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6 Marzo 2024
11:22

Come togliere un oggetto dalla bocca di un cane

Togliere gli oggetti dalla bocca del cane è un'operazione delicata, che bisogna eseguire coscientemente e solo in caso di necessità, in modo da evitare di creare conflitti.

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Membro del comitato scientifico di Kodami
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Può accadere di dover togliere dalla bocca del cane qualcosa che si rifiuta di lasciare, ad esempio quando afferra un oggetto delicato o pericoloso oppure un cibo potenzialmente tossico. In questi momenti non è sempre facile reagire nella maniera adeguata, anche perché il rischio è quello di farsi prendere dalla frenesia, dall'agitazione e dall'ansia.

Tra i motivi per cui un cane si rifiuta di lasciare qualcosa c'è il valore che dà alla risorsa che ha in bocca, ma anche le sue motivazioni prevalenti. Se stiamo parlando di un cane particolarmente possessivo o competitivo, infatti, la gestione può essere più complessa, come anche nel caso in cui tra l'umano e il cane in questione non si viva una relazione basata sulla fiducia.

In generale, per evitare di fare danni, complicare il rapporto con il nostro cane e mettere a rischio la sicurezza di entrambi, si può tentare uno scambio con un altro oggetto, abituando in anticipo il cane a questa eventualità. Talvolta, però, è davvero necessario un intervento per evitare che la situazione diventi pericolosa per la sua salute. Si tratta di casi piuttosto rari, in cui a permetterci l'intervento sarà proprio la fiducia che il cane ripone nei nostri confronti.

Perché il cane prende qualcosa in bocca e non lo lascia

I motivi che portano un cane a prendere in bocca un oggetto e non lasciarlo possono essere moltissimi. La risposta a questa domanda non è affatto semplice, perché dipende dalla tipologia di oggetto di cui si parla, dalla personalità del soggetto, ma anche dal contesto in cui propone il comportamento e dalle modalità con cui si pone nei confronti dell'interlocutore.

Il cane può infatti prendere in bocca una ciabatta al nostro rientro in casa per gestire le emozioni del momento, mosso in questo caso dalla gioia che si unisce alla motivazione sillegica (il piacere, desiderio e bisogno di trasportare gli oggetti) tipica dei retriever. In questo caso è probabile che l'oggetto venga depositato quando le emozioni rallentano.

Tutt'altra eventualità è quella del cane che prende in bocca un gioco che cercavamo di afferrare noi e lo porta nella sua cuccia tenendolo in bocca e guardandoci. In questo caso potrebbe essere spinto da interessi completamente diversi, come il desiderio di mantenere il possesso sull'oggetto in questione (motivazione possessiva) e quindi potrebbe rifiutarsi di lasciare la presa e, anzi, più proviamo a confiscargli il suo "tesoro", più potrebbe serrare la mascella.

Una situazione simile accade quando il cane ci porta il bastone o la pallina che ha recuperato per terra ma, quando arriva di fronte a noi ci guarda senza accennare a lasciarla. In questo caso è probabile che stia provando ad innescare una dinamica competitiva (motivazione competitiva).

Inoltre è piuttosto diffusa la possibilità che il cane prenda in bocca cibo o altre sostanze appetibili che trova per strada e, in questo caso, si tratta di un comportamento piuttosto normale, sebbene nasconda anche potenziali rischi. A metterlo in atto possono essere cani di tutte le razze e mix di razza, ma ve ne sono alcune (come i Labrador, i Golden Retriever e i Beagle), che lo manifestano con maggiore frequenza e possono arrivare a cercare cibo in maniera ossessiva. Questo aspetto è stato studiato dai ricercatori della University of Cambridge, i quali hanno rilevato nei Labrador una mutazione genetica che porta alcuni soggetti ad avere una ridotta sensazione di sazietà.

Potrebbe trattarsi però anche di comportamenti indotti da qualche patologia come il diabete o l'ipotiroidismo. Vi è infine anche la possibilità che soffra di una patologia comportamentale detta pica, ovvero una sindrome che consiste nel desiderio di ingerire oggetti non alimentari come sassi, stoffa, feci o carta. La diagnosi è in questo fondamentale per curare il cane nel modo corretto.

I possibili rischi e quando intervenire

Il fatto che il cane prenda in bocca il cibo che trova per strada può rappresentare un rischio per la sua salute, perché potrebbe portare ad un'intossicazione o a un avvelenamento, ma anche ad una reazione allergica, nel caso in cui il cane sia sensibile a determinati alimenti.

In questo caso, soprattutto se l'abitudine di mangiare da terra è frequente e rende complicate le giornate e le passeggiate, è consigliabile intervenire insieme a un educatore cinofilo (se il cane è cucciolo) o un istruttore cinofilo (se è adulto). Insieme si può indagare sull'origine del comportamento e trovare la soluzione più adeguata.

Se invece il cane è mosso da una motivazione sillegica, questo comportamento gli offre agio ed è quindi bene che possa esprimerlo. Se sceglie di prendere in bocca oggetti di valore è certamente meglio modificare qualche abitudine ed offrirgli l'opportunità di scambiarli con altri che siano adeguati. Per il primo periodo sarà inoltre necessario impedirgli di accedere a ciò che invece non vogliamo entri nelle sue "fauci". Ricordiamo che se, ad esempio, gli proponiamo di prendere in bocca le ciabatte vecchie, è possibile che non riesca a distinguerle da quelle nuove e questo potrebbe creare confusione.
Proviamo quindi a cambiare completamente oggetto, sostituendolo, ad esempio, con una pallina, uno strofinaccio o un gioco di sua proprietà.

Infine risulta molto importante intervenire nel caso in cui il cane abbia la forte abitudine di prendere in bocca oggetti di ogni tipo proprio con l'intento di dimostrare che non li vuole lasciare e che sono di sua proprietà. In questo caso il comportamento potrebbe essere legato ad una deriva delle motivazioni possessiva e competitiva e, se così fosse, è consigliabile parlarne con un istruttore cinofilo con approccio cognitivo, capace di mostrare alla famiglia quali altri comportamenti può mettere in atto per sentirsi appagato, senza mettere in difficoltà la relazione con gli umani.

Come far aprire la bocca al cane

Far aprire la bocca al cane è un'operazione estremamente delicata, di cui non bisogna assolutamente abusare, perché il rischio è quello di creare una dinamica conflittuale tra cane e pet mate. Il conflitto, amplificato dalla possibile dinamica competitiva e possessiva, potrebbe rendere l'operazione sempre più complessa e da questa scelta potrebbero nascere contrasti anche potenzialmente pericolosi per l'umano, che potrebbe venire addirittura morso (nel peggiore dei casi). Per questo motivo, è sempre bene, prima di agire, chiedersi se sia davvero necessario intervenire "in emergenza", togliendo l'oggetto dalla bocca o se non sia meglio, invece, prendersi un istante di calma e operare in maniera più ragionata.

Ciò che gli educatori cinofili spesso consigliano è di abituare il cane fin da cucciolo a scambiare ciò che tiene in bocca con un altro oggetto, che sia (almeno all'inizio) potenzialmente più appetitoso o interessante. La modalità per raggiungere questo obiettivo è piuttosto semplice.

  1. Quando il cane afferra qualcosa, il pet mate offre le sue attenzioni a un altro gioco, anche facendolo muovere tra le mani. L'operazione avviene senza guardare il cane, senza parlargli e senza riferirsi direttamente a lui.
  2. Una volta ottenuta l'attenzione del cane, può essere che sia lui stesso a lasciare a terra ciò che sta tenendo.
  3. Se così non fosse, si può provare a trovare qualcosa che gli risulti più interessante e ripetere l'operazione.
  4. Appena lascia ciò che tiene in bocca, gli si offre ciò che si sta tenendo in mano dicendogli "bravo" o facendogli una carezza, se le apprezza.

Questo semplice gioco racchiude alcuni importanti insegnamenti. Il primo è che seguendo le indicazioni dell'umano di riferimento, anche se leggermente scomode da accettare, può ottenere un risultato. Il secondo, invece, permette di fare intendere al cane che si può fidare del pet mate, il quale riconosce che l'oggetto che tiene in bocca è importante e, per questo, gli offre uno scambio come ricompensa.

Affinché lo scambio funzioni potrebbe servire del tempo, ma il risultato sarà molto importante per il futuro della convivenza, soprattutto per le famiglie che convivono con cani potenzialmente possessivi, come i Rottweiler, i Dogo Argentini, i Jack Russel e i meticci che nascono come mix di queste razze.

Se il cane ringhia

Il ringhio del cane va considerato come un segnale d'avviso. Viene spesso inteso unicamente con un'accezione negativa eppure nasconde anche un'informazione importante. Il cane che ringhia, infatti, ha le doti comunicative sufficienti per farci intendere che ciò che stiamo facendo non gli piace. Proviamo quindi a cambiare approccio, prendiamo le distanze, dimostriamogli che abbiamo inteso le sue richieste e proviamo invece a proporgli lo scambio senza avvicinarci troppo. In questi momenti proviamo ad evitare la frontalità con lui, in modo da non innescare dinamiche ancora più competitive. Mettiamoci invece di lato, senza posare l'attenzione su ciò che il cane ha in bocca, ma piuttosto su ciò che abbiamo noi.

Ovviamente anche questa spiegazione va analizzata solo come un esempio, perché ciò che risulta efficace per alcuni cani può essere invece completamente inutile per altri. Di fronte al dubbio, in particolare quando si parla di dinamiche conflittuali e potenzialmente pericolose, la scelta giusta è sempre quella di farsi aiutare da un istruttore cinofilo.

Se il cane morde

Il morso è un evento che va analizzato nel dettaglio per verificare quale siano i fattori alla base di questo comportamento, soprattutto se avviene all'interno della famiglia. Pensare di risolvere queste eventualità senza l'aiuto di un esperto è una scelta pericolosa, che potrebbe portare a un ulteriore peggioramento della situazione.

Il fatto che un cane morda quando si prova a togliere qualcosa che tiene in bocca dovrebbe invece farci ragionare sulla necessità di svolgere un percorso che sia basato sulla formazione di una relazione di fiducia reciproca, in modo da ridurre i rischi di conflitti. È però un argomento talmente profondo, da richiedere un'analisi che sia sempre soggettiva e legata al singolo evento.

La prevenzione e l'educazione

La prevenzione si pone alla base della possibile soluzione di questa dinamica. Un cane che si fida del suo umano, sa che gli prende qualcosa dalla bocca solo se ve ne è davvero la necessità. Uno degli strumenti preventivi è quindi proprio il gioco dello scambio, ma torna certamente utile anche la conoscenza profonda del soggetto con cui si sta interagendo. Scoprire quali sono i suoi bisogni espressivi, i suoi desideri, i suoi talenti e le sue necessità, fa in modo di potergli offrire un mondo in cui ha l'opportunità di mettersi in gioco adeguatamente e senza eccessi.

Soprattutto le famiglie che vivono insieme a cani che nella propria personalità nascondono una forte motivazione possessiva, magari sommata a quella competitiva, possono iniziare il percorso educativo con un educatore cinofilo ancor prima che si manifestino le difficoltà, in modo da dare una direzione corretta all'espressione dei suoi bisogni.

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Claudia Negrisolo
Educatrice cinofila
Il mio habitat è la montagna. Sono nata in Alto Adige e già da bambina andavo nel bosco con il binocolo al collo per osservare silenziosamente i comportamenti degli animali selvatici. Ho vissuto tra le montagne della Svizzera, in Spagna e sulle Alpi Bavaresi, poi ho studiato etologia, sono diventata educatrice cinofila e ho trovato il mio posto in Trentino, sulle Dolomiti di Brenta. Ora scrivo di animali selvatici e domestici che vivono più o meno vicini agli esseri umani, con la speranza di sensibilizzare alla tutela di ogni vita che abita questo Pianeta.
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