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24 Giugno 2023
10:21

Come si nutrono i ragni?

Per quanto i ragni siano famosi per essere predatori, non tutti sanno che alcune specie possono riuscire a catturare persino un serpente o hanno scelto d'intraprendere una dieta a base vegetariana.

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Gli aracnidi sono un gruppo molto variegato di artropodi. Anche se non sono numerosi come gli insetti, sono presenti in tutti i continenti del pianeta e se ne conoscono circa 49.000 specie, per quanto gli zoologi ritengono che possono essere anche di più. Per la maggior parte predatori, sono noti per produrre le ragnatele e per utilizzare un veleno che paralizza le loro prede per cibarsene in tutta tranquillità. Sono diffuse anche delle specie che sfruttano gli agguati come la corsa o i salti per catturare le loro vittime. Dunque l'abbinamento che di solito poniamo fra ragni e ragnatele non sempre è vero, visto che esistono alcuni generi che prediligono utilizzare altre strategie per nutrirsi. Analizziamo quindi un po' più nel dettaglio come si nutrono i ragni.

Siamo anche inoltre abituati a pensare che i ragni si cibano esclusivamente in insetti, ma non è sempre vero. Esistono infatti alcune specie di aracnidi che sono capaci di cibarsi di animali molto più grandi di loro, come alcuni piccoli rettili, pulcini, pesci e talvolta anche altri ragni. Riescono a compiere questa impresa attaccando prevalentemente degli esemplari inermi o sfruttando le tossine che producono all'interno delle loro ghiandole velenifere, poste sulle zanne, che addormentano solitamente la preda o la uccidono all'istante.

Non dobbiamo però immaginare questi animali come degli organismi infidi, che attaccano a tradimento e che si riposano, fino al momento in cui qualcosa gli capiti a tiro. La ricerca ha infatti dimostrato che compiono un grande lavoro sia per scegliere il punto esatto in cui posizionare le loro ragnatele sia per abbattere animali più grossi di loro. Non tutte le vittime scelte dai ragni vengono d'altronde infine catturate. In una buona percentuale dei casi le prede più grosse riescano infatti a sfuggire al mortale morso del ragno o riescono a difendersi, scacciando o uccidendo il predatore. Quando quindi osserviamo un ragno in attesa di ghermire una potenziale preda, non dobbiamo essere disgustati dai loro sistemi di caccia, ma dobbiamo invece pensare che la posta in gioco per loro è molto alta e che si attengono a seguire le stesse leggi della natura, che obbligano per esempio il leone ad accucciarsi, nei pressi di una zebra, nel tentativo di abbatterla e nutrirsi.

La ricerca inoltre ha anche scoperto che alcune specie di ragni non sono carnivore. Questi ragni erbivori sono sì molto rari, ma permettono di comprendere come l'evoluzione può indurre una specifica specie ad abbandonare la dieta che ha contrassegnato gli ultimi 100 milioni di anni (e probabilmente anche oltre) dei tuoi antenati, per provare ad ottenere una "nuova" risorsa nn ancora molto apprezzata dai tuoi simili.

Cosa mangiano i ragni?

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Escludendo le specie che si alimentano esclusivamente di altri ragni o di particolari risorse, come i detriti vegetali, per comprendere appieno cosa mangiano in generale gli aracnidi dobbiamo dividere questi animali in due gruppi: quello che comprende le specie di piccole dimensioni e quelli che comprendono invece le specie di medie e grandi dimensioni.

Le specie di piccole dimensioni, come i salticidi e i ragni tessitori, sono quelli che si trovano prevalentemente nelle nostre case e si cibano soprattutto di insetti, ma anche di acari e di piccoli crostacei terrestri, come i porcellini di terra (Armadillidium vulgare). Essi impiegano principalmente il mezzo della ragnatela per catturare le loro prede, stando bene attenti a percepire le vibrazioni provenienti dai vari filamenti, che vengono considerati quasi un'estensione del senso del tatto di questi animali.

I ragni di piccole dimensioni infatti si appostano nascosti verso le estremità delle loro ragnatele e attendono che le varie prede rimangano invischiate fra i filamenti, per raggiungere il proprio obiettivo ed eventualmente uccidere l'animale con un morso o "mummificarlo" – producendo strati e strati di ulteriore seta – per avere delle scorte sempre disponibili.

Le specie di medie e grandi dimensioni invece, seppur possono utilizzare le ragnatele come stazioni di caccia, spesso possono nutrirsi sfruttando ulteriori strategie, che ricordano maggiormente i comportamenti predatori di animali molto più grandi. Per esempio, i ragni cacciatori come le tarantole possono attaccare oltre agli insetti anche piccoli vertebrati, che vanno come detto sopra dai pesci a piccole lucertole, dai topi a dei pulcini.

In questo caso a risultare fatali sono le maggiori dimensioni dei predatori, la maggiore quantità di veleno che possono produrre e anche alcune particolari trappole che i ragni possono produrre. Tra le trappole maggiormente riconoscibili ci sono le case dei ragni botola, che si mimetizzano con il paesaggio e che scattano qualora una preda passa vicino al loro ingresso, rivelando la bocca famelica del predatore. In Italia sono presenti diverse specie di questo particolare gruppo di ragni, tra cui Cteniza sauvagesi che vive esclusivamente in Corsica e in Sardegna.

Le botole costruite da questa specie sono l'esempio perfetto di utilizzo alternativo dei filamenti: esse sono infatti composte dalla seta prodotta dai ragni e dalla terra umida, che solidificandosi assume la consistenza dell'argilla.

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Un tipico esempio di ragno botola italiano che "compare" quando si bussa alla sua porta

In taluni casi, per le specie di grandi dimensioni, è stato accertato scientificamente che i ragni sono in grado di catturare e di cibarsi persino di alcuni serpenti, fenomeno che dimostra quanto prendere sottogamba questi animali sia particolarmente stupido, oltre che pericoloso, viste le loro capacità.

I ragni invece capaci di nutrirsi cacciando esclusivamente altre specie di aracnidi sono più rari in natura, ma sono comunque presenti in gran parte delle foreste del mondo. Tra questi abbiamo il ragno del genere Portia, che si cala tramite un sottile filamento sopra la testa di un altro ragno, anche più grande di lui, di modo da poter saltare e abbatterlo con facilità.

In uno dei documentari proposti dalla BBC, alcuni anni dei documentaristi riuscirono tra l'altro a riprendere con delle telecamere nascoste come un esemplare di questo genere, definito "Ragno Pirata", tendesse a disinteressarsi ad una preda più facile da uccidere, per rivolgere la propria attenzione verso un Argiope, un altro ragno che si trovava in quel momento al centro della sua tela. La ripresa permetteva di studiare come il ragno del genere Portia si portasse lentamente proprio sopra all'Argiope, ricordando un ghepardo in avvicinamento pronto a scattare per uccidere la propria preda.

Esistono ragni erbivori?

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Come detto, esiste una specie di ragno che ha deciso di abbandonare l'antica via della caccia per rivolgere i propri cheliceri verso le piante e assumere una dieta vegetariana. Il suo nome è Bagheera kiplingi e come è facilmente intuibile dal nome la sua specie è stata dedicata alla pantera del "Libro della Giungla" e al suo ideatore, lo scrittore britannico e premio Nobel della letteratura Rudyard Kipling. 

B. kiplingi è l'unica specie finora conosciuta di ragno che è esclusivamente erbivora ed è stata rinvenuta in Messico, seppur è possibile trovarla fino in Costa Rica.

Le ragioni che hanno spinto questa specie a non mangiare più carne sono sconosciute. Probabilmente gli antenati di questo aracnide  hanno avuto con il tempo sempre maggiori difficoltà nel trovare le risorse sufficienti per sopravvivere, all'interno di un mondo come quelle delle foreste del Centro America in cui c'è una grande competizione fra le specie. Non trovando perciò più prede che fossero energeticamente convenienti da catturare e vivendo con altre decine di specie di ragni più efficienti nel conquistare lo spazio, con le loro ragnatele, gli antenati vegetariani di questi aracnidi probabilmente furono avvantaggiati evolutivamente rispetto gli altri esemplari della stessa specie, che mangiavano solo carne.

Cosa mangiano però queste simpatiche creature?

Secondo i zoologi, questa specie mangia in particolar modo i detriti vegetali che vengono rilasciate dalle piante, al momento della morte delle loro foglie, ma sono anche in grado di strappare piccoli pezzi di tessuto vitale dai germogli dei fiori, della frutta e delle foglie, in modo da sopperire la dieta povera con molti zuccheri. Possono persino succhiare, immergendo i loro cheliceri, i liquidi zuccherini che talvolta fuoriescono dalla corteccia di determinate specie di alberi, acquisendo ulteriori risorse extra.

Solo occasionalmente preda piccoli invertebrati e lo fa quasi unicamente per mantenere in salute le piante di cui si nutre, che vengono solitamente prese da assalto da alcune specie di formiche. Per questa ragione, oltre a essere definito gergalmente dai ricercatori come "ragno vegetariano", talvolta i zoologi messicani fanno riferimento ad esso come "ragno giardiniere", in quanto gestisce amorevolmente le piante che lo ospitano.

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Un ragno vegetariano mentre cerca di nutrirsi, strappando dei piccoli tessuti dalle foglie di una pianta
Sono laureato in Scienze Naturali e in Biologia e Biodiversità Ambientale, con due tesi su argomenti ornitologici. Sono un grande appassionato di escursionismo e di scienze e per questo ho deciso di frequentare un master in comunicazione scientifica. La scrittura è la mia più grande passione.
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