La socializzazione è una fase cruciale della crescita di un individuo, durante la quale il cucciolo esplora e apprende nozioni riguardanti il mondo esterno, prima con i fratelli di cucciolata, poi con l’ambiente esterno e ancora con la famiglia di adozione. Più pertinente sarà la fase di socializzazione e maggiore sarà la possibilità che si sviluppi un adulto equilibrato, a suo agio in ogni situazione e ogni nuova conoscenza.
Un cane definito timido è generalmente un cane ritroso, insicuro che vive con ansia le situazioni che non conosce, la cui capacità di apprendimento cala quando si trova in contesti diversi da quello che gli è più familiare. Quindi per aiutarlo è utile accompagnarlo e guidarlo in maniera solida nella scoperta del mondo, ampliando in modo graduale il suo bagaglio esperienziale e la sua autostima, con l’ obiettivo di un maggior agio dato dalla conoscenza di se stesso e delle situazioni.
L’importanza della socializzazione per il cane
Un cane ben socializzato è un cane che ha avuto modo di sperimentare in maniera sana e educativa se stesso e il resto del mondo. Se le esperienze fatte sono positive, ciò segnerà una buona predisposizione del soggetto durante l’arco della vita, verso il mondo. Sarà un soggetto proattivo che saprà gestirsi in svariati tipi di situazioni e interazioni.
La socializzazione è dunque molto importante perché pone le basi per l’intera vita di un cane e ne forma l’attitudine. Socializzare significa conoscere, scoprire e trarre esperienza per avere una propria valutazione. Far fare al cane sin da cucciolo, in maniera responsabile, diversi tipi di conoscenze e esperienze senza tutelarlo eccessivamente (ma senza neanche buttarlo in ogni situazione senza criterio) è quindi importante per una crescita equilibrata.
Permettere al cane di fare esperienze, anche con i conspecifici, significa dargli la possibilità di conoscere i suoi gusti, le sue preferenze, ovvero ciò che gli piace e non gli piace fare.
Nel caso un cane abbia avuto un periodo di socializzazione carente, è possibile con approccio positivo e paziente colmare qualche lacuna anche se già adulto.
Come capire se il tuo cane è timido
Un cane timido è, ad esempio, un soggetto che può anche essere espansivo in famiglia, ma che nelle nuove situazioni si dimostra ritroso, ansioso e timoroso. Può mostrarsi preoccupato e emettere segnali di disagio come tirare indietro le orecchie o leccarsi le labbra. La sensazione di spaesamento può derivare tanto dal suo profilo caratteriale quanto, spesso, da una mancanza di conoscenza dovuta ad uno scarso bagaglio esperienziale.
Un cane timido è un soggetto che approccia alle esperienze manifestando chiaramente la sua non intenzione di interazione con segnali come quelli appena descritti, ovvero che attraverso l’osservazione della sua postura ci possono far comprendere che si trova in una situazione di disagio quando esposto a una socializzazione forzata.
La timidezza può essere espressa anche all’interno del nucleo familiare e non necessariamente nei confronti di tutti i soggetti. Riconoscere effettivamente se si tratti di tale ipotesi o magari di un cane che non ha piacere ad essere ad esempio manipolato se non da un solo umano di riferimento è un altro elemento importante da distinguere.
Ciò che ci si deve chiedere, infatti, quando si cerca una risposta alla domanda “il mio cane è timido?” è prima interrogarsi sulla conoscenza approfondita del proprio compagno: molto infatti dipende anche dalla sua provenienza. Un cane che ad esempio ha vissuto in libertà o se cucciolo che abbia avuto genitori che non hanno avuto esperienze di socializzazione con gli umani potrebbe semplicemente non voler interagire. In tal caso non si tratta di generica “timidezza” ma di una componente che fa parte del suo DNA a cui bisogna dare valore, ovvero considerare che quell’individuo non ha tra le sue preferenze quelle di essere esposto a un rapporto di stretta prossimità con umani o conspecifici (dipende da soggetto a soggetto).
Come aiutare un cane timido a socializzare
Sicuramente il consiglio migliore che si può dare è di accettare l’individuo che si ha di fronte. E, anche, capire che se genericamente il cane è un animale sociale ciò non vuol dire che tutti apprezzino di essere considerati tali in quanto appartenenti a questa specie.
Cercando di semplificare il discorso, molti pensano che portare il proprio compagno in area cani sia sempre una buona idea “così sta insieme ai suoi simili”. Ebbene come noi abbiamo delle preferenze nel decidere con chi passare il nostro tempo, lo stesso vale per i cani. E ci sono individui che – come sottolineavamo – per diversi motivi possono essere definiti “timidi” e non avere voglia di interagire con altri.
In generale, dunque, sicuramente il consiglio migliore è quello di sostenere Fido quando lo si vede in difficoltà e non obbligarlo a esperienze che gli provocano da un leggero disagio fino a soggetti che arrivano a patire attacchi di ansia. Per riuscire a capire il vostro cane che profilo di timidezza ha, consigliamo di rivolgervi a un educatore (se cucciolo) o istruttore cinofilo che, con i giusti tempi, vi aiuterà a supportarlo per superare la preoccupazione, lasciando spazio alla curiosità e all’interazione.