita a metà a cui è stato obbligato, su una collina tra l'autostrada, i rumori della città e l'aeroporto.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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