Almeno 370 cani e gatti sono stati trovati morti dagli attivisti cinesi su un camion diretto a Yulin, città nel sud della Cina nota per il mercato alimentare di carne di cane e per il relativo festival dedicato.
Il camion è stato intercettato nella città di Xian Tao, nella provincia di Hubei,tappa intermedia del viaggio di 1.200 km fino a Yulin. È qui che i volontari delle associazioni locali sono accorsi, affiancati dagli attivisti della Capital Animal Welfare Association di Pechino. Una volta iniziato il blitz hanno portato in salvo gli animali evidentemente traumatizzati. Purtroppo però oltre ai corpi senza vita di cani e gatti, sono stati trovato anche animali con ferite aperte, ossa rotte, malattie respiratorie e grave disidratazione.
Gli attivisti hanno somministrato le cure d'emergenza possibili mentre si trovavano ancora in strada, oppure trasportando temporaneamente i cani in una scuola vicina e i gatti in una struttura di accoglienza. Secondo le stime degli attivisti, la maggior parte dei 718 cani sono stati probabilmente strappati alle loro famiglie, mentre i 690 gatti sono stati probabilmente prelevati dalla strada. Un bilancio è impressionante.
L'attivista della Capital Animal Welfare Association, Hao Da-yue, presente sul posto ha dichiarato: «Ho salvato molti cani e gatti dal commercio di carne, ma mai prima d'ora mi sono trovata davanti a una scena così scioccante. Si trattava di un vero camion della morte, pieno zeppo di animali disperati, spaventati e traumatizzati, ingabbiati con i loro compagni morti o morenti. L'odore di morte, diarrea e vomito era opprimente e il suono degli animali che piagnucolavano e chiedevano attenzione era semplicemente straziante. Ho visto diversi cani e gatti morire sul ciglio della strada, nonostante i disperati tentativi di aiutarli, non si poteva fare altro che tenerli in braccio mentre morivano. Gli attivisti lavoravano con le lacrime agli occhi, molti erano chiaramente scioccati da ciò a cui stavano assistendo. Il mondo deve vedere come questi poveri cani e gatti soffrono per il commercio di carne in Cina. Questa spaventosa crudeltà fa vergognare la Cina e la maggior parte del popolo cinese che non vuole avere nulla a che fare con questo spregevole commercio».
La Human Society International, ha fatto sapere di stare fornendo fondi di emergenza per aiutare alcuni dei rifugi che si occupano di questi animali. Oltre all'accoglienza, anche la legge si è mossa, e i due autisti dei camion che trasportavano gli animali sono stati arrestati dalla polizia e denunciati ai funzionari cittadini. Nei guai è finito anche il commerciante che potrebbe essere accusato di aver trasportato animali malati oltre i confini provinciali senza i documenti di quarantena richiesti dalla legge.
Magre consolazioni rispetto alla crudeltà di un fenomeno molto più grande contro cui si sono espresse istituzioni e personalità di tutto il mondo. Anche l'Italia si è schierata contro questo commercio attraverso gli appelli dei volti noti, come l'attrice Sandra Milo che ha chiesto lo stop al consumo di cani e gatti.
È bene ricordare però che la maggior parte della popolazione cinese non mangia cani e gatti. Vengono consumati solo raramente da una piccola percentuale di persone. Tuttavia, la Human Society stima che ben quattro milioni di gatti all'anno potrebbero essere uccisi per il commercio di carne.