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23 Novembre 2022
10:22

Con un pitone reale in piazza Duomo a Milano per un video: denunciato il rapper Pippowild

Il rapper Pippowild della Sdraio Gang è stato denunciato per aver portato nella Galleria Vittorio Emanuele II e in piazza del Duomo a Milano un pitone reale, in un contesto di caos che procura all'animale anche molto stress.

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Il rapper Pippowild della Sdraio Gang è stato denunciato dalla polizia locale di Milano, dopo aver portato in centro città un pitone reale per girare il suo video.

Nel pomeriggio di domenica scorsa il cantante aveva deciso di girare le immagini di backstage per i suoi social nella Galleria Vittorio Emanuele II e in piazza del Duomo, in un contesto di caos che chiaramente è una condizione che procura all'animale anche molto stress.

Nel vederlo, però, qualcuno ha chiamato la Polizia locale che una volta arrivata sul posto, insieme al personale veterinario di Ats, ha lasciato prima che il medico accertasse le condizioni cliniche del rettile e poi ha denunciato il rapper per detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura (art. 727 Codice Penale), oltre che per non aver provveduto alla cura e alla garanzia del benessere del rettile (art. 7 del reg. Tutela Benessere Animali).

Pippowild non è la prima volta che viene sanzionato per l'utilizzo di animali. A fine ottobre aveva sparso in piazza Duomo 40 chili di mangime per piccioni per realizzare una performance. Anche in questo caso era arrivata la Polizia e aveva sanzionato il cantante per aver contravvenuto al divieto di somministrazione di mangime nel perimetro urbano.

Il pitone reale è un serpente costrittore della famiglia dei Pitonidi ed è la specie di pitone più piccola del continente africano. Una caratteristica questa che, insieme al fatto di non essere velenoso e di avere una scarsissima tendenza a mordere l’uomo,  lo rende uno dei più diffusi al mondo come "serpente domestico". Termine incompatibile con la natura di questi animali a cui non abbiamo risparmiato vite lontane dal loro benessere pure dentro appartamenti, chiusi in teche in cui mai potranno vivere serenamente come nel loro habitat naturale.

Il pitone reale (Python regius) è conosciuto anche come “pitone palla” perché quando si spaventa o viene disturbato assume una posizione caratteristica: acciambellato con la testa al centro delle sue spire.

Come tutti gli animali esotici non dovrebbe mai essere tenuto a casa, vista l'impossibilità di ricostruire in modo perfetto il suo habitat naturale in un ambiente tanto ristretto. Ma il ragionamento andrebbe fatto a monte, ovvero al momento dell'acquisto che dovrebbe essere semplicemente vietato.

Come se non bastasse, inoltre, capita molto spesso che i serpenti siano abbandonati o che riescano a fuggire dai loro terrari, mettendo in pericolo l'incolumità dei rettili e molto probabile il rischio che, formando popolazioni riproduttive in natura, possano diventare una potenziale specie invasiva, tra le principali minacce per la biodiversità e gli ecosistemi locali.

La nuova normativa sugli animali esotici prevede una stringatissima "lista positiva" delle specie che possono essere ancora catturate in natura per essere essere detenute nelle case. Si tratta di sei specie legate al mondo dell'acquariofilia. Tutti gli altri animali esotici non potranno più essere importati in Italia se catturati in natura.

Prossima importante tappa è quella di marzo 2023, quando dovrebbe essere pubblicata la cosiddetta "lista negativa" che comprenderà invece tutte le specie vietate, andando a integrare l’elenco già esistente degli animali che i privati non possono più detenere in casa dal 1996.

L'Italia è il quinto paese europeo, dopo Paesi Bassi, Cipro, Lussemburgo e Belgio, a rendere operative le restrizioni che riguardano questi animali, ma bisognerà attendere ancora per sapere quali specie potranno essere riprodotte in cattività e, soprattutto, quali no.

*Kodami non pubblica le immagini del video per rispetto nei confronti dell'animale che è stato usato e sfruttato per ragioni chiaramente commerciali e per "acchiappare" clic sui social. 

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Simona Sirianni
Giornalista
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