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28 Settembre 2023
13:46

Commander morde un altro agente: il cane di Biden non avrà bisogno di una vita più tranquilla?

Commander, il Pastore Tedesco del presidente Biden, ha morso ancora una volta un uomo dei servizi segreti. Sarebbe l'undicesima volta che succede. A questo punto, bisognerebbe provare a comprendere meglio le difficoltà che si trova a vivere nel contesto della Casa Bianca.

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Vivere alla Casa Bianca deve essere davvero molto stressante: mai un po' di privacy, persone che entrano ed escono: insomma, mai un po' di tranquillità e pace. Cose, queste ultime, che invece servirebbero tanto a Commander, il Pastore Tedesco del presidente Biden che, non si sa quale sia il motivo, ha morso ancora una volta un uomo dei servizi segreti. Una ferita superficiale che non ha provocato conseguenze per l'agente, ma che ne ha provocate al “dog in chief”, essendo l'undicesima volta che morde qualcuno nella residenza ufficiale del presidente Usa.

«La First Family sta lavorando con degli educatori per aiutare Commander a gestire gli aspetti della Casa Bianca più problematici», ha spiegato la direttrice delle comunicazioni, ribadendo che le reazioni del cane devono essere motivate solo con il forte stress provato dall’animale in quel contesto così poco prevedibile.

Stress nei confronti del quale i Biden dovrebbero forse dare più attenzione, ascoltando maggiormente le esigenze del povero Commander e togliendolo da un luogo che evidentemente non contribuisce al suo benessere. Peraltro, la coppia lo ha già fatto con Major, anche lui un Pastore Tedesco, mandato a vivere con gli amici nel Delaware per lo stesso motivo, dopo aver accettato i consigli di comportamentalisti e veterinari che avevano detto loro di far vivere il cane in un ambiente più tranquillo e con persone conosciute.

I comportamenti definiti aggressivi di Commander avevano già creato non pochi problemi al presidente Biden: più agenti della sicurezza, infatti, hanno denunciato le reazioni “inaspettate” (chissà poi se la saranno stata davvero) del cane, limitandosi ad accusarlo di averli morsi. Del resto, non tocca a loro occuparsi del benessere del cane e delle difficoltà che può incontrare nel contesto in cui vive. Tocca però ai suoi pet mate, pur se impegnati con i doveri presidenziali. Anche per evitare che si diffondano giudizi prevenuti che poco aiutano a capire questi eventi nel profondo.

In ogni caso, anche se riguardando il cane del Presidente americano l'eco ha una risonanza accentuata rispetto a se succedesse in una famiglia normale, diciamo che però non si tratta di un avvenimento così eccezionale: succede che i cani possano avere comportamenti ritenuti aggressivi, pur senza che questo significhi che siano cani problematici come subito vengono definiti da chi non conosce o ha poca voglia di comprendere le vere motivazioni per cui l’animale può reagire in un modo anziché in un altro.

Pur non conoscendo a fondo Commander, visto che di lui i media raccontano soltanto quando qualche agente denuncia un suo morso, come già anticipato dall'ufficio comunicazione presidenziale, forse la motivazione del vivere in un luogo piuttosto caotico e imprevedibile è la più ovvia, visto che spesso in determinate situazioni il processo di adattamento ha bisogno di tempo e di maggiore comprensione.

Inoltre, essere continuamente circondati da persone, soprattutto se sconosciute, può essere qualcosa di poco piacevole e molto stressante per un cane. Soprattutto se pensiamo alle motivazioni che caratterizzano il Pastore Tedesco – esplorativa, perlustrativa, comunicativa, affiliativa, territoriale, competitiva e predatoria tra le preminenti – che di certo non lo rendono adatto per continui cambi di programma o per un eccessivo via vai di persone nuove nella sua casa. Una persona che sbuca all’improvviso, per esempio, può provocare nel cane, che vede invaso il suo spazio, una reazione con un “attacco”.

Tutto questo per dire che basterebbe ascoltare e rispettare di più i bisogni e le necessità vere di Commander. I comportamenti canini, infatti, sono molto più spesso l’espressione di uno stato emotivo non adeguatamente compreso che "problemi" del cane tout court. Solitamente, anzi, le problematiche sono all’esterno e sono proprio quelle che devono essere risolte per tutelare il benessere dell’animale: per questo un istruttore cinofilo può senz’altro essere un ottimo aiuto per interpretare le diverse reazioni. Cosa che i Biden sanno certamente e che staranno senz’altro facendo.

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Simona Sirianni
Giornalista
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