La lunghina è uno strumento di conduzione del cane e non è altro che un guinzaglio molto lungo con o senza maniglia. Ne esistono di 5, 10 o anche più metri e possono essere fatte di diversi materiali.
Quando pensiamo alla conduzione del nostro cane durante le passeggiate siamo in genere portati a credere che il massimo dell’educazione per il nostro amico sia saper fare una buona condotta, ovvero rimanerci sempre al fianco, non tirare e, soprattutto, non farlo quando incontra dei suoi simili o eventuali altri stimoli (auto, motorini, biciclette, gente che corre, gatti…).
In realtà la condotta rappresenta soltanto una delle tecniche di conduzione ed è quella mutuata dalla cosiddetta "utilità e difesa". In questa disciplina è di estrema importanza che il cane stia sempre accanto al suo partner umano (sempre sul lato sinistro in modo tale da lasciare libera la mano destra per maneggiare qualunque oggetto). L'attenzione del cane deve inoltre essere sempre sulla persona, perché il suo compito è quello della difesa da eventuali minacce.
Vi sono invece altre discipline che non solo si basano su presupposti diversi, ma prevedono anche l’utilizzo di attrezzature diverse e, soprattutto, un diverso modo di coinvolgere il cane e di considerare le sue iniziative. Una di queste si chiama man trailing e consiste nella ricerca di una persona a partire da una sua traccia olfattiva. Per chiarire meglio, il man trailing non è altro che quello che siamo abituati a vedere in tanti film dove al cane viene fatto annusare un sacchetto con all’interno ad esempio un indumento di una persona scomparsa per poi lanciarsi assieme al suo inseguimento.
Vi starete forse domandando il perché di questa introduzione in un articolo che parla di lunghina e di gestione delle passeggiate. In realtà i motivi sono due. Anzitutto perché la lunghina, associata ad una pettorina, sono gli strumenti utilizzati proprio nel man trailing. Inoltre il principio cardine su cui si basa questa disciplina è molto diverso da quello della condotta. Se infatti in quest’ultima è sempre l’essere umano a prendere le iniziative, mentre al cane spetta il ruolo di obbedire, nella prima invece le parti si invertono ed è il cane che, attraverso il suo incredibile olfatto, condurrà il suo partner lì dove da solo questi non potrebbe mai arrivare.
Ah… se ve lo state per caso domandando, sì, nel man trailing è concesso anche tirare perché alle volte, quando la traccia è molto chiara, il cane la segue con entusiasmo e non vede l’ora di raggiungere il suo target. Quindi per praticare questa attività bisogna anche essere degli sportivi.
Alcune domande su cosa è o dovrebbe essere la passeggiata col nostro amico
Tornando ora sull’argomento passeggiata con il nostro amico ci sono alcune domande che potremmo porci e, tra le prime, sicuramente le seguenti: a chi dovrebbe essere dedicato il momento della passeggiata? È un momento che vogliamo dedicare a noi stessi e in cui il cane ci deve semplicemente seguire? Oppure è un momento che vogliamo dedicare a lui per fargli fare ciò che gli piace e lo interessa? E c’è poi un’altra importante questione, che riguarda il dove decideremo di portarlo a passeggiare. Certo, oggi le leggi consentono di portare i cani quasi dappertutto: bar, ristoranti, centri commerciali e in tutti i luoghi cittadini. Ma siamo proprio sicuri che questi sarebbero i posti dove loro sceglierebbero di andare se potessero decidere? Siamo in altre parole sicuri che preferirebbero andare in dei luoghi dove devono continuamente contenersi, stare sempre al nostro fianco, stare fermi, stare calmi piuttosto che poter correre, annusare, girarci liberamente attorno e magari a volte allontanarsi anche un po’?
Beh… provate a portarli a fare un giro in campagna, al mare oppure in un bosco e la risposta ve la daranno direttamente loro. E d'altronde non possiamo non considerare che nella stragrande maggioranza dei casi è ai nostri amici che viene richiesto di aspettarci buoni e tranquilli a casa mentre noi siamo impegnati al lavoro o in altre mille faccende. Sarebbe dunque un diritto, nei momenti dedicati a loro, poter godere appieno e al meglio di quelle uscite che a volte rappresentano uno dei pochi momenti di svago in una routine altrimenti monotona.
E non date retta a chi vi dice che il cane non dovrebbe mai prendere delle iniziative altrimenti penserà di essere il "capobranco". Se così fosse tutte le attività di ricerca non sarebbero neanche immaginabili. Una relazione equilibrata è quella che si basa sulla fiducia. E quando c'è fiducia reciproca non c'è nulla di più bello che scambiarsi i ruoli e imparare anche a farsi condurre dall'altro.
Come utilizzare la lunghina
Ad ogni modo non dobbiamo pensare che basti mettere al cane un guinzaglio più lungo e lasciarsi portare in giro, né che questo strumento non richieda (tanto per il cane che per l’umano) delle abilità per essere usato al meglio. Ed anzi un percorso con un educatore può essere utilissimo per imparare alcune piccole skills che possono enormemente semplificare la vita. Proviamo dunque a spiegarne qualcuna.
La prima cosa molto utile da sapere è che abbinata alla lunghina è sempre preferibile l’uso di una pettorina anziché di un qualunque collare. Essendo infatti l’aggancio di questa posto sulla schiena sarà molto più difficile che la corda finisca tra le zampe anteriori nei momenti in cui non è in tensione. L’uso di questo strumento, dunque, ha in questo caso anche un valore pratico.
Un’altra cosa da sapere è che per gestire al meglio una lunghina è consigliabile avere entrambe le mani libere, in modo tale da poter recuperare più velocemente la corda quando il nostro amico sarà più vicino. Se infatti la lasciamo srotolata in terra non solo sarà facile che gli finisca tra le zampe avvolgendolo come un salame, ma sarà altresì possibile che, partendo al galoppo, ci dia uno strattone rischiando di lasciarci stesi in terra o, se di taglia molto grande, con una spalla lussata.
Altra cosa molto importante è essere non solo rapidi, ma anche molto ordinati quando la recuperiamo. Questo perché dovremo sempre essere in grado di dare velocemente spazio al nostro amico quando ce n’è bisogno e, se non siamo attenti, è molto facile che si creino dei grossi grovigli e dei nodi che poi è complicato districare. È inoltre assolutamente da evitare di arrotolarcela sul polso. In questo modo infatti saremo noi a ridurci come un salame e non riusciremo poi ad utilizzarla oltre una certa lunghezza.
Un ultimo consiglio utile è poi quello di non tenere le braccia distese lungo il corpo, ma piegate circa all’altezza del petto. In tal modo riusciremo a fare maggior resistenza e lavorare più attraverso il bilanciamento del nostro corpo che non solo coi muscoli, evitando così di stancarci troppo. Non dobbiamo infatti mai dimenticare che il nostro amico, anche se di dimensioni contenute, è pur sempre un quadrupede o, se vogliamo, un 4X4.
Fatte queste premesse possiamo provare ad analizzare perché l’uso di una lunghina può essere utile e come può garantire a noi e al nostro cane un’uscita più piacevole e più divertente.
L’uso del naso e l’esplorazione dell’ambiente
La prima cosa che dobbiamo tenere in considerazione è la grandissima importanza che ha per i cani il poter usare il naso per perlustrare l’ambiente. In questo modo possono raccogliere informazioni importantissime e, a tutti gli effetti, farsi un’idea chiara circa il posto in cui si trovano. In moltissimi casi un cane che tira al guinzaglio vuole semplicemente raggiungere un odore che si trova poco distante. Ecco che poter avere uno strumento che gli consente di arrivare al suo obbiettivo senza doverci trascinare anche noi può da una parte ridurre drasticamente il numero di volte che ci tirerà, dall’altra aumentare la sua soddisfazione nel poter fare qualcosa che per lui è fonte di grande appagamento. Già solo questo può contribuire molto a favorire uno stato di maggiore calma e riduzione della frustrazione.
La comunicazione
Un altro aspetto molto importante riguarda la comunicazione. Spesso infatti deleghiamo all’uso del guinzaglio moltissime informazioni che vogliamo dare al nostro amico, come ad esempio le indicazioni sulle direzioni da prendere, quando deve fermarsi o ripartire, quando vogliamo che ci stia accanto… Tuttavia abituarlo al fatto che le indicazioni arrivano solo attraverso questo strumento non favorirà certo il darci attenzione o il dare attenzione alle informazioni che potremmo dargli attraverso altri canali, come il linguaggio del corpo o la voce.
Usare invece una lunghina può consentire di esercitarsi al meglio per stabilire una comunicazione più chiara, per fare in modo che non sia uno strumento a costringerlo a fare ciò che vogliamo, ma che ci dia attenzione e che questo sia frutto di una sua scelta e di una sua decisione. La passeggiata in tal modo sarà per lui molto più appagante perché si sentirà parte di una squadra che si muove in sintonia e collaborazione.
Lasciando poi la lunghina in terra potremo anche cominciare a fare le prime prove in libertà, con la sicurezza che, in caso di bisogno o di pericolo, non dovremo saltargli a dosso per fermarlo (col rischio anche di spaventarlo), ma semplicemente potremo fermare la lunghina col piede o con la mano anche ad una certa distanza.
L’incontro con altri cani
Vi è infine un ultimo aspetto che può risultare estremamente utile. Infatti una delle cose più problematiche al guinzaglio è l’incontro con altri cani. Questo può essere dovuto sia al fatto che un guinzaglio corto può andare facilmente in tensione e dunque causare nervosismo, ma anche perché il movimento e la gestione delle distanze hanno un ruolo centrale nella comunicazione tra cani. Sentendosi dunque limitati nella possibilità di avvicinarsi o allontanarsi liberamente l’uno dall’altro potrebbero trovarsi a disagio o andare in conflitto. La lunghina in questo caso consente di abbassare la tensione e favorire un incontro più calmo e pacato. Unica attenzione, quella di non aggrovigliarsi, assecondando i movimenti dei cani e coordinandosi tra umani.
Per tutte queste ragioni la lunghina è uno strumento fondamentale da tenere nel corredo del nostro cane. Ma, come avrete capito, ci sono molte cose da sapere e il consiglio di una figura esperta può essere molto utile.