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2 Giugno 2024
9:00

Come si siede un cane con displasia

Un cane che soffre di displasia dell'anca si siede sul fianco, cercando di non poggiare l'ischio, o tende a preferire una posizione stesa per non pesare sulle anche.

Membro del comitato scientifico di Kodami
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Il cane che soffre di displasia dell'anca si siede cercando di non poggiare l'ischio e non tenendo le zampe sollevate verso l'esterno, ovvero nella posizione naturale in cui la specie si mette con il posteriore per terra. Il nostro amico, infatti, tenderà invece a preferire una posizione stesa oppure a sedersi appoggiando il fianco, ponendosi lateralmente per non pesare sulle anche.

Un cane affetto da questa patologia assume infatti spesso delle posizioni particolari sia quando cammina che quando si siede o corre. Le posture anomale che si possono sono utili perché hanno una funzione antalgica e cioè alleviano, seppure in maniera temporanea, il dolore che i cani provano a livello delle articolazioni coxo-femorali mentre effettuano quel determinato movimento. Inoltre anche l'atteggiamento del cane sarà diverso, perché si mostrerà più riluttante al movimento e al gioco, avrà difficoltà spesso nell'alzarsi e la sua andatura sarà più rigida.

Come si siede un cane con displasia di anca

Il cane affetto da displasia dell'anca prova dolore a livello delle articolazioni coxo-femorali, dunque sarà più riluttante a sedersi con l'ischio poggiato per terra e gli arti abdotti a sé. Preferirà assumere una posizione stesa oppure seduta ma laterale, in modo da non gravare con il peso sulle anche.

Questo atteggiamento non è però patognomonico e si può trovare anche in altre affezioni osteoarticolari come quelle a carico delle ginocchia o della porzione caudale della colonna vertebrale. Può essere però di aiuto osservarlo insieme ad altri atteggiamenti e posture anomale che assume il cane per avere il sospetto che stia provando dolore e dunque approfondire il suo stato di salute.

Come cammina un cane con displasia dell'anca

Un cane che soffre di displasia dell'anca sarà più riluttante al movimento, vorrà tornare prima dalla passeggiata, si stancherà prima e spesso se la patologia è grave rifiuterà anche l'invito al gioco. Ad occhio se si osserva un cane affetto da displasia di anca camminare si nota che i suoi movimenti sono più rigidi: tenderà a spostare verso la testa il peso e dunque portare gli arti anteriori leggermente più divaricati, in modo da ampliare la base d'appoggio anteriore dove tenderà a far gravare il peso per alleviare il dolore sui posteriori.

Inoltre il cane affetto da patologia delle anche mostrerà difficoltà a salire le scale, ad alzarsi ma anche a sedersi perché in entrambi i movimenti andrà a sollecitare le articolazioni coxo-femorali interessate dalla malattia.

Infine un ultimo atteggiamento tipico del cane affetto da displasia dell'anca è l' "andatura a coniglio": in pratica il cane durante il galoppo tenderà a correre con entrambi gli arti posteriori uniti.

Cosa fare se si sospetta che il cane abbia la displasia dell'anca

La displasia dell'anca è una patologia ereditaria che di solito affligge le taglie medie e grandi. E' influenzata durante la crescita e lo sviluppo del cane da diversi fattori come il  tipo di attività fisica, l'ambiente, l'alimentazione e la velocità di crescita. Esistono, come per tutte le patologie, delle forme gravi che si manifestano già tra i 5 e gli 8 mesi di età ed altre forme meno gravi che invece danno i primi sintomi durante l'età adulta o anziana.

Se si notano sintomi o si ha il dubbio che il cane sia affetto da displasia dell'anca si deve prima effettuare una visita veterinaria in cui – attraverso l'osservazione dell'andatura e poi delle manipolazioni delle articolazioni – il clinico potrà indirizzarsi verso il sospetto della patologia e proporvi delle ulteriori indagini.

Nei cuccioli si può effettuare la diagnosi precoce che è consigliata sia nei cani in cui c'è la componente genetica (razze predisposte ad esempio come Pastore Tedesco, Labrador, Golden, San Bernardo) anche senza sintomi che in quelli che manifestano sintomi.  Si può effettuare già a 4 mesi di età mediante uno studio radiografico in sedazione, in modo da poter intervenire chirurgicamente se la situazione fosse già grave prima che il danno articolare sia conclamato.

Negli altri soggetti in cui si abbia comunque il sospetto, l'unico modo per effettuare diagnosi certa e valutare anche l'entità della patologia è sempre quella di effettuare uno studio radiografico in sedazione. Solo in questo modo sarà possibile osservare l'articolazione coxo-femorale, la copertura acetabolare, la testa del femore e sue eventuali modificazioni e gli altri segni di artrosi.

In seguito alla diagnosi con il grado di displasia dell'anca del soggetto ed in base alla sintomatologia il veterinario potrà poi valutare se affrontare la patologia dal punto di vista chirurgico o medico.

Le informazioni fornite su www.kodami.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra il paziente ed il proprio veterinario.
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Eva Fonti
Medico Veterinario
Ho conseguito la laurea specialistica in Medicina Veterinaria nel 2009 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II con una tesi sperimentale in chirurgia oftalmica, nel 2010 ho conseguito il perfezionamento in Radiologia Veterinaria. Nel 2013 ho inaugurato il mio ambulatorio in Minturno sul lungomare di Scauri.
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